Il tema della libertà di informazione non riguarda solo il nostro Paese, come dimostra la vicenda avvenuta in Slovenia e raccontata oggi sul "Piccolo" di Trieste dal collega Mauro Manzin. Il fatto che casi simili si ripetono in vari paesi europei dimostra che la tutela della libertà di informazione, del diritto-dovere dei giornalisti di informare e di quello dei cittadini a essere informati, assieme alla ferma opposizione a qualsiasi legge e intervento bavaglio, sono un'emergenza della quale la stessa Europa si deve occupare. L'Assostampa Fvg esprime la propria solidarietà e la propria vicinanza al collega sloveno.
Ma vediamo l'articolo del "Piccolo".
Giornalisti con il bavaglio. In Africa? O in qualche dittatura sudamericana? No, molto più vicino a noi, nell’europea Slovenia. Il collega “incriminato” è, come scrive il Delo di Lubiana, Matej Korošec, giornalista del centro regionale di Rtv Slovenija, la tv pubblica slovena, a Maribor. Ma qual è la sua grande colpa? Un commento fatto nel corso della visita della premier Alenka Bratušek a Maribor. Nell’occasione Korošec nel corso di un commento alla presenza della premier nel capoluogo stiriano sloveno disse: «Se qualche anno fa ho riferito in occasione della visita del primo ministro (Janša ndr.) che questi non ha detto nulla di ragionevole, oggi posso aggiungere, che l’attuale premier non ha detto praticamente nulla non solo niente di ragionevole». La sanzione? Non potrà più occuparsi di politica nazionale per i prossimi sei mesi. La Bratušek ha subito dichiarato di aver appreso della vicenda dai media e di distanziarsi energicamente da ogni forma di pressione per poi precisare che il tuto le sembra «un po’ eccessivo» e comunque ha concluso che della vicenda deve occuparsi Rtv Slovenija.
La direttrice di Tv Maribor, Polona Pivec rimane ferma nella decisione presa sostenendo che il servizio televisivo di Korošec aveva uno scopo nascosto che non fa parte del retaggio professionale di Tv Maribor. «La sanzione gliela ho comunicata personalmente - dice la direttrice - del resto era la seconda volta che si comportava in questo modo». A sua volta la direttrice dei programmi di informazione di Tv Slovenija, Ksenija Horvat Petrov›› ha contattato telefonicamente al direttrice di Tv Maribor con la quale ha parlato di questioni riguardanti il personale ma circa la vicenda, in cui lei non ha diritto di mettere il naso, relativa a Korošec ha affermato che la sospensione di sei mesi le sembra «irreale». E il diretto interessato? Korošec, che può lavorare “normalmente” ma senza occuparsi di politica, sostiene di non aver compiuto alcun errore professionale e ritiene che non si è neppure trattato di una pressione politica nella vicenda, fatto questo che viene respinto anche dalla direttrice Pivec.
«Una vicenda che non fa onore», commenta l’attivo dei giornalisti dei programmi di informazione di Tv Slovenija. L’Associazione dei giornalisti della Slovenia definisce la sanzione a carico di Korošec «contestabile, sproporzionata ed esagerata». l’Associazione definisce poi «problematico» il contesto in cui si è sviluppata la vicenda che getta pesanti ombre di autonomia e indipendenza da parte dei colleghi della redazione di Tv Maribor. Sulla vicenda è, infine, intervenuto anche l’attivo dei giornalisti di Radio Slovenija che ha chiesto un’indagine seria e professionale definendo la punizione presa nei confronti del giornalista di Maribor «drastica e illogica».
(Mauro Manzin, il Piccolo – mercoledì 22 maggio 2013)