''È tempo di dichiarare crimine contro l'umanità la violenza e più ancora l'assassinio del giornalista''. È la proposta del segretario Fnsi, Franco Siddi, contenuta nel discorso che ha aperto stamattina le celebrazioni del centenario del sindacato dei giornalisti. E questo perchè, per Siddi, ''il giornalismo quando affronta sul campo - raccontandoli e documentandoli - le sofferenze e i patimenti dei popoli nelle aree difficili esprime il meglio della propria missione''.
La storia della Fnsi a suo avviso ''è una storia identitaria, di valori e di lavoro comune e solidale; faticoso e spesso doloroso è la storia di un sindacato vero, libero, e democratico. Ha rappresentato sempre la cultura della modernità del Paese; ha superato, pagando anche prezzi enormi''. Ma oggi la Fnsi non era riunita al Capranica ''ad erigere un monumento al passato'', come ha detto ancora il segretario ma a ''confermare le ragioni stesse dell'essere sindacato dei giornalisti. Abbiamo concorso a regolare e determinare i cambiamenti. Ci proponiamo di farlo ancora oggi - ha spiegato Siddi - proprio perché non è cambiata la ragione del nostro compito, ma solo la modalità di realizzarlo in ragione dell'innovazione epocale che si propone per il sistema dell'informazione''. (ANSA)