Accogliendo il ricorso presentato dai giornalisti professionisti Gabriele Bianco, Nicola De Luca, Davide Lamanna ed Alfonso Scalzo, il Giudice della prima sezione del Lavoro presso il Tribunale Civile di Catanzaro, Domenico Commodaro, ha ordinato all'emittente Radio Telespazio Spa l'immediato reinserimento in organico dei quattro lavoratori licenziali nel maggio 2007, condannando la Tv, presieduta e diretta da Toni Boemi junior, al pagamento delle spettanze arretrate ed alle spese di giudizio.
Lo rendono noto, con un comunicato stampa, i lavoratori interessati. "Per una quinta giornalista, Maria Pia Tallarico, - si legge in un comunicato - caduta anch'ella nella furia cieca di una epurazione arbitraria, sarà necessario attendere l'udienza fissata a gennaio 2009. Dopo sedici lunghi mesi di forzata estromissione dal lavoro, il puntiglioso e pervicace lavoro - scrivono i giornalisti - dell' avvocato Crescenzio Santuori è riuscito a demolire la sprezzante politica messa in atto dai vertici aziendali". Nel ricorso individuale opposto a favore di ognuno dei quattro assistiti, il legale ha evidenziato come "RTS Spa abbia manifestato una chiara volontà epurativa, commettendo una serie di gravi omissioni procedurali come la mancata comunicazione al sindacato dei giornalisti dei licenziamenti collettivi; la mancata comunicazione della situazione economica dell'azienda; la specificazione dei motivi tecnici-organizzativi-produttivi alla base dei licenziamenti; l'omessa indicazione dei tempi di attuazione del programma di dismissione; la mancanza delle misure per fronteggiare le conseguenze dei licenziamenti sul piano sociale; la mancata specificazione delle modalità nei criteri di scelta dei lavoratori allontanati e soprattutto come RTS non abbia cercato soluzioni alternative al licenziamento come ad esempio la modifica della tipologia contrattuale". "In poche parole - si legge nel comunicato - come esplicitano in una loro memoria gli avvocati Francesco e Raffaele Mirigliani, rappresentanti legali dell'emittente e del suo rivoluzionario editore, i giornalisti licenziati erano mera zavorra da eliminare mediante una 'indispensabile cura dimagrante'. Ma per fortuna decenni di cultura sindacale e di diritto del lavoro non si possono rimuovere come chili di troppo. E la macchina della giustizia, stavolta, è riuscita a funzionare senza intralci anche per merito di un ufficio - quello della Sezione Lavoro - che ha saputo dare risposte certe in tempi assolutamente accettabili se non da primato. Il breve dispositivo di sentenza compilato dal giudice potrebbe ora segnare una svolta concreta per i destini di un'azienda e dei suoi lavoratori (fino a ieri ridotti a poche unità) peraltro trascurati colpevolmente dagli enti istituzionali e dagli amministratori pubblici. La redazione di Telespazio - continua la nota - riprende corpo per decisione del Tribunale. Quasi che lo stesso Palazzo di Giustizia voglia indicare da dove deve rinascere e rilanciarsi l'unica emittente televisiva che ha seguito, registrato e puntualmente diffuso tutti gli avvenimenti calabresi dell'ultimo trentennio (a proposito, chi ripagherà l'inestimabile danno sociale e culturale se è vero che il management di Telespazio ha autorizzato la distruzione di centinaia e centinaia di nastri?). In questo momento di grande soddisfazione morale e professionale - hanno commentato i giornalisti reintegrati dal Giudice del Lavoro - il nostro pensiero torna al lunghissimo periodo di serio impegno profuso - tutti i giorni dell'anno, da mattina a tarda sera, feste comprese - a favore del grande pubblico di Telespazio. Ringraziamo tutti coloro che in questa difficile fase ci hanno manifestato in svariate maniere, anche con un semplice saluto per strada, la propria solidarietà. La riconquista di una posizione di rilievo sul mercato pubblicitario e di una rinnovata credibilità tra la gente - concludono i quattro giornalisti - sono obiettivi che l'emittente dovrà perseguire immediatamente". (AGI)