«Un'altra ferita all'articolo 21 della Costituzione e alla libertà di Stampa. Il caso del collaboratore del Mattino di Padova, 'prelevato' mentre stava documentando un'azione degli attivisti di Ultima Generazione e trattenuto per ore senza avere la possibilità di mettersi in contatto con la redazione o la famiglia, esige spiegazioni al massimo livello». Così in una nota congiunta Fnsi e Cnog, che si schierano al fianco del collaboratore e della redazione del Mattino.
«Come giustificazione non si può accettare quella del mero errore. La vicenda di Edoardo Fioretto ricorda troppo da vicino un altro caso: a Messina, all'inizio di novembre 2023, il giornalista Fabrizio Bertè, che stava documentando le azioni di Ultima Generazione, era stato fermato e portato in questura, sottoposto a perquisizione e trattenuto alcune ore», proseguono sindacato e Ordine.
«Non crediamo alle coincidenze, i due casi sono sovrapponibili. È evidente invece il tentativo di intralciare il lavoro di chi fa informazione. Una deriva pericolosa, da stato di polizia e non degna di una democrazia antica come quella italiana», affermano il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli e la segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, Alessandra Costante.
«Chiediamo un incontro urgente al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, e garanzie che il diritto di cronaca venga sempre garantito, anche dalle forze dell'Ordine», incalzano.
Quanto al caso di Edoardo Fioretto, Fnsi e Ordine nazionale colgono anche l'occasione «per richiamare le aziende e i direttori al rispetto del contratto e della deontologia, ricordando che gli aspiranti giornalisti non possono essere messi in condizione di rischiare in prima persona, senza la copertura data da iscrizione all'Ordine e regolare contratto di lavoro, occupandosi di cronaca nera o di argomenti pericolosi e scivolosi».
Caso Fioretto risposta compatta della categoria: una delegazione di Fnsi, Sindacato Veneto e Ordine nella sede del Mattino di Padova
Sindacato nella sede del Mattino di Padova per manifestare vicinanza e sostegno al giornale e al collaboratore Edoardo Fioretto trattenuto in questura 4 ore, dopo essere stato fermato con alcuni attivisti di Ultima Generazione bloccati prima di un'azione dimostrativa a Palazzo Zabarella dove è in corso la mostra su Monet.
Una delegazione guidata dal segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della stampa italiana, Matteo Naccari, e composta da Monica Andolfatto, Massimo Zennaro e Nicola Chiarini, rispettivamente segretaria, vice e componente di giunta del sindacato veneto e da Alessandra Vaccari, consigliera nazionale della Fnsi e da Giuliano Doro per il Cdr Nem, ha incontrato lunedì 15 aprile il direttore responsabile Luca Ubaldeschi e il vicedirettore Luca Piana e lo stesso Fioretto. Con loro anche il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Veneto Giuliano Gargano e la consigliera Alessia De Marchi, che hanno annunciato l'avvenuta iscrizione di Fioretto all'albo dei giornalisti, elenco pubblicisti.
«Siamo qui per ribadire piena vicinanza e sostegno, come fatto fin da subito, alla redazione e a Fioretto. Quanto avvenuto inquieta e testimonia un clima di avversione verso la stampa e verso i giornalisti. Serve mantenere alta la guardia, non abbassare l'attenzione. La segreteria generale Alessandra Costante ha chiesto un incontro con il ministro dell'Interno Piantedosi e aspettiamo chiarimenti dal questore», ha detto Naccari.
«È importante che la categoria – ha aggiunto Andolfatto – risponda in maniera compatta, non in una mera logica di contrapposizione, bensì di chiarezza nel rispetto dei ruoli, ricordando che il diritto dovere di cronaca è tutelato costituzionalmente e che la libertà di stampa dà voce a tutti gli altri diritti».
Ubaldeschi e Piana hanno ringraziato per la risposta immediata, confermando che il Mattino farà la sua parte per contrastare qualsiasi tentativo di bavaglio all'informazione.
(Da: sindacatogiornalistiveneto.it)