Associazione Lombarda dei Giornalisti: “La Fnsi continui con determinazione la trattativa sul contratto”

Il Consiglio direttivo dell'Associazione lombarda dei giornalisti, ascoltata la relazione del Presidente sull'