Condannata perché “… si era introdotta nell’area interdetta per acquisire notizie utili, pur potendole acquisire anche diversamente”. È quanto è successo alla cronista di Radio Popolare Flavia Mosca Goretta, alla quale il tribunale di Torino ha inflitto una sanzione di 100 euro per aver cercato notizie su un tema di pubblico interesse e rilevanza sociale come le manifestazioni di protesta degli attivisti “NoTav” in Val di Susa.
«Ci auguriamo che la Corte di Cassazione, chiamata oggi a decide sulla richiesta di annullare il pronunciamento dei giudici torinesi, riconosca che quella sentenza rappresenta una potenziale minaccia per l’esercizio del diritto di cronaca e per i valori racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione». Lo affermano in una nota il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.
«Una eventuale condanna alla giornalista - spiegano Lorusso e Giulietti - imporrebbe infatti una limitazione al diritto-dovere del giornalista di essere presente dove si svolgono i fatti, rendendo di fatto impossibile una ricostruzione della vicenda che vada oltre i bollettini ufficiali diramati dall’autorità o dalle versioni raccontate da chi c’era. Sarebbe, come è bene evidente, la natura stessa della professione giornalistica ad uscire menomata da una decisione in tal senso. Cosa ne sarebbe del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati se al giornalista fosse preclusa la possibilità di essere testimone degli eventi?».