CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 23 Gen 2004

Commistione tra pubblicità e informazione. L'Ordine di Milano a maggioranza (4 consiglieri di Nuova Informazione hanno votato contro) censura Segantini redattore capo e denuncia il Corsera. Rcs e Cdr contestano duramente il provvedimento

Commistione tra pubblicità e informazione. L'Ordine di Milano a maggioranza (4 consiglieri di Nuova Informazione hanno votato contro) censura Segantini redattore capo e denuncia il Corsera. Rcs e Cdr contestano duramente il provvedimento

Commistione tra pubblicità e informazione. L'Ordine di Milano a maggioranza (4 consiglieri di Nuova Informazione hanno votato contro) censura Segantini redattore capo e denuncia il Corsera. Rcs e Cdr contestano duramente il provvedimento

GIORNALISTI: CDR CORSERA, PIENA SOLIDARIETA' A SEGANTINI Il Comitato di redazione del Corriere della Sera esprime ''piena solidarietà al collega Edoardo Segantini, redattore capo del supplemento Corriere Economia, che non ha né colpa e tanto meno dolo nella vicenda che ha portato il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia a deliberare una sanzione con 'avvertimento' circa una presunta commistione pubblicità-informazione nell'attività svolta''. Il Cdr del Corriere ha già chiesto un incontro urgente con il Consiglio dell'Odg, lamentando di non essere stato consultato ''sull'intera vicenda'', una consultazione che ''sarebbe stata certamente assai utile per cogliere con serietà, nel fatto in questione, la non responsabilità del giornalista e invece un contesto generale, quello sì, assai allarmante''. Secondo il Cdr ''pubblicità e marketing in tutti i quotidiani italiani occupano spazi crescenti forse degni di essere presi in considerazione da tutti gli organismi dei giornalisti e non solo dalla Fnsi che già lo sta facendo, come testimonia l'ultimo Consiglio nazionale. Basti pensare agli articoli di promozione di libri, cassette e Dvd che invadono le pagine dei giornali, nonostante il valore dei giornalisti che li scrivono, ma a detrimento di altri temi che dovrebbero essere trattati nelle stesse pagine''. Il Cdr sostiene che ''la problematica pubblicità -marketing- informazione è stata già sollevata in più occasioni'' al Corriere e, tra l'altro, ''le norme in questione, prima di diventare un fatto all'interno del contratto nazionale di lavoro giornalistico, erano state adottate dai giornalisti del Corriere in storici accordi''. ''A conferma dell'attualità di questo impegno, anche con l'arrivo del nuovo direttore Stefano Folli, la questione è stata affrontata: il direttore ha infatti sottoscritto tra i propri impegni una particolare attenzione nei confronti della cosiddetta 'informazione di confine'''. Secondo il Cdr, ''l'intera vicenda va comunque molto al di là dell'attività dei singoli, che peraltro si svolge con il massimo della serietà, del rigore e del rispetto per i lettori, come lo stesso Consiglio dell'Ordine dei giornalisti riconosce a Edoardo Segantini''.(ANSA) GIORNALISTI: RCS, INFONDATA INIZIATIVA ORDINE MILANO ''Del tutto infondata'': così Rcs Quotidiani, editore del Corriere della Sera, definisce l'iniziativa del Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia che ha annunciato un'azione giudiziaria civile nei suoi confronti per danno d'immagine, in relazione ad una commistione fra informazione e pubblicità. Rcs Quotidiani, anzi, rivendica la lealtà e la correttezza con le quali vengono tenute separate. In una nota, Rcs Quotidiani nel ricordare la vicenda (un procedimento dell'Ordine che ha portato alla sanzione dell'avvertimento per il redattore capo Edoardo Segantini), sottolinea che lo stesso Consiglio ha dato atto ''della piena autonomia con la quale Segantini ha scelto e trattato gli argomenti dei singoli numeri, con ciò riconoscendo la piena libertà con la quale i giornalisti del Corriere della Sera svolgono la loro attività professionale''. Quanto alla decisione