Caso Gazzettino-Caltagirone: il Direttivo del Sindacato Giornalisti del Veneto esprime preoccupazione ed esige chiarezza sul futuro della storica testata triveneta

Caso Gazzettino-Caltagirone: il Direttivo del Sindacato Giornalisti del Veneto esprime preoccupazione ed esige chiarezza sul futuro della storica testata triveneta

Il Consiglio Direttivo del Sindacato Giornalisti del Veneto chiede chiarezza sul futuro del Gazzettino, chiunque sia l’editore di riferimento. Da oltre tre anni lo storico quotidiano è diventato terreno di scontro aperto, anche pubblico, per il controllo del pacchetto di maggioranza, con conseguenze negative per l’immagine e per il futuro della Testata. Il più volte annunciato piano editoriale di rilancio non è mai stato presentato, mentre si è proceduto con interventi strutturali, continui e improvvisati, che hanno stravolto l’identità del giornale. La redazione è stata esclusa da ogni coinvolgimento fino a negare sistematicamente persino quel confronto che è ritenuto fondamentale in ogni azienda. Si aggiunga il profondo disagio professionale ed umano della redazione determinato dai comportamenti della direzione e dell’azienda, acclarati più volte dalla stessa Federazione nazionale della Stampa. Il silenzio della proprietà di fronte alle nuove notizie sugli assetti societari e sul futuro del Gazzettino non può che preoccupare i giornalisti che intendono svolgere un ruolo da protagonisti nell’ormai improcrastinabile rilancio della Testata, quegli stessi giornalisti che per lunghi anni hanno contribuito a determinare le fortune del Gazzettino in edicola. «E' una vicenda che la dice lunga sull'incapacità dei nostri industriali di mettersi d'accordo e sulle tendenze a vedere il proprio vicino come un nemico». Così il sottosegretario al welfare Maurizio Sacconi ha commentato stasera le notizie di stampa che riferiscono di un contratto siglato da Francesco Gaetano Caltagirone per l'acquisto della maggioranza del quotidiano del Nordest «Il Gazzettino», finora controllato dai Benetton. «Il Gazzettino - ha aggiunto Sacconi, intervenendo in un dibattito pubblico - è stato ceduto tempo fa ad un gruppo di imprenditori veneti perchè fossero garanti di un'informazione libera e corretta ed ora finisce nelle mani di un costruttore romano». (ANSA - 08/12/2004).