Bangladesh: ucciso giornalista noto per le inchieste sulla criminalità. L'Ifj chiede che vengano aperte le indagini
Il primo giornalista ucciso nel mondo dall’inizio del 2004. Un triste primato quello che spetta a Manik Shaha, corrispondente bangladese del quotidiano “New Age” nella città di Khulna, sud-ovest del paese, e collaboratore del settore in lingua bengalese del sito della BBC “BBC World Service”. Secondo le notizie riportate dalla polizia locale – anche grazie a numerosi testimoni – Shaha, 45 anni, sposato e padre di due bambini, è stato raggiunto e colpito a morte nella giornata di ieri da una bomba artigianale lanciatagli contro da uno o più uomini non identificati. L’uomo stava rientrando a casa a bordo di un risciò dopo aver seguito un meeting del partito d’opposizione Awami League. Saha era molto noto per il suo scrivere tagliente e le sue ripetute denunce dei gruppi malavitosi attivi nella regione; i colleghi hanno riferito che probabilmente lui stesso sapeva di essere in pericolo, in seguito alle minacce di morte ricevute per telefono nei mesi scorsi. Forse all’origine dell’omicidio ci sono, in particolare, le inchieste sulle attività criminali dei gruppi che in un primo tempo costituivano il partito maoista e che ora vivono di estorsione e racket. I giornalisti di Khulna hanno programmato due giorni di sciopero nei prossimi giorni per protestare contro la degenerazione della legge e del rispetto dell’ordine nel sud-ovest del paese, dove la stampa è spesso attaccata da gruppi di estrema sinistra e dove negli ultimi sette anni sono stati uccisi otto operatori dell’informazione. Più in generale, l’intero Bangladesh è uno dei paesi del mondo in cui più è difficile svolgere il mestiere di giornalista. Fonte: Informazione Senza Frontiere Traduzione: Sara Mannocci L'International Federation of Journalists (IFJ), ha chiesto che vengano avviate le indagini sulla morte di Manik Shaha, giornalista del quotidiano New Age e corrispondente locale della BBC World Service. Shaha è stato deliberatamente colpito dallo scoppio di un ordigno rudimentale che ne ha provocato la morte, mentre ritornava verso casa dopo essere stato impegnato in un servizio sul meeting del partito d'opposizione Awami League. Gli aggressori gli hanno lanciato addosso l'ordigno dopo aver fermato il suo risciò. Secondo quanto è stato diffuso, sembra che Shaha avesse precedentemente confidato al capo ufficio della BBC World Service a Dhaka di sentirsi minacciato. Il giornalista aveva pubblicato articoli riguardo le attività illegali dei gruppi maoisti armati e delle gang criminali in Bangladesh. Nonostante i numerosi testimoni sul luogo dell'aggressione, la polizia non si è ancora espressa sull'accaduto. L'IFJ ha chiesto che vengano avviate le indagini su questo caso e che i responsabili vengano assicurati alla giustizia. "Un'aggressione di questo tipo non può passare impunita," ha dichiarato Christopher Warren, presidente dell'IFJ. "Il governo del Bangladesh ha l'obbligo di mandare un messaggio forte a questi gruppi criminali, affinché sia loro chiaro che chi minaccia e reca danno ai giornalisti verrà assicurato alla giustizia," ha detto Warren. Shaha è il primo reporter ucciso nel 2004. Traduzione di Gepponi Anja per Informazione Senza Frontiere