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Uffici Stampa 04 Feb 2014

Cdr Inps: noi non alle “dipendenze” di Mastrapasqua

In seguito all’articolo comparso a pagina 11 di Repubblica del 1° febbraio 2014 dal titolo “L’ospedale renda all’Inps 42 milioni” il Cdr dell’Ufficio stampa dell’Inps Nazionale ha inviato la seguente lettera di precisazione al quotidiano: “Che Antonio Mastrapasqua attribuisse grossa importanza alla comunicazione è un fatto assolutamente certo.

In seguito all’articolo comparso a pagina 11 di Repubblica del 1° febbraio 2014 dal titolo “L’ospedale renda all’Inps 42 milioni” il Cdr dell’Ufficio stampa dell’Inps Nazionale ha inviato la seguente lettera di precisazione al quotidiano: “Che Antonio Mastrapasqua attribuisse grossa importanza alla comunicazione è un fatto assolutamente certo.

Che l’Ufficio stampa sia stato da lui messo in piedi come ufficio alle sue dipendenze “in aggiunta alla preesistente direzione centrale, con competenze analoghe” è, però, frutto di una interpretazione dei fatti assolutamente parziale, qualunque sia la fonte da cui provenga.
La creazione dell’Ufficio stampa, ancorché voluta dall’allora commissario Mastrapasqua, è venuta a coincidere con l’obiettivo di una lunga battaglia portata avanti, col supporto della Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI), dal Comitato di redazione (Cdr) in rappresentanza dei giornalisti operanti all’interno della Direzione Generale dell’Istituto ai quali l’Amministrazione ha per molto tempo negato il riconoscimento delle funzioni svolte. Battaglia in molti casi sfociata in contenziosi giudiziari (i componenti del Cdr sono stati addirittura deferiti al Consiglio di disciplina e sospesi dal lavoro e dallo stipendio), conclusisi generalmente con la sconfitta dell’Ente.
L’Ufficio stampa è un ufficio di supporto agli organi di governo dell’Istituto. Di tutti gli organi. La sua utilizzazione dipende, in tutta evidenza, dagli equilibri esistenti fra loro. E dal tipo di governance che si sceglie per guidare l’Ente.
Ma questa, come testimonia il dibattito di questi giorni, è tutta un’altra storia”. Roma 3 febbraio 2014

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