di agire in sede giudiziaria civile nei confronti dell'editore del quotidiano, Rcs Quotidiani ''contesta decisamente quanto sostenuto dall'organo disciplinare e rivendica la lealtà e la correttezza con la quale vengono tenute accuratamente separate tra loro informazione e pubblicità, come nel caso esaminato dal Consiglio''. L'editore ritiene comunque l' ''iniziativa del tutto infondata'' e comunica che ''sosterrà le proprie ragioni nelle sedi competenti, con l'intento di tutelare con tutti i mezzi a disposizione la propria onorabilità e immagine convinto della correttezza che contraddistingue da sempre l'operato di Rcs Quotidiani''. (ANSA) GIORNALISTI: ORDINE MILANO CITA CORSERA PER DANNI IMMAGINE Il Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia ha deliberato di agire in sede giudiziaria civile contro l'editore del Corriere della Sera per danni all'immagine della professione giornalistica. La decisione è stata presa a conclusione di un procedimento su casi definiti di commistione informazione/pubblicità, che ha portato ad infliggere la sanzione dell'avvertimento al giornalista professionista Edoardo Segantini, redattore capo del supplemento 'Corriere Economia', e a ''sottoporre in futuro'' all'esame del Tribunale Civile di Milano ''eventuali analoghi comportamenti di altri gruppi editoriali lombardi''. La vicenda fa riferimento ad alcune pagine dell'Osservatorio Hi-Tech, collocate all'interno del 'Corriere Economia' (quattro episodi fra dicembre 2002 e giugno 2003) in cui appaiono servizi ''in un contesto chiaramente e indiscutibilmente pubblicitario'': interviste a dirigenti di società che avevano rilevanti inserzioni nelle stesse pagine. Secondo il Consiglio dell'Ordine lombardo ''la commistione pubblicità/informazione appare una risposta miope e sbagliata da parte degli editori che non si pongono il problema di difendere anche l'immagine della testata, della professione giornalistica e dei loro redattori. Nessuno avversa la pubblicità, la si vuole soltanto corretta''. Segantini, al quale è riconosciuta ''pacifica e leale ammissione'', ''non ha fatto nulla per impedire, dopo la prima coincidenza, che gli episodi spiacevoli si ripetessero''. Il Consiglio dell'Ordine sostiene che, da parte degli editori, si punta sempre più a presentare la pubblicità come informazione o frammista ad essa e che ''questa strategia finisce per inquinare la figura del giornalista professionista. La nuova frontiera della pubblicità, che sta invadendo l'informazione, mette in discussione l'autonomia professionale del giornalista con ricadute lesive sull'immagine del giornalista, dell'Ordine e della professione''. Nel caso in questione il Consiglio dell'Ordine lombardo ritiene che l'editore del Corriere della Sera ''abbia tenuto una condotta illecita tale da generare una responsabilità civile''. Di qui la decisione di agire in sede giudiziaria civile. (ANSA) GIORNALISTI: ORDINE MILANO; NUOVA INFORMAZIONE,VOTATO CONTRO MILANO, 22 GEN - I QUATTRO CONSIGLIERI DI NUOVA INFORMAZIONE ALL'INTERNO DEL CONSIGLIO DELL'ORDINE HANNO VOTATO CONTRO I DUE PROVVEDIMENTI (AVVERTIMENTO A EDOARDO SEGANTINI E DECISIONE DI ADIRE VIE GIUDIZIARIE NEI CONFRONTI DELL'EDITORE DEL CORSERA) E PRECISANO IN UN COMUNICATO "DI ESSERSI OPPOSTI SIN DALL'INIZIO DEL PROCEDIMENTO ALLA SANZIONE IRROGATA AL COLLEGA NON RAVVISANDO NEI FATTI ESAMINATI ELEMENTI DI COLPEVOLEZZA" IN PARTICOLARE, PROSEGUE LA NOTA, "PRECISANO DI ESSERSI OPPOSTI ALL'AZIONE GIUDIZIARIA NEI CONFRONTI DI UN SOLO EDITORE IN QUANTO IL GRAVISSIMO PROBLEMA DELLA COMMISTIONE PUBBLICITA' E INFORMAZIONE, DILAGANTE DA ANNI NELL'EDITORIA STAMPATA E IN QUELLA RADIOTELETRASMESSA, ESIGE UNA FORTE AZIONE COMUNE DELLE RAPPRESENTANZE NAZIONALI DELLE NOSTRE ISTITUZIONI GIORNALISTICHE (ORDINE E FEDERAZIONE DELLA STAMPA) NEI CONFRONTI DELLE TROPPE REALTA' EDITORIALI IMPLICATE IN CASI CONSIMILI". (ANSA). VO/FRF 22-GEN-04 21:45 NNNN

@fnsisocial

Articoli correlati