Il Sindacato unitario giornalisti della Campania è pronto a costituirsi parte civile se ci sarà un processo sulle minacce al giornalista di Cronache di Caserta Giuseppe Tallino, al quale esprime piena solidarietà. «Il boss di Mondragone Augusto La Torre – spiega in una nota il sindacato regionale – in un'intervista definisce il collega 'pseudo giornalista altro lecchino che non solo scrive menzogne e non legge gli atti processuali, limitandosi a trascrivere le parti che gli passa qualcuno che è dovuto al segreto istruttorio, ma ha addirittura citato intercettazioni ambientali e telefoniche che non esistono'».
Le stesse accuse sono rivolte anche al pm della Dda Alessandro D'Alessio, già minacciato di morte dallo stesso boss. «Sul caso – prosegue il Sugc – sarà inviato anche un dossier al ministro dell'Interno, tramite il comitato istituito presso il Viminale per la sicurezza dei giornalisti».
Nell'intervista, inoltre, La Torre parla anche di un altro giornalista: 'Non ho mai amato nascondermi dietro la vigliaccheria, una sola volta che volli minacciare un giornalista (Mimmo Pelagalli), lo feci scrivendogli una lettera firmata a mio nome'. «Il giornalista citato, proboviro del sindacato, che pure si è occupato di cronaca giudiziaria in passato, non ha mai ricevuto alcuna lettera dal boss. Anche questa – conclude il sindacato della Campania – è una circostanza che meriterebbe un serio approfondimento da parte della magistratura».