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Il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci
La polemica 25 Nov 2021

Attacchi a Report, la redazione: «Respingiamo fango e calunnie. È evidente che il nostro lavoro dà  fastidio»

Giornaliste e giornalisti della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci bollano come «ridicole e offensive le parole riportate in pubblico tratte da una lettera anonima che mettono in discussione la professionalità  di colleghi e colleghe».

«Non possiamo tacere sul fango che sta circolando sul programma a cui collaboriamo da anni, alcune e alcuni di noi da decenni. Consideriamo ridicole e offensive le parole riportate in pubblico tratte da una lettera anonima che mettono in discussione la professionalità di colleghi e colleghe». È quanto sottolineano, in un comunicato, giornalisti e giornaliste della squadra di Report.

«Ci spiace constatare – proseguono – che queste calunnie abbiano trovato eco all'interno dell'Organo di Vigilanza sul servizio pubblico radiotelevisivo, in una interrogazione che getta ombre sulla correttezza dell'intero nostro lavoro. Da quando è iniziata la sua storia, quasi 25 anni fa, Report ha sempre avuto una sola linea: trovare e approfondire le notizie, verificarle oltre ogni ragionevole dubbio e renderle pubbliche perché questo è il dovere di ogni giornalista».

E ancor di più «ci dispiace – prosegue la nota – che le principali vittime di questa vicenda siano le colleghe che lavorano in redazione e realizzano le inchieste, con grande professionalità, passione per il lavoro giornalistico e serietà indiscussa. E ci colpisce che se ne parli solo ora, per stessa ammissione di alcuni membri della Commissione, diversi mesi dopo la circolazione del testo anonimo e non quando a suo tempo ricevuto, questo proprio a ridosso della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne».

Per le giornaliste e i giornalisti della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci, «a respingere al mittente le accuse di inchieste pretestuose basta la storia degli attacchi giudiziari ricevuti da Report, che ha sempre dimostrato l'inattaccabilità dei suoi servizi e delle sue croniste e cronisti. Ci sembra di assistere a un copione troppo spesso, in passato, già letto e subìto da colleghe e colleghi che davano fastidio. Quando il lavoro d'inchiesta è inattaccabile, si tenta di colpire sul personale. Evidentemente – concludono – il lavoro dell'intera redazione dà fastidio a troppi».

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