CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Editoria 08 Mag 2008

Boris Biancheri ottimista per il clima creatosi sul contratto ma preoccupato per la situazione dell’editoria: “Serve la riforma”

Sul fronte del rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti, scaduto da oltre tre anni, ''il clima è costruttivo'' e si può perciò ''ragionevolmente dire di essere ottimisti''. È il giudizio del presidente della Federazione degli editori, Boris Biancheri.

Sul fronte del rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti, scaduto da oltre tre anni, ''il clima è costruttivo'' e si può perciò ''ragionevolmente dire di essere ottimisti''. È il giudizio del presidente della Federazione degli editori, Boris Biancheri.

In occasione della presentazione del rapporto su 'La stampa in Italia 2005-2007', Biancheri ha sottolineato che ''entrambe le parti hanno raggiunto maggiore consapevolezza dei problemi reali che ci si pongono davanti. Determinato è lo spirito di affrontarli in modo chiaro, efficace e costruttivo''. (ANSA) BIANCHERI, ELEMENTI CHIAREZZA SU CONFRONTO CON FNSI Ci sono "elementi di chiarezza" nel confronto con la Fnsi per il rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti. Lo ha detto il presidente della Fieg, Boris Biancheri, nel corso della illustrazione del Rapporto sullo stato di salute della stampa italiana nel triennio 2005-2007. Biancheri ha parlato di questo come di un elemento positivo circa il quadro complessivo della stampa italiana. Innanzitutto - ha sottolineato - la conclusione della trattativa per il contratto dei poligrafici, e poi appunto l'elemento di chiarezza rappresentato dall'avvio del confronto sul contratto dei giornalisti. "Credo - ha aggiunto - si possa dire di clima costruttivo e c'è da essere ottimisti. Giornalisti ed editori credo abbiano raggiunto una maggiore consapevolezza dei problemi che ci sono davanti". (AGI) BIANCHERI, SITUAZIONE PREOCCUPANTE, SERVE RIFORMA La situazione del comparto dell'editoria è ''preoccupante'', nonostante la presenza di alcuni elementi positivi, come la crescita dell'indice di lettura e l'espansione della stampa gratuita: per questo la Federazione degli editori auspica che ''il nuovo governo metta mano alla riforma del settore, che da tempo è dovuta''. È quanto ha sottolineato il presidente della Fieg, Boris Biancheri, in occasione della presentazione del rapporto su 'La stampa in Italia 2005-2007'. ''Non ci aspettiamo certamente dal nuovo esecutivo sostegni a pioggia - ha detto Biancheri, checchè ne dica Beppe Grillo, ma sostegni mirati per dare a questo comparto industriale lo stesso tipo di supporto che hanno altri settori, dal momento che l'editoria è fondamentale per la cultura di un Paese civile''. Biancheri ha messo in evidenza che ''la crescita globale dei ricavi è molto bassa, mentre quella dei costi di produzione è alta. Nel 2007 i ricavi sono cresciuti nell'ordine dell'1,4%, i costi del 6%: se i costi progrediscono quattro volte di più dei ricavi, è evidente che la situazione del comparto è problematica. Su 60 aziende considerate nello studio, 38 hanno il bilancio in attivo, 22 in rosso''. Tra le altre criticità, il presidente della Fieg ha ricordato che ''la distribuzione della stampa a pagamento, quotidiana e periodica, che nel 2006 aveva registrato segnali di miglioramento, oggi è stazionaria o in flessione, spesso preoccupante, soprattutto sul fronte dei settimanali''. Inoltre, ''l'incidenza della pubblicità sui ricavi complessivi del settore, è in declino: siamo passati dal 55%-56% di 10 anni fa, all'attuale 45%''. In questo quadro emergono tuttavia, secondo Biancheri, alcuni elementi positivi, come ''la capacità degli imprenditori di intercettare le potenzialità di interconnessione tra i vari media'', ''la crescita dell'indice di lettura che contrasta con la stazionarietà degli indici di vendita, legata alla crisi economica'' e ''l'espansione molto significativa della