La giunta del Sindacato giornalisti Veneto e il consiglio direttivo dell'Associazione polesana della stampa, riunitisi giovedì 27 gennaio 2022, prendono atto «con profondo rammarico» della chiusura dell'edizione di Rovigo del Resto del Carlino a far data dal prossimo primo febbraio.
«Si tratta di una testata storica nella provincia e la sua cancellazione sottolinea come si sia persa l'ennesima occasione per mantenere il più ampio pluralismo possibile dell'informazione in Polesine», spiegano, in una nota congiunta, sindacato regionale e Assostampa provinciale che già un anno fa si erano mobilitati fin da subito per scongiurare tale esito, raccogliendo molte attestazioni di solidarietà e vicinanza da parte di amministratori, politici, imprenditori anche con promesse di azioni concrete per salvare l'edizione rodigina del Carlino.
«Amareggia riscontrare che ancora una volta gli impegni presi di indefiniti aiuti non sono stati onorati, circostanza che comprova che l'informazione solo a parole viene considerata "presidio di democrazia" e che è più semplice diramare un comunicato che attivarsi nei fatti», incalzano i rappresentanti sindacali.
«La portata della decisione – proseguono – è di estrema gravità per l'informazione in provincia e va ascritta in primis alle responsabilità dell'editore che l'ha presa: la condanna della redazione di Rovigo infatti arriva dopo un lungo e costante depauperamento delle risorse umane e di un altrettanto lungo e costante disinvestimento, i quali hanno ridotto i margini se non di un rilancio almeno di un recupero sensibile della diffusione del giornale, ridotto a un'appendice dell'edizione ferrarese».
Sgv e Assostampa manifestano quindi «una notevole preoccupazione per il futuro occupazionale dei giornalisti, collaboratori e fotoreporter del Carlino di Rovigo che, seppure sottoposti da tempo dall'editore a compensi irrispettosi della dignità del lavoro giornalistico, ora si ritrovano senza alcuna fonte di reddito. In tal senso – aggiungono – il Cdr ha interloquito con la proprietà per la garanzia di dare continuità lavorativa nell'edizione di Ferrara e sul sito che conterranno alcune sezioni dedicate al Polesine. L'annunciata abbinata della parte generale di Qn con un quotidiano locale, infine, appare solo ed esclusivamente un escamotage commerciale, che nulla ha a che fare con il pluralismo informativo».