Venerdì 15 luglio 2022 riprende a Bergamo il processo a carico di dieci persone accusate a vario titolo di diffamazione a mezzo stampa e minacce nei confronti del giornalista di Repubblica Paolo Berizzi. Al fianco del collega, già in occasione della prima udienza, la Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Associazione Lombarda dei Giornalisti.
Lo scorso 4 aprile, Fnsi e Ordine dei giornalisti, assistiti dall'avvocato Giulio Vasaturo, hanno depositato richiesta di costituzione di parte civile. «Odiare costa», ha scritto su Twitter Berizzi, da anni costretto a vivere sotto scorta a causa delle minacce ricevute per via delle sue inchieste sui gruppi nazifascisti in Italia, dando notizia della nuova udienza.
«È di assoluta importanza che sindacato e Odine si ritrovino unite al fianco di Paolo Berizzi, unico cronista in Italia costretto a vivere sotto scorta a causa della minacce ricevute da estremisti di destra», il commento dell'avvocato Vasaturo.
Per il presidente Giulietti, «le minacce a Berizzi riguardano tutta la comunità dei giornalisti e ledono il diritto di essere informati dei cittadini. Ci auguriamo che venga chiarito una volta per tutte che la rete non è un luogo esentato dal rispetto delle leggi e della Costituzione antifascista e antirazzista».
Il processo di Bergamo è l'esito di uno dei 16 procedimenti per le minacce nazifasciste nei confronti di Berizzi aperti, ad oggi, in diverse procure italiane.