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Fnsi 17 Dic 2003

Cina: accusa di corruzione le autorità locali, otto anni di reclusione per cyber-dissidente. Oltre 46 nel paese i detenuti colpevoli di “sovversione telematica”

Cina: accusa di corruzione le autorità locali, otto anni di reclusione per cyber-dissidente. Oltre 46 nel paese i detenuti colpevoli di “sovversione telematica”

Cina: accusa di corruzione le autorità locali, otto anni di reclusione per cyber-dissidente. Oltre 46 nel paese i detenuti colpevoli di “sovversione telematica”

Otto anni di carcere per sovversione. E’ la dura condanna inflitta nei giorni scorsi al cyber dissidente cinese Li Zhi. Secondo quanto riportano la World Association of Newspapers (WAN) e il World Editors Forum, la sentenza è stata emessa l’11 dicembre dal tribunale popolare di grado intermedio della città di Dazhou, nella provincia di Sichuan, sud-ovest della Cina. L’uomo, che ha lavorato come funzionario del Ministero delle Finanze nella città di Dazhou, è stato arrestato nell’agosto scorso dopo aver pubblicato – su di un sito web estero – un’inchiesta che accusa di corruzione le autorità di Sichuan. Nel suo lavoro Li Zhi fa anche riferimento alle varie attività del Ministro della Pubblica Sicurezza Zhou Yongkang quando era segretario di partito nella provincia di Sichuan. La sentenza di condanna vuole colpire anche i forum di discussione sugli affari poco puliti di funzionari di alto rango, forum cui Li Zhi avrebbe dato vita in alcune chat rooms su internet. “Questa è una chiara violazione del diritto alla libera espressione – ha commentato WAN – garantito da numerose convenzioni internazionali tra cui l’art.19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”. E, come ricorda la Commissione Onu per la tutela dei diritti umani, il ricorso alla detenzione per punire la pacifica espressione di un’opinione è uno dei modi peggiori per indurre al silenzio. Il caso di Li Zhi va ad aggiungersi ad una lunga lista di situazioni simili. Sarebbero più di 46 le persone attualmente detenute in Cina per aver aperto nuovi siti web indipendenti dal taglio critico nei confronti del governo o per aver pubblicato sul web materiale accusatorio. Fonte: Informazione Senza Frontiere Traduzione: Sara Mannocci

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