«Oggi l'assemblea di redazione convocata dal Cdr della Tgr Lombardia non si è potuta tenere per la presenza di due persone estranee alla redazione e non invitate dal comitato di redazione, che si sono presentate nella sala al 5° piano del Centro di Produzione di Corso Sempione, prenotata dal Cdr per l'assemblea». Lo rende noto in un comunicato diffuso martedì 18 novembre 2025 il Cdr della Tgr Lombardia.
Il Comitato di redazione prosegue: «Per evitare ogni tipo di discussione e di tensione il Cdr ha chiarito ai presenti che non c'erano le condizioni necessarie per svolgere l'assemblea, dichiarandola chiusa e rinviandola a data da destinarsi. Ieri, infatti, un documento dell'assemblea - approvato con 34 voti favorevoli e 1 contrario - ha chiarito che la redazione della Tgr Lombardia non è disposta "ad accettare che soggetti esterni alla redazione provino a imporre con intimidazioni e minacce di azioni legali la loro presenza a un'assemblea convocata dal Cdr della Tgr Lombardia"».
Il Cdr conclude sottolineando che «si tratta di un fatto grave e senza precedenti: chiediamo alla Rai che garantisca l'agibilità sindacale agli organismi di rappresentanza della redazione, come riconosciuti dal contratto e dallo statuto dei lavoratori. La Rai deve garantire che le assemblee di redazione si svolgano in un clima sereno, senza la presenza di esterni non invitati dal Comitato di Redazione che non hanno alcun titolo per partecipare».
Sull’accaduto si esprime in una nota anche il Coordinamento Cdr Tgr Rai: «Queste due persone che si sono qualificate come rappresentanti di Unirai hanno impedito che si svolgesse l'assemblea così come aveva chiesto ieri la redazione di Milano in un documento approvato a larghissima maggioranza».
I rappresentanti dei giornalisti sottolineano: «La Rai non può permettere che avvengano nuovamente fatti del genere: deve garantire il regolare svolgimento delle assemblee senza che siano interrotte dalla presenza di soggetti esterni alla redazione non invitati dal Cdr. Se Unirai è convinta di essere comparativamente maggiormente rappresentativa (requisito stabilito dalla recente sentenza della Corte Costituzionale) si rivalga sulla Rai che non l'ha ancora compiutamente riconosciuta. Ma non si permetta di diffidare i comitati di redazione, composti da colleghi che sacrificano il loro tempo libero per garantire la rappresentanza di base della redazione».
I Cdr concludono: «Come può definirsi sindacato un soggetto che minaccia di azioni legali dei lavoratori? Per noi è un abominio».
Al Cdr della Tgr Lombardia e ai colleghi Rai esprime solidarietà l’Associazione Lombarda dei giornalisti: «Se l’azienda Rai non è nelle condizioni di rendere agibile uno spazio libero al sindacato dei giornalisti per le sue riunioni, è sorprendente ma non gliene facciamo una colpa: l’Alg è pronta, come in ogni occasione, a mettere a disposizione i propri spazi per le assemblee dei giornalisti lombardi. I sindacalisti di altre sigle, ci spiace, se non invitati da noi non entreranno». (anc)