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Uffici Stampa 25 Nov 2009

Comune di Bologna: prosegue il tormentone all’ufficio stampa. A quando il rispetto della legge 150 ed il confronto con il sindacato dei giornalisti? Presa di posizione di Gus, Aser e dipartimento della Fnsi

Il governo del Comune di Bologna cambia nel colore politico, nelle persone che ne assumono la guida, ma in tema di informazione non si vedono vere novità. Dopo le intemperanze del sindaco Giorgio Guazzaloca e la concezione propagandistica dell’informazione che lo caratterizzava; l’indifferenza al tema che era il segno dell’Amministrazione di Sergio Cofferati che ha portato, di fatto, allo smantellamento dell’Ufficio stampa; la Giunta di Flavio Del Bono sembra porsi il problema, ma con modalità che lasciano perplessi.

Il governo del Comune di Bologna cambia nel colore politico, nelle persone che ne assumono la guida, ma in tema di informazione non si vedono vere novità. Dopo le intemperanze del sindaco Giorgio Guazzaloca e la concezione propagandistica dell’informazione che lo caratterizzava; l’indifferenza al tema che era il segno dell’Amministrazione di Sergio Cofferati che ha portato, di fatto, allo smantellamento dell’Ufficio stampa; la Giunta di Flavio Del Bono sembra porsi il problema, ma con modalità che lasciano perplessi.

Risulta, infatti, che sia stata realizzata una selezione interna per la copertura di tre posizioni lavorative presso il settore Gabinetto Ufficio stampa. Bene perché è giusto valorizzare le professionalità interne che certamente vi sono e che andrebbero sempre tenute in considerazione. Tuttavia, tra le molte caratteristiche, tipicamente giornalistiche, richieste non c’è quella fondamentale imposta dalla legge 150 del 2000 (articolo 9) per lavorare da addetto stampa in una Pubblica amministrazione: l’iscrizione all’albo dei giornalisti (in uno dei due elenchi: professionisti o pubblicisti).
La selezione è stata riservata al personale inquadrato in categoria C, senza tener conto che lo stesso Ccnl Regione-Autonomie locali prevede esplicitamente per il giornalista l’inquadramento in categoria D. Inoltre, per chi svolge queste funzioni è obbligatoria l’iscrizione all’Istituto previdenziale dei giornalisti (Inpgi). Ovviamente, tutto questo non è richiesto per il personale di supporto tecnico-amministrativo, ma non ci pare che questo sia stato l’obiettivo della selezione.
Il tutto avviene in assenza di un qualsiasi confronto con il Sindacato dei giornalisti titolato – sempre a norma della legge 150 confermata con successiva sentenza della Magistratura del lavoro di Roma – ad intervenire su questa particolare area professionale interna alla pubblica amministrazione tanto è vero che in questi giorni la Federazione nazionale della stampa italiana sta interloquendo con l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) per la definizione dei profili professionali dei giornalisti addetti stampa pubblici.
Dopo le discutibili opzioni della Provincia anche il Comune di Bologna sembra aver intrapreso la strada di scelte che non tengono conto delle norme che regolano il settore.

Gruppo regionale giornalisti Uffici stampa (Gus)
Associazione stampa dell’Emilia-Romagna (Aser)
Dipartimento Uffici stampa della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi)

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