stampa gratuita, cresciuta nell'ultimo anno del 25% rispetto al 2006''. Per risolvere i problemi del comparto, Biancheri ha ribadito la necessità di un disegno di legge di riforma che ''elimini le distorsioni di carattere fiscale o legislativo che impediscono la flessibilità delle imprese, solleciti maggiormente l'attenzione per la lettura, specie nelle giovani generazioni, aumenti la chiarezza e la trasparenza dell'azione pubblica attraverso la pubblicità legale''. Nonostante ''l'impegno del sottosegretario uscente alla Presidenza del Consiglio con delega per il settore, Ricardo Franco Levi - ha concluso Biancheri - il precedente governo si è limitato a tagliare il sostegno agli abbonamenti, che sono uno dei cardini per fidelizzare il cliente alla carta stampata''. (ANSA) FIEG, PARLAMENTO E GOVERNO AFFRONTINO RIFORMA SI PARTA DA TENTATIVI BONAIUTI E LEVI PER NUOVO DDL ''Al nuovo Parlamento e al nuovo Governo chiediamo di affrontare il tema della riforma dell'editoria: non possono essere rimandate oltre misure necessarie per ridare slancio ed ossigeno al settore''. A chiederlo è la Fieg, Federazione italiana editori giornali, che oggi ha presentato il rapporto su La stampa in Italia 2005-2007. ''Nelle due precedenti legislature - continua la Fieg - i tentativi di riforma, di Bonaiuti prima e di Levi dopo, non sono riusciti a superare l'esame del Parlamento, anche se sulle rispettive proposte si raggiunse una sufficiente condivisione tra tutte le forze politiche, al di là dei confini tra maggioranza ed opposizione''. Secondo gli editori, ''partendo da questi provvedimenti - ed integrandoli là dove è necessario - occorre mettere a punto un nuovo disegno di legge che incontri un consenso generale: l'editoria giornalistica, e in particolare la carta stampata, va sostenuta non soltanto perchè è un elemento fondamentale della cultura civile di un Paese, ma anche perchè adempie a una funzione di chiarezza e di trasparenza indispensabile nella vita di una comunità''. Per la Fieg in particolare andrebbe ''istituito il credito d'imposta per gli investimenti in innovazioni tecnologiche e rifinanziato il credito agevolato per il settore, fermo dal giugno del 2003; previsto un fondo per la nuova occupazione e la multimedialità; reintrodotto il credito di imposta per l'acquisto della carta in favore delle imprese editrici di quotidiani e periodici; prevista l'esenzione totale dell'Iva per il comparto dell'editoria; potenziata la pubblicità dello Stato e degli Enti pubblici sulla carta stampata a garanzia di una maggiore trasparenza dell'attività amministrativa''. Sul fronte della domanda e della promozione della lettura invece, per gli editori, ''l'attività per incentivare la lettura dei quotidiani andrebbe integrata con l'introduzione di agevolazioni fiscali per la sottoscrizione di abbonamenti a quotidiani, periodici e agenzie di stampa (il costo dell'abbonamento dovrebbe costituire onere deducibile fino ad un importo di 300-350 euro)''. Ma anche con ''la previsione di misure di incentivazione della lettura dei giornali tra i giovani, le donne e i pensionati e nelle aree del Paese con bassi indici di diffusione della stampa''. (ANSA) FIEG, CRESCE PUBBLICITA' MA RESTA SQUILIBRIO CON TV Crescono gli investimenti pubblicitari sulla stampa, ma si riduce la loro percentuale di incidenza sul fatturato editoriale. Inoltre si conferma lo squilibrio nella ripartizione delle risorse rispetto alla tv, caratteristica tutta italiana. È quanto emerge dal rapporto della Federazione degli editori su La stampa in Italia nel periodo 2005-2007. Nel 2007 - spiega lo studio - gli investimenti pubblicitari sui mezzi stampati sono cresciuti complessivamente del 3,7% (più della media di mercato, pari al +3,1%), grazie al traino dei quotidiani (+4,5%); i periodici, dopo un buon 2006 (+5,5%), hanno dimezzato il loro tasso di espansione (+2,5%). Parti invertite nel primo bimestre 2008, con un +14% per i periodici e