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Sindacale 12 Lug 2010

Carlo Parisi: “Convinta e compatta partecipazione allo sciopero Fnsi contro la legalizzazione dell'omertà, in Calabria il silenzio è stato totale”

Reggio Calabria, 10 luglio – Adesione totale dei giornalisti della Calabria alla “Giornata del silenzio” proclamata dalla Fnsi. Nessun quotidiano in edicola, agenzie di stampa ferme, emittenti televisive e radiofoniche con notiziari in forma ridotta e limitati alla lettura dei comunicati sindacali sullo sciopero, giornalisti dei periodici con le braccia incrociate, massiccia adesione degli uffici stampa, testate web e siti online non aggiornati o completamente oscurati.

Reggio Calabria, 10 luglio – Adesione totale dei giornalisti della Calabria alla “Giornata del silenzio” proclamata dalla Fnsi. Nessun quotidiano in edicola, agenzie di stampa ferme, emittenti televisive e radiofoniche con notiziari in forma ridotta e limitati alla lettura dei comunicati sindacali sullo sciopero, giornalisti dei periodici con le braccia incrociate, massiccia adesione degli uffici stampa, testate web e siti online non aggiornati o completamente oscurati.

La Calabria ha risposto compatta alla giornata del silenzio dell’informazione per protestare contro il disegno di legge Alfano che limita pesantemente la libertà di stampa e prevede pesanti sanzioni contro editori e giornalisti che danno conto difatti di cronaca giudiziaria ed indagini investigative.
“Una Calabria – ha sottolineato il segretario regionale del Sindacato, Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi – che, più di altre regioni, avverte nel decreto legge sulle intercettazioni il rischio della legalizzazione dell’omertà”.
Evidenziando che “se il provvedimento diventerà legge sancirà la condanna a morte del diritto di cronaca e, più in generale, della libera informazione”, Carlo Parisi ha denunciato, infatti, “un pericoloso passo indietro che ci riporta alle epoche buie, cancellando anni di vere rivoluzioni, conquiste sociali e civili. Un fatto ancor più grave per regioni come la Calabria, ma anche la Sicilia, la Puglia, la Campania, dove i cittadini ed i giornalisti hanno impiegato decenni per affrancarsi da logiche criminose, improntate all’omertà. Ovvero al silenzio”.

@fnsisocial

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