«Oggi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è in Ucraina per consolidare i buoni rapporti con quello Stato. Proprio perché l'Italia ha durature e robuste relazioni con quel Paese non possiamo non rivolgere un appello formale al ministro degli Esteri affinché nel corso dei colloqui chieda ai suoi interlocutori di non ostacolare la ricerca di verità e giustizia per gli omicidi del fotoreporter italiano Andrea Rocchelli e dell'operatore umanitario Andrej Mironov». Lo affermano Federazione nazionale della Stampa italiana e Associazione Lombarda dei Giornalisti.
«Peraltro – proseguono – la recente sentenza della corte di Appello di Milano che ha rimesso in libertà Vitaly Markiv ha indicato nella Guardia Nazionale ucraina e nell'esercito il gruppo di fuoco che ha sparato e colpito Rocchelli e Mironov, confermando la ricostruzione della sentenza di primo grado. Dal momento che lo Stato ucraino ha presenziato attivamente a tutte le udienze nei tribunali italiani, sarà ora il caso che le autorità italiane chiedano alle autorità civili e militari ucraine di intervenire anche su fonti e siti istituzionali che in questi mesi hanno condotto indecorose campagne nei confronti della famiglia Rocchelli, della loro legale Alessandra Ballerini e delle stesse autorità giudiziarie italiane».
La Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Associazione Lombarda dei Giornalisti, che si sono costituite parti civili nel procedimento, «continueranno ad essere scorta mediatica per chiedere verità e giustizia e chiederanno un incontro al ministro degli Esteri per consegnargli il testo integrale della sentenza».