un +3,1% per i quotidiani. Tuttavia - fa notare la Fieg - nel 2000 i ricavi pubblicitari rappresentavano il 58% del fatturato editoriale, attualmente costituiscono a malapena il 45%. Inoltre in Italia persistono una ''asimmetrica ripartizione'' degli investimenti pubblicitari tra i media e quindi una posizione di ''strutturale vantaggio'' della tv: non a caso nel primo bimestre 2008 il fatturato pubblicitario delle tv generaliste è cresciuto del 4,8%. (ANSA) FIEG, FATTURATO AUMENTA MA COSTI CRESCONO DI PIU' Nell'ultimo biennio il fatturato editoriale dei quotidiani (ricavi da vendita e da pubblicità) è aumentato, ma i costi operativi sono cresciuti in modo più sostenuto, determinando così un calo del margine operativo lordo delle imprese. È il quadro delineato dalla Federazione degli editori nel rapporto su La stampa in italia nel 2005-2007. Il fatturato è aumentato del 2.7% nel 2006 rispetto all'anno precedente, crescita che si è ridotta all'1,7% nel 2007, mentre i costi sono saliti del 3,1% nel 2006 e del 6,1% nel 2007. Di qui il ridimensionamento del mol, con una contrazione che ha portato il rapporto tra mol e fatturato dall'8,3% del 2005 al 7,9% del 2006 e al 3,7% del 2007. Per quanto riguarda i ricavi, nel 2007 l'aumento del prezzo di vendita (5-6%) e il consolidamento della crescita degli introiti pubblicitari (+3,5%) hanno compensato solo in parte il calo delle copie annue vendute (-1%) e dei collaterali (-1,9%). Di contro, la spinta maggiore all'aumento dei costi è venuta dagli oneri di approvvigionamento della carta (+11,2% nel 2006, +11,8% nel 2007), mentre il costo del lavoro è cresciuto di meno (+1,4% nel 2006 e +2% nel 2007). (ANSA) FIEG,OK FATTURATO E PUBBLICITA' MA BOOM COSTI QUADRO DI INCERTEZZE AGGRAVATO DA ULTIMA FINANZIARIA Nel periodo 2005-2007 cresce il fatturato delle imprese editoriali ed è positivo l'andamento degli investimenti pubblicitari, ma i costi aumentano in modo molto più sostenuto. Il tutto in un quadro di incertezze legate alla crisi economica ma anche a fattori strutturali, aggravati dall'ultima legge finanziaria che, invece di ''produrre l'attesa razionalizzazione degli interventi pubblici nel settore'', si è limitata a una ''drastica sforbiciata degli stanziamenti sulle tariffe postali agevolate'', cioè agli ''unici contributi indiretti essenziali per lo sviluppo degli abbonamenti''. È il quadro delineato dalla Federazione italiana editori giornali nel rapporto su La stampa in Italia nel periodo 2005-2007 presentato oggi nella sede di via Piemonte a Roma. QUOTIDIANI - Nel periodo considerato il fatturato editoriale dei quotidiani (ricavi da vendita e da pubblicità) è aumentato del 2,7% nel 2006 rispetto all'anno precedente, crescita che si è ridotta all'1,7% nel 2007, mentre i costi sono saliti del 3,1% nel 2006 e del 6.1% nel 2007. Di qui il ridimensionamento del margine operativo lordo delle imprese, con un rapporto tra mol e fatturato passato dall'8,3% del 2005 al 7,9% del 2006 e al 3,7% del 2007. In dettaglio, per quanto riguarda i ricavi, nel 2007 l'aumento del prezzo di vendita (5-6%) e il consolidamento della crescita degli introiti pubblicitari (+3,5%) hanno compensato solo in parte il calo delle copie annue vendute (-1%) e dei collaterali (-1,9%). In quest'ultimo comparto, la flessione maggiore ha interessato i libri allegati ai quotidiani (-5%), mentre gli altri collaterali sono cresciuti ancora (-1,3%). I collaterali restano comunque un'integrazione dell'offerta ''di rilevanza strategica'', in quanto il loro peso sul fatturato editoriale è stato del 12,4% nel 2007 (12,9% nel 2005) Di contro, la spinta maggiore all'aumento dei costi è venuta dagli oneri di approvvigionamento della carta (+11,2% nel 2006, +11,8% nel 2007), mentre il costo del lavoro è cresciuto di meno (+1,4% nel 2006 e +2% nel 2007). PERIODICI - Nel biennio 2006-2007 la pubblicità è aumentata complessivamente del 7,8% (+5,1% nel 2006, +2,5% nel 2007), più degli investimenti diretti verso l'insieme dei mezzi classici (+3,5%), ma la flessione della diffusione delle copie ha determinato una contrazione dei ricavi da vendita: -3,3% nel biennio considerato (dato sul quale ha pesato anche il minor apporto dei collaterali). È cresciuto così il peso della pubblicità sul fatturato editoriale, pssato dal 24,4% del 2005 al 25,6% del 2006 e al 26,4% del 2007, mentre i ricavi da vendita sono scesi nello stesso periodo dal 75,6% al 73,6% (calo legato anche alle insufficienze del circuito distributivo). PUBBLICITA' - Nel 2007 - spiega la Fieg - gli investimenti pubblicitari sui mezzi stampati sono cresciuti complessivamente del 3,7% (più della media di mercato, pari al +3,1%), grazie al traino dei quotidiani (+4,5%); i periodici, dopo un buon 2006 (+5,5%), hanno dimezzato il loro tasso di espansione (+2,5%). Parti invertite nel primo bimestre 2008, con un +14% per i periodici e un +3,1% per i quotidiani. Tuttavia nel 2000 i ricavi pubblicitari rappresentavano il 58% del fatturato editoriale, attualmente costituiscono a malapena il 45% (la media internazionale è superiore al 50%). Inoltre in Italia persistono una ''asimmetrica ripartizione'' degli investimenti pubblicitari tra i media e una posizione di ''strutturale vantaggio'' della tv: non a caso nel primo bimestre 2008 il fatturato pubblicitario delle generaliste è cresciuto del 4,8%. E non sembrano fondate, secondo la Fieg, le previsioni di un rallentamento strutturale della crescita della pubblicità televisiva, a causa della forte espansione del satellite, dell'avvento del digitale terrestre e dell'entrata in vigore delle nuove norme europee che hanno aumentato le possibilità per le tv di contenere pubblicità, grazie a pratiche come il 'product placement' (l'inserimento di marchi in film e fiction per trarne un ritorno commerciale). (ANSA) FIEG, AUMENTANO LETTORI MA CALANO VENDITE INTERNET NON E' PERICOLO MA OPPORTUNITA', FENOMENO FREE-PRESS Ad una platea di lettori che si è andata allargando ha fatto da contrappeso l'erosione dei livelli di vendita dei giornali. Lo sottolinea la Federazione italiana degli editori nel Rapporto sulla stampa in Italia nel 2005-2007 presentato oggi a Roma. Tra i fattori di crisi, la contrazione dei livelli di reddito e le difficoltà storiche per la distribuzione in abbonamento. In positivo uno dei fenomeni più innovativi a livello internazionale è quello della free press, ma soprattutto non esiste il pericolo internet, per molti insidioso concorrente dei giornali tradizionali, che invece si è rivelato un'opportunità. Sono 40,4 milioni gli individui che hanno letto copie di quotidiani tradizionali a pagamento, di quotidiani gratuiti e informazioni su siti internet gestiti da editori di quotidiani nel 2007, secondo il Censis riportato nella ricerca La stampa in Italia 2005-2007 della Fieg, presentata oggi a Roma. Di questi 40,4 milioni di persone il 67% legge un quotidiano a pagamento, il 34,7% legge testate gratuite e il 21,1% legge notizie da quotidiani online. Internet ''si è in realtà rivelato un'opportunità che ha contribuito ad allargare il pubblico dei lettori'', spiegano gli editori. Ed infatti tra i cento siti web più visitati sono venti quelli riconducibili a gruppi editoriali. Da segnalare ad esempio che nel 2007 il network dei siti di uno dei principali gruppi editoriali italiani ha aumentato la raccolta pubblicitaria online del 64% rispetto al 2006, un incremento di gran lunga superiore a quello medio fatto registrare dagli investimenti pubblicitari su internet, sottolinea ancora la Fieg. Il dato dei 40,4 milioni di lettori per gli editori dimostra come nelle sue varie forme l'informazione che parte dalla carta stampata ''sia stata capace di consolidare il suo ruolo storico rispondendo alle esigenze di un contesto culturale e sociale in evoluzione. Una forza, quella dei giornali, che si basa sulla credibilità presso il pubblico''. Per dirla in breve ''i giornali restano il più importante strumento di democrazia a disposizione dei cittadini per capire gli eventi e per operare scelte conseguenti. Ai giornali vanno dunque riconosciuti un insieme di valori che spiegano i motivi per cui sono letti e non così poco come da qualche parte si vorrebbe far credere'', rileva la Fieg. Rispetto alla lettura c'è un dato di segno opposto: nel 2007 le vendite dei quotidiani hanno subito una leggera flessione (-0,3), dopo i segnali di ripresa del 2006 (+ 0,9). In rapporto al 2000 però il calo delle vendite è stato del 9,5%. Lo stesso per i periodici: nel 2007 rispetto al 2006 il calo della diffusione dei settimanali è stato del 4,2%, dei mensili del 3,9%. Nel 2000 le 55 testate settimanali oggetto delle rilevazioni Ads diffondevano 14,991 milioni di copie a numero. Nel 2007 le rilevazioni, estese a 63 testate, indicano una diffusione media a numero pari a 13,774 milioni di copie, 1,1 milioni di copie in meno rispetto all'anno di riferimento. A pesare certo la contrazione dei livelli di reddito e della capacità di spesa delle famiglie, con un divario evidente tra Nord e Sud che fa parlare la Fieg di ''questione meridionale''. Se infatti per la lettura la percentuale di penetrazione dei quotidiani al Nord è del 50%, del 49,6% al Centro, ma solo del 33% al Sud. Analogo dato per i periodici: 70,2% al Nord, 64,6% al Centro e 53,2% al Sud. Altro fattore di ostacolo è quello del circuito distributivo. ''Per i quotidiani gli abbonamenti gli abbonamenti si aggirano da anni intorno all'8-9% delle vendite; per i periodici intorno al 18%. Sono dati assolutamente insufficienti'', per la Fieg. Uno dei fenomeni più innovativi nel settore della stampa è il rapido sviluppo della free press a livello internazionale: secono il Censis i lettori di free press nel 2007 hanno rappresentato il 34,7% della popolazione di 14 anni e più. Non a caso la free press ha visto crescere la pubblicità commerciale nazionale (+29,3%), in misura largamente superiore rispetto alla locale (+20,8%). (ANSA) BIANCHERI, AUGURI A BONAIUTI SOTTOSEGRETARIO ''Non so se posso dirlo perché non è ancora ufficiale ma l'onorevole Paolo Bonaiuti avrà la delega alla Presidenza del Consiglio come sottosegretario per l'editoria, da notizie che mi pervengono''. Lo dice il presidente della Fieg, la Federazione italiana editori giornali, Boris Biancheri, presentando il rapporto su La Stampa in Italia 2005-2007. ''Gli faccio ogni augurio - aggiunge Biancheri - per la sua missione. Sono certo che continueranno i fattivi rapporti di collaborazione che abbiamo avuto in passato''. Un grazie invece il presidente Biancheri lo rivolge al sottosegretario uscente Ricardo Franco Levi, che stamattina ha inviato un messaggio alla Fieg ringraziando ''gli editori italiani per la collaborazione che ha accompagnato il mio lavoro'', scrive. Levi ha confermato la sua intenzione di ripresentare in Parlamento il suo disegno di legge sull'editoria già avviato nella scorsa legislatura che si augura possa essere una base per la realizzazione della riforma. (ANSA) MARCHETTI, DA GOVERNO RIVISITAZIONE LEGGE E ATTENZIONE A MULTIMEDIALITA' Nessuna politica assistenziale, ma di sviluppo del sistema, una rivisitazione della legge sull'editoria e un'attenzione particolare per la multimedialità. Questi alcuni degli interventi che, secondo Piegaetano Marchetti, presidente di Rcs Mediagroup, il nuovo governo dovrebbe mettere in atto per il settore italiano dell'editoria. Marchetti ha parlato a margine della presentazione, tenutasi oggi a Milano, del Forum internazionale 'Economia e società aperta', organizzato dal Corriere della sera e dall'Università Bocconi e che si terrà la prossima settimana nel capoluogo lombardo. Marchetti ha sottolineato che ''sono questioni che deve affrontare la Fieg''. In ogni caso si è augurato dal prossimo esecutivo ''un'attenzione particolare per la multimedialità''. (ADNKRONOS)

@fnsisocial

Articoli correlati