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Sindacale 23 Apr 2008

Centenario Fnsi, Sergio Lepri: “Giornalismo sia mediazione di verità”

Un uomo che è stato un pilastro del giornalismo italiano, Sergio Lepri, ne ha ripercorso oggi le tappe in un intervento, ''Giornalismo: da ieri al futuro'', che è stato tra i momenti centrali della cerimonia che ha aperto le celebrazioni del centenario della Fnsi oggi a Roma.

Un uomo che è stato un pilastro del giornalismo italiano, Sergio Lepri, ne ha ripercorso oggi le tappe in un intervento, ''Giornalismo: da ieri al futuro'', che è stato tra i momenti centrali della cerimonia che ha aperto le celebrazioni del centenario della Fnsi oggi a Roma.

''La mia storia personale - ha raccontato Lepri - inizia nel 1944 proprio quando ha ripreso vita il nostro sindacato. Anni duri e difficili ma anche belli perchè pieni di speranza, in quanto la gente vedeva nella stampa il segno della democrazia''. Anni in cui ''bisognava scrivere in modo chiaro e sintetico anche per la scarsità di carta: uscivano giornali di due pagine'', ha detto ancora Lepri. Ma insieme ''ci induceva alla sobrietà superando quel mito della letteratura che pesava su questo mestiere''. Il giornalismo infatti per Lepri ''può avere dignità letteraria se si fa storiografia del quotidiano''. Critico in parte invece sulla tv, fin da suo ''irrompere'' nella realtà italiana ''nel bene e nel male''. Se infatti ha portato chiarezza di linguaggio, insieme ha in sé una tendenza alla spettacolarizzazione: ''anche l'informazione - dice Lepri - diventa oggetto di intrattenimento''. A suo avviso invece ''l'informazione tv deve essere di servizi, in particolare quella del servizio pubblico''. Lepri ha messo anche in luce i rischi, oltre che i lati positivi, della diffusione di internet che crea ''un giornalismo amatoriale''. ''Viva i blog - ha aggiunto - ma non sono stati a scuola e non hanno la condanna o la condivisione dei direttori'', l'informazione invece ''deve essere prima di tutto corretta ''e quindi serve una verifica: così può tenere il suo posto nella società. Deve essere mediazione di verità e deve coinvolgere anche gli editori che non vogliono solo vendere pubblicità ma anche contribuire alla crescita del paese''. (ANSA)

@fnsisocial

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