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Fnsi 16 Dic 2004

Comunicato del Cdr: “Gli azionisti e le attese del «Corriere»” Fnsi: “ Il problema dell’indipendenza del Corriere della Sera riguarda tutta l’informazione italiana” Ifj: “European and global jo

Comunicato del Cdr: “Gli azionisti e le attese del «Corriere»” Fnsi: “ Il problema dell’indipendenza del Corriere della Serariguarda tutta l’informazione italiana” Ifj: “European and global journalists back fight for editorial independence at leading italian daily”

Comunicato del Cdr:
“Gli azionisti e le attese
del «Corriere»”
Fnsi: “ Il problema
dell’indipendenza
del Corriere della Sera
riguarda tutta
l’informazione italiana”
Ifj: “European
and global journalists
back fight for editorial independence
at leading italian daily”

Oggi si riunisce il Patto dì sindacato tra gli azionisti di Rcs MediaGroup, la società che controlla il Corriere della Sera. I suoi componenti devono ricordare di avere obblighi storici, culturali, civili e giuridici che impongono di non condizionare la libertà del Corriere della Sera. Che è resa possibile da conti in regola, ma anche dalla eredibilità del giornale che discende dall'indipendenza. II primo giornale del Paese non può costruire il proprio futuro come una filiale dei potentati nel loro rapporto con il potere politico. Siamo alla vigilia di un'importante trasformazione: il Corriere tutto a colori. Un giornale, più ricco che dovrà essere più capace di descrivere e spiegare l'Italia e il mondo che cambiano. Per affrontare questo nuovo e ambizioso impegno il Corriere deve essere messo in grado di percorrere la linea politico-editoriale seguita dai grandi giornali del mondo. E cioè stare né col governo, né con l'opposizione, né fare gli interessi dei grandi gruppi economici, ma portare la verità semplice e chiara delle notizie, pubblicate senza nascondere nulla. Non è facile. Perché manca un meccanismo di salvaguardia per impedire la ricaduta sul giornale delle tensioni interne alla proprietà. I giornalisti del Corriere della Sera denunciano quindi l'assenza di regole che garantiscano la separazione tra gli azionisti della Rcs e il quotidiano. Anche da questa divisione discende l'indipendenza dell'informazione di tutti i giorni. I contrasti interni alla proprietà e i veti incrociati intralciano l'attività della redazione. E si traducono, di fatto, in una vera e propria gara nell'interferenza sulle notizie. I modi per raggiungere questa separazione, indispensabile per il successo del giornale, sono stati da tempo individuati dalla redazione. Il Presidente della Rcs Quotidiani, fin dal momento della sua nomina, ha dichiarato ai giornalisti proprio quest'intendimento: garantire con interventi sulla governance l'indipendenza del giornale anche nei confronti degli azionisti. Ciò non è ancora avvenuto. Per affrontare lo sviluppo futuro, il Corriere ha bisogno di scelte di grande livello: nell'organizzazione del lavoro, nelle risorse da destinare alla migliore fattura del giornale, in una politica non di soli risparmi per incrementare la già alta redditività, ma anche di mezzi indispensabili per un giornale che intende restare leader. Il Comitato di redazione Gabriele Dossena, Raffaele Fiengo, Rodolfo Grassi, Giuseppe Pullara, Stefania Tamburello Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “I problemi posti dal documento del comitato di redazione de Il Corriere della Sera riguardano l’intero mondo dell’informazione e sono totalmente condivisibili. L’indipendenza di un grande giornale come il Corriere non è un problema che può riguardare soltanto le persone che compongono il patto di sindacato della RCS Mediagroup, ma tutti i lettori, i giornalisti e i lavoratori del giornale, la stessa democrazia italiana. Per questo chiediamo a chi gestisce, nell’attuale difficile fase del mondo dell’informazione, il Corriere della Sera di garantire la separazione degli interessi economico - editoriali dall’informazione e le condizioni per la realizzazione di un prodotto di alta qualità e realizzato in piena autonomia dalla redazione. E’ importante che sui temi sollevati dalle colleghe e dai colleghi del Corriere della Sera si sia espressa con nettezza la Federazione Internazionale dei Giornalisti che testimonia la solidarietà del Sindacato dei Giornalisti di tutto il mondo alla battaglia per un futuro di indipendenza e qualità del giornalismo nella stampa italiana. La IFJ esprime giustamente la preoccupazione per il possibile sviluppo della situazione di uno dei più grandi quotidiani italiani, specie per quanto riguarda i rischi determinati dai rapporti tra politica, grande industria, finanza e comunicazione.” The International Federation of Journalists today backed protests by journalists at Italy’s leading daily newspaper Corriere Della Sera over increasing editorial pressure from shareholders including some of the country’s most powerful industrial conglomerates. The journalists are demanding better protection for independent journalism. “We are witnessing a struggle for the soul of Italy’s flagship newspaper,” said Aidan White, IFJ General Secretary. “It is a battle about the future of independent and quality journalism in the Italian press and beyond.” In a hard-hitting statement published today, the paper’s editorial committee, elected by journalists, say there is growing interference in the newsroom by some of the 15 major corporations and businesses that make up the ownership structure. They are calling for new internal structures to protect the independence of the editorial team. Control of the newspaper, Italy’s biggest selling daily with around 400 journalists and 2,000 contributors, is in the hands of the RCS Mediagroup in which 15 of Italy’s major industrial and financial conglomerates – such as the Fiat Group and leading banks – are powerful shareholders. Journalists fear for the future of the paper’s independent reputation in the highly-charged political struggle now developing between Italy’s centre-right political parties led by Prime Minister Silvio Berlusconi and the centre-left block led by former European Union President Romano Prodi. “When journalists follow in the slipstream of their political friends, quality reporting suffers,” said White. “That is why the call for an end to editorial interference and for ethical journalism is vital. Journalists around Europe will give their full support to Italian colleagues fighting for their rights.” The fears for editorial independence in the country’s major daily newspaper add to concerns over political influence on the media landscape, says the IFJ, given that the broadcasting system – both private and public is largely under the control of Prime Minister Berlusconi, who owns the largest private broadcaster Mediaset and is able to influence the future of the public broadcaster RAI.

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