“La nomina di Claudio Cappon può finalmente assicurare alla Rai la fine di un troppo lungo periodo di precarietà, anche grazie alla conoscenza che Cappon ha dell’azienda. Il vertice Rai, di nuovo completo e stabile, deve dare il via ad una stagione di profondo rinnovamento, all’insegna dell’autonomia, della pulizia che il Paese chiede a gran voce dopo gli ultimi scandali, del rilancio di una più marcata accentuazione dell’identità del servizio pubblico, di un maggior rispetto del ruolo e dell’immagine della donna.
Ci attendiamo scelte trasparenti, decise in Rai e solo in Rai, che rompano la logica soffocante della lottizzazione e sappiano valorizzare il merito degli uomini e delle donne (come autorizza a sperare il segnale arrivato con la candidatura di Lorenza Lei). Al nuovo Direttore Generale auguriamo un ottimo lavoro. Al governo ed al Parlamento rinnoviamo la richiesta di mettere a punto una legge che riformi radicalmente i criteri di nomina del vertice Rai stabiliti dalla Gasparri. Anche i passaggi delle ultime ore segnalano che va regolato in modo assai diverso il rapporto fra partiti, governo e servizio pubblico, dando autonomia alla Rai. Il tempo del famoso “passo indietro” della politica è arrivato da un pezzo”. CAPPON E' NUOVO DG, SODDISFAZIONE BIPARTISAN 21 giugno - Soddisfazione bipartisan per Claudio Cappon, nuovo direttore generale della Rai nominato oggi all'unanimità dal Consiglio di amministrazione della Rai dopo aver raggiunto l'intesa con il Ministero dell'Economia. Dopo la lunga stagione di incertezza culminata lunedì nelle dimissioni dell'ex dg Alfredo Meocci, e un mancato tentativo di accordo ieri sera, stamattina il Cda della Rai indica per la prima volta due nomi per la direzione generale. Insieme a quello di Cappon (con otto voti), spunta a sorpresa quello di Lorenza Lei (sette voti), capo staff della direzione generale dai tempi di Agostino Saccà. A proporlo è la leghista Giovanna Bianchi Clerici e scavalca la candidatura di Antonello Perricone, rimasto in corsa fino alla fine e bocciato con soli quattro voti nonostante le voci lo indicassero come il più gradito a Palazzo Chigi. Come annuncia il presidente Claudio Petruccioli in apertura di Cda è il Ministero del Tesoro a chiedere una designazioni plurima, e fonti dello stesso dicastero spiegano che si tratta di una scelta di metodo che varrà in futuro anche per altre nomine. Contestano i consiglieri Cdl - tranne il fiduciario del Ministero Angelo Maria Petroni - parlando di ''interferenza illeggittima e illegale''. Fibrillazioni che alimentano le voci di mancato accordo, soprattutto quando l'assemblea prevista per le 15-15,30 non ha inizio fino alle 16 per il ritardo proprio della rappresentanti del Tesoro. Poi però l'emissaria di Padoa-Schioppa arriva con il sì in tasca e subito dopo il Cda sancisce la nomina che è accolta con soddisfazione da tutto il mondo politico. Nel segno della serenità lo stesso Padoa-Schioppa riceve immediatamente Cappon e dal ministero si parla di incontro cordialissimo, anche nel nome di un antico legame familiare del ministro con il padre del dg. Ma il clima fuori e dentro la Rai non è certo quello che permette di dormire sugli allori. Se lo stesso Padoa-Schioppa chiede a Cappon conti in ordine e grandi obiettivi da perseguire, non è da meno il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni che con nel biglietto d'auguri a Cappon imbusta anche la richiesta di quella qualità che manca alla Rai delle ultime stagioni. Messaggi di auguri dai presidenti delle Camere, Franco Marini e Fausto Bertinotti, secondo il quale ''si tratta di una scelta che premia una storia personale di alta professionalità ed incoraggia un impegno per un'informazione libera, pluralista, attenta alle domande di una società in costante mutamento ed alle prospettive della sua crescita civile e della sua maturazione democratica''. Mentre Maurizio Gasparri, si dice contento che la legge da lui partorita blocchi le trame di Prodi che a suo avviso vuole lottizzare la tv pubblica. Per Paolo Romani, di Forza Italia, Cappon ''sarà un Direttore generale di garanzia e che il servizio pubblico si contraddistinguerà, sotto la sua direzione, come strumento di informazione imparziale ed attento alle diverse sensibilità culturali e politiche del Paese''. Il Ds Giuseppe Giulietti chiede che il nuovo dg ''ponga fine alle liste di proscrizione e che faccia immediatamente rientrare quanti sono stati allontanati per ragioni esclusivamente politiche, che introduca pubbliche selezioni a tutti i livelli e contribuisca ad una modifica della programmazione nel segno della qualità e della libertà''. Secondo Giulietti comunque ''l'intera vicenda conferma che il governo e la maggioranza dovranno immediatamente procedere alla modifica della legge Gasparri''. Dal diretto interessato un lapidario commento: ''Un grande impegno, una grande responsabilità'', si limita a dire Cappon. Mentre domani si aspetta la sua prima apparizione pubblica alla conferenza stampa che il presidente Petruccioli ha convocato per parlare della programmazione Rai per il referendum. Non si sa ancora invece se Cappon volerà a Cannes questo fine settimana, dove la Rai presenterà i palinsesti della prossima stagione agli investitori con la soddisfazione di avere nuovamente un vertice al completo. (ANSA)