L'Ordine dei giornalisti della Basilicata e l'Associazione della Stampa di Basilicata esprimono «un giudizio fortemente positivo» sull'approvazione, da parte del Consiglio regionale, della legge sull'editoria. «Più e oltre che essere un obiettivo politico raggiunto – spiegano in una nota i rappresentanti dei giornalisti – essa costituisce il riempimento di un lungo vuoto in un settore così importante per la vita della regione».
Purtroppo, incalzano, «dobbiamo rilevare che, da quando il disegno di legge è stato presentato, né l'Ordine né l'Assostampa sono stati ascoltati nelle sedi istituzionali proprie, cioè le commissioni consiliari interessate al procedimento legislativo, nonostante le assicurazioni ricevute e le richieste esplicite presentate. Ciò stende un'ombra sul testo della legge, che non era perfetto e che avremmo voluto contribuire a rendere migliore, secondo il nostro punto di vista».
La scelta di non ascoltare Ordine e sindacato, prosegue la nota, «ci lascia quindi soltanto con la speranza che la legge sia una buona legge, perché, come tutti sanno o dovrebbero sapere, una legge è buona solo si è utile e se raggiunge i fini di bene che deve avere. Ci auguriamo almeno che, nei prossimi mesi, Ordine dei giornalisti e Assostampa siano ascoltati – per questo era stato chiesto un organismo di consultazione per "accompagnare" l'attuazione della legge – per cercare di tradurre in atti buoni i contenuti legislativi».
A questo riguardo, «molta enfasi – incalzano sindacato e Odg – è stata posta sugli interventi a favore delle edicole. Le previsioni della legge sono giuste, ma sarebbe stato meglio approfondire la riflessione sul rapporto fra giornali ed edicole perché essa ha direttamente a che fare con il futuro dell'informazione che passa attraverso i giornali. Inoltre, l'occasione sarebbe stata utile per riflettere anche sul rapporto tra edicole, diffusione dei giornali e spopolamento».
In conclusione, «in attesa di leggere il testo definitivo della legge», i rappresentanti regionali dei giornalisti ribadiscono «il nostro giudizio positivo, che però per ora – rilevano – si ferma solo alla pura sua approvazione, mentre è appena il caso di ricordare che la legge non risolve tutti i problemi, come dimostra la vicenda dei colleghi giornalisti che lavorano negli uffici stampa della Regione, sulla quale il Consiglio regionale è intervenuto con un ordine del giorno».