Comportamento antisindacale il Tribunale di Lecce condanna il "Nuovo Quotidiano di Puglia"
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: Non si possono trasferire dirigenti sindacali senza il nullaosta dell’Associazione Regionale della Stampa. E’ quanto ha stabilito il Tribunale del Lavoro di Lecce, sez. Lavoro (giudice Ada Colluto) accogliendo un ricorso per comportamento antisindacale presentato dall’Associazione della Stampa di Puglia nei confronti di “Alfa editoriale”, società del Gruppo Caltagirone che edita il “Nuovo Quotidiano di Puglia”. Nello stesso giudizio, il Tribunale ha ritenuto inammissibile l’intervento della Fieg, stabilendo che tale intervento “non appare compatibile con la speciale natura e il limitato oggetto del procedimento ex art. 28”. Nel procedimento per comportamento antisindacale, ha stabilito il giudice, è da escludere la possibilità di intervento della Fieg poiché “la portata e l’efficacia delle previsioni della contrattazione collettiva… non legittimano di per sé l’intervento delle parti sociali firmatarie”. Il giudice del lavoro di Lecce ha annullato i trasferimenti di tre giornalisti-dirigenti sindacali (tra cui il vice-presidente vicario dell’Assostampa di Puglia, Roberto Guido) che “Alfa editoriale” aveva disposto nonostante l’esplicito diniego del nulla-aosta da parte dell’Assostampa di Puglia, così come previsto dall’art. 34 del Contratto nazionale di lavoro. In modo particolare, nella sua ordinanza, il giudice ha riconosciuto il comportamento antisindacale dell’azienda, rigettando le tesi aziendali secondo cui, invece, i trasferimenti potevano essere effettuati anche in assenza del consenso del sindacato dei giornalisti. “Per la seconda volta in quattro anni la società Alfa Editoriale viene condannata per comportamento antisindacale per una annosa vertenza sindacale che vede otto colleghi discriminati o privati del posto di lavoro nonostante il reintegro disposto dalla magistratura si legge in una nota della Federazione Nazionale della Stampa “Ci auguriamo che questo nuovo pronunciamento della magistratura del lavoro, nel ristabilire con chiarezza il ruolo del sindacato, blocchi definitivamente l’atteggiamento arrogante dell’azienda che aveva portato persino ad attivare le procedure di licenziamento per i tre colleghi dirigenti sindacali”. “La Fnsi conclude la nota si augura che questo verdetto possa contribuire a riaprire la strada di una seria trattativa, nonostante la manifestata volontà di chiusura dell’azienda, assicurando che si continuerà ad attivare in tutte le sedi per ricercare una soluzione positiva alla vertenza.”