Ancora una volta in tema d’informazione il Consiglio regionale del Lazio disattende la legge. Dimenticando le regole e con fare impositivo, approva con una deliberazione dell’Ufficio di presidenza, la numero 33 dell’8 aprile scorso, i nuovi profili professionali del personale del Consiglio regionale, inclusi quelli che riguardano i colleghi giornalisti addetti stampa.
Tuttavia, si guarda bene dal convocare al
tavolo di contrattazione il sindacato di categoria. Peccato però che in questo
caso ci sia un obbligo di legge, che probabilmente l’Ufficio di Presidenza con
gli uffici amministrativi preposti non hanno considerato.
Ci duole, infatti, ricordare che l’art. 9, comma 5, della legge 150/2000
recita: “Negli uffici stampa l'individuazione e la regolamentazione dei
profili professionali sono affidate alla contrattazione
collettiva nell'ambito di una speciale area di contrattazione con
l'intervento delle organizzazioni rappresentative della categoria dei
giornalisti”.
L’Associazione stampa romana, sindacato competente per territorio, si augura
quindi che da parte dell’Ente non ci sia stato dolo ma solo una “svista” e
chiede, pertanto, un incontro urgente al Presidente del Consiglio
regionale del Lazio, Daniele Leodori e al segretario generale vicario
Costantino Vespasiano capo della delegazione trattante, per annullare la
suddetta deliberazione e come stabilito dalla legge provvedere a una corretta
definizione dei profili professionali per i colleghi giornalisti addetti stampa
del Consiglio regionale del Lazio.
L’Asr, inoltre, se il tavolo non verrà convocato al più presto provvederà a
tutelare i propri diritti e quelli dei colleghi nelle opportune sedi.