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Fnsi 24 Giu 2002

Basta col "caos" nei contratti dei fotoredattori

Basta col "caos" nei contratti dei fotoredattori

Basta col "caos" nei contratti dei fotoredattori

Milano, 21 giugno 2002 Con testimonianze dirette di protagonisti, i colleghi del settore hanno illustrato ad esponenti della Giunta Fnsi violazioni e contraddizioni degli editori. Troppo caos e un'infinità di violazioni e palesi contraddizioni nei contratti di assunzione che regolano il lavoro di fotoredattori e photo editor. Questo in sintesi il messaggio che, ieri sera, è stato dato da una larga rappresentanza di colleghe e colleghi del settore durante un incontro con esponenti del vertice nazionale del sindacato, responsabili di Dipartimenti direttamente interessati a questo comparto specialistico della professione giornalistica che da anni è protagonista di un sempre crescente sviluppo occupazionale. All'iniziativa - organizzata al Circolo della Stampa di Milano dal Gsgiv dell'Alg - hanno partecipato "fotoredattori" sia di testate giornalistiche che di agenzie fotografiche. Ad ascoltare le loro realtà,c'erano due membri della Giunta esecutiva della Fnsi : Guido Besana del Dipartimento sindacale e Pino Nardi titolare del Dipartimento "nuove garanzie". L'incontro si è sviluppato principalmente sulle varie sfaccettature dell'inquadramento contrattuale di chi opera in questo settore del giornalismo ancora tutto da esplorare e monitorare da parte dei vertici Fnsi e, in parallelo, da anni colpevolmente ignorato da troppi degli organismi sindacali di base direttamente interessati: comitati di redazione e fiduciari di testata. Il settore infatti, sino ad ora, è stato lasciato crescere praticamente nel "caos" quasi totale. Le sue realtà sono le più variegate. Un "arcipelago" nel quale, mentre da una parte alcuni di questi colleghi lavorano da sempre con contratto giornalistico e ,spesso, con qualifiche professionali di rango ( caposervizio o caporedattore), dall'altra, invece, altri colleghi, a parità di mansioni, sono costretti ad assunzioni che li qualificano come semplici poligrafici negando così totalmente il riconoscimento della natura giornalistica del loro ruolo. Il tutto con situazioni di confine da totale vergogna nelle quali, altri fotoredattori, devono accettare "abusivati" senza speranze, a volte inquadrati come collaboratori coordinati e continuativi anche quando i loro ruoli sono indiscutibilmente da redattori, con orari di lavoro da posto fisso, scrivania propria, telefono e tutti gli altri elementi da classico dipendente contrattualizzato. Tutto questo è stato spiegato, a Nardi e Besana, anche con esempi e testimonianze dirette dei protagonisti. Entrambi gli esponenti del vertice Fnsi hanno assicurato tutta la loro disponibilità per cominciare, a livello nazionale, a valutare come affrontare i problemi genarali comuni all'intero settore e, soprattutto, come far entrare in modo inequivocabile nel contratto di lavoro giornalistico anche la figura del fotoredattore. Pino Nardi e Guido Besana hanno anche sottolineato la necessità che in situazioni di violazioni contrattuali specifiche vengano coinvolti, invece, in primo luogo gli organismi sindacali di testata e quelli regionali direttamente interessati. Questo anche attraverso forme di testimonianza e pressione che potranno essere più efficaci se i protagonisti di questa categoria specialistica sapranno sviluppare, dentro le istituzioni dei giornalisti, un'entità aggregativa fortemente impegnata su tutte le problematiche di settore.

@fnsisocial

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