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Editoria 27 Mar 2012

"Come affrontare la crisi? Con uno scatto di creatività"

“Stiamo vivendo una situazione di crisi diversa, sicuramente più grave e più insidiosa di quella iniziata tre anni fa, subito dopo la firma del contratto nazionale, quando alle difficoltà economiche si era aggiunta un’accelerazione della trasformazione verso la multimedialità. Ora assistiamo al tracollo di alcune realtà, soprattutto in settori che non sono diventati industrialmente maturi, come l’emittenza locale, e che dopo il passaggio dall’analogico al digitale devono affrontare una concorrenza sempre più agguerrita in un momento di forte riduzione degli investimenti pubblicitari”.Il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Franco Siddi non nasconde la preoccupazione per le conseguenze occupazionali della difficile situazione che l’intero settore editoriale e televisivo sta vivendo.

“Stiamo vivendo una situazione di crisi diversa, sicuramente più grave e più insidiosa di quella iniziata tre anni fa, subito dopo la firma del contratto nazionale, quando alle difficoltà economiche si era aggiunta un’accelerazione della trasformazione verso la multimedialità. Ora assistiamo al tracollo di alcune realtà, soprattutto in settori che non sono diventati industrialmente maturi, come l’emittenza locale, e che dopo il passaggio dall’analogico al digitale devono affrontare una concorrenza sempre più agguerrita in un momento di forte riduzione degli investimenti pubblicitari”.
Il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Franco Siddi non nasconde la preoccupazione per le conseguenze occupazionali della difficile situazione che l’intero settore editoriale e televisivo sta vivendo.

“Per ammorbidire l’impatto della congiuntura stiamo ricorrendo ai contratti di solidarietà in deroga nelle regioni, perché non è previsto per le emittenti il ricorso ad ammortizzatori sociali specifici”, spiega il leader del sindacato dei giornalisti. “Ma la fase è seria anche per la carta stampata, in molte aziende stanno emergendo le insufficienze a livello editoriale e manageriale, nascoste nel periodo d’oro della pubblicità  e dei prodotti collaterali. A questo si aggiunge la situazione della cosiddetta editoria assistita: il reintegro, anche se parziale, dei fondi statali non risolve i problemi di testate che in taluni casi si sono organizzate più in relazione ai contributi pubblici, piuttosto che alla loro effettiva presenza sul mercato”.

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