Il segretario nazionale dell'Usigrai Carlo Verna, accompagnato dal legale di fiducia, avv. Domenico D'Amati, ha depositato questa mattina, presso la Procura della Repubblica di Roma, la già annunciata querela per diffamazione nei confronti dell'On. Silvio Berlusconi per le dichiarazioni da quest'ultimo rese alla stampa lo scorso 20 dicembre.
All'epoca - cita Verna - Berlusconi dichiarò: ''Voglio essere chiaro, lo sanno tutti nel mondo dello spettacolo, in certe situazioni in Rai si lavora soltanto se ti prostituisci oppure se sei di sinistra. Io ho fatto diversi interventi per personaggi che non sono di sinistra e che sono stati messi completamente da parte dalla Rai'' ''Se vogliamo parlare di nomine e raccomandazioni in Rai - dice Verna - non c'è nessuno che non sia stato raccomandato, a partire dal direttore generale Non è certo stato scelto attraverso una ricerca di mercato, attraverso case specializzate nella ricerca dei manager, non è stato scelto certamente attraverso un pubblico concorso.'' ''Non c'è - aggiunge Verna - nessuna ostilità personale o politica, si tratta, però, di un atto fortemente dovuto a me stesso e ai colleghi che rappresento, tutti indistintamente indicati come raccomandati, categoria suggestivamente accostata nella dichiarazione di Berlusconi a quella delle prostitute. Se la legge avesse reso possibile procrastinare i tempi di presentazione della querela avrei certamente evitato di agire in questa fase pre-elettorale, della quale il sindacato dei giornalisti del Servizio Pubblico si occupa esclusivamente per i temi che riguardano la comunicazione in generale e la Rai in particolare o per l'omissione di questi temi. A tal proposito la sfida che lanciamo a tutti i partiti è da un lato quella di sostenere la richiesta che l'Usigrai sta portando avanti di pubbliche selezioni per il reclutamento dei giornalisti, dall'altro di varare nei primi cento giorni del governo che verrà una legge che eviti la proroga dell'attuale Cda, modificando gli attuali criteri di nomina della Gasparri''. ''Batta un colpo - conclude il segretario dell'Usigrai - chi davvero vuole l'indipendenza della Rai dai partiti perché‚ nessuno più possa parlare a proposito o a sproposito, come nella maggior parte dei casi, di raccomandati''. (ANSA)