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Minacce 04 Ott 2013

Bomba mascherata da hard disk a La Stampa Siddi: ferma condanna della escalation terroristica

“Il giornalismo libero e plurale non può avere nemici. Il terrorismo che vuole colpirla, prendendo a pretesto contrasti e manifestazioni civili su cui la stampa informa, è nemico delle libertà di tutti e non solo dell’informazione. Il grave attentato – miracolosamente senza conseguenze – preparato contro il collega Massimo Numa e i giornalisti de La Stampa è un atto orrendo di impropria manifestazione contro la Tav che va a insinuare l’idea dell’informazione come nemica da colpire.

“Il giornalismo libero e plurale non può avere nemici. Il terrorismo che vuole colpirla, prendendo a pretesto contrasti e manifestazioni civili su cui la stampa informa, è nemico delle libertà di tutti e non solo dell’informazione. Il grave attentato – miracolosamente senza conseguenze – preparato contro il collega Massimo Numa e i giornalisti de La Stampa è un atto orrendo di impropria manifestazione contro la Tav che va a insinuare l’idea dell’informazione come nemica da colpire.

Un’idea inaccettabile che condanniamo con fermezza, mentre manifestiamo piena  solidarietà a Numa e a tutti i colleghi impegnati sulle frontiere dell’informazione senza indulgenze verso alcuno. La violenza, peggio ancora quella terroristica, è nemica della verità, della giustizia, della libertà. C’è bisogno di alzare l’asticella dell’ attenzione anche istituzionale e nei livelli di organizzazione della sicurezza pubblica, nei confronti di quanti all’ombra di proteste legittimamente espresse, ricorrono all’uso della violenza orientandola ancora verso una nuova escalation terroristica. Costoro nella stampa libera non potranno trovare complicità alcuna”.

 

CALABRESI: "IN ATTO UNA DERIVA VIOLENTA"

"Si capisca che è in atto una deriva violenta": così il direttore de La Stampa, Mario Calabresi, commenta su twitter l'invio di una bomba mascherata da hard disk al giornalista de La Stampa Massimo Numa, che da anni si occupa delle questioni di ordine pubblico legate alla costruzione della linea Tav Torino-Lione.
Il presunto hard disk conteneva 120 grammi di polvere esplosiva pronta a esplodere se la periferica fosse stata collegata. Nella busta recapitata al giornale, anche una lettera secondo la quale l'hard disk conteneva immagini dei campeggi dei militanti No Tav in Valsusa. (TORINO, 3 OTTOBRE - AGI)

BOMBA A STAMPA: UNCI, MASSIMA VIGILANZA A TUTELA CRONISTI

Dopo il pacco-bomba recapitato alla Stampa a un cronista che si occupa di Tav, l'Unione Cronisti (Unci) sollecita "autorità e forze di polizia a rafforzare la vigilanza" a difesa dei cronisti.
In una nota, l'Unci sulla vicenda Tav sottolinea che "dopo le minacce, ora la tensione si fa davvero alta". "Una bomba, nascosta all'interno di un hard disc, è stata recapitata a un cronista de La Stampa che si occupa, tra le altre cose, di No Tav e anarchici e in passato era stato oggetto di minacce anche sui siti Internet vicini al movimento. Secondo gli inquirenti, l'ordigno poteva esplodere ed essere fatale. Solo pochi mesi fa sempre alla redazione di Torino era arrivato un altro ordigno di matrice anarchica, che per fortuna non era esploso. Nel 2006 era stato invece ferito, nell'esplosione di un pacco bomba, il direttore di TorinoCronaca". "L'Unione nazionale cronisti italiani, e i cronisti piemontesi - conclude la nota - tornano come tutte le volte in cui è stato messo a repentaglio il diritto-dovere a informare i cittadini, a sollecitare alle autorità e alle forze di polizia la massima vigilanza a tutela dei cronisti". (TORINO, 4 OTTOBRE - ANSA)

TAV: STAMPA SUBALPINA, BOMBA STAMPA CONFERMA AGGRAVARSI CLIMA

L'Associazione Stampa Subalpina, il sindacato dei giornalisti piemontesi, esprime solidarietà al collega della Stampa Massimo Numa e a tutta la redazione del giornale. "Solo la prontezza di riflessi del collega e del personale della Stampa - osserva il segretario dell'Associazione, Stefano Tallia - ha evitato che il pacco-bomba potesse esplodere, ma questo nulla toglie alla gravità di un'azione che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche".
"Si tratta, purtroppo, della conferma - prosegue Tallia - agli allarmi lanciati nelle scorse settimane anche da questo sindacato circa l'aggravarsi del clima con il quale devono misurarsi i giornalisti impegnati nel racconto della questione Tav. L'associazione Stampa Subalpina si unisce all'appello sollecitamente e opportunamente lanciato dall'Unione Cronisti alle autorità competenti, perché sia sempre e comunque assicurato ai giornalisti il diritto ad esercitare il proprio mestiere in condizioni di sicurezza". (TORINO, 4 OTTOBRE - ANSA)

TAV: ORDINE GIORNALISTI PIEMONTE, INTOLLERABILI ATTENTATI A INFORMAZIONE

Le minacce, le violenze, gli attentati contro l'informazione sono un'arma da sempre impugnata dai dittatori e dagli estremisti di ogni colore. Intollerabile, tanto più in una democrazia". Così, in una nota Alberto Sinigaglia, presidente dell'Ordine dei giornalisti del Piemonte che aggiunge: "se l'atto vigliacco è stato partorito nell'ambito dell'opposizione alla linea Tav è ancora più urgente che il movimento prenda le distanze da questo agguato, che garantisca a chi lavora nell'informazione di poterlo fare in piena libertà, senza timori per sé e per i loro cari".
"L'Ordine dei giornalisti esprime solidarietà al collega aggredito, e ai cronisti e ai redattori de La Stampa, il quotidiano che ebbe assassinato dai brigatisti il suo vice-direttore Carlo Casalegno in anni la cui violenza non deve assolutamente ripetersi". (TORINO, 4 OTTOBRE - ADNKRONOS)

 

TAV: BOMBA A LA STAMPA, CASELLI "DIMOSTRAZIONE DI RISCHIO GRAVE"

"È da parecchio tempo che molti osservatori denunciano come stia serpeggiando a margine del movimento No Tav, in cui ci sono persone assolutamente per bene e persone che non lo sono affatto, un messaggio criminale che si può sintetizzare con queste parole molto brutali, ma che rispondono secondo me alla realtà: e cioè che chi tocca certi fili, si tratti di giornalista, amministratore, politico, magistrato, poliziotto, rischia. E questo attentato è la dimostrazione che il rischio è effettivo e può essere anche grave". Così il procuratore capo di Torino Gian Carlo Caselli, a margine di un convegno a palazzo di giustizia di Torino, commenta l'invio di un hard disk con esplosivo alla redazione de La Stampa, destinato al giornalista Massimo Numa che da anni segue le vicende della linea Tav legate all'ordine pubblico. (TORINO, 4 OTTOBRE - AGI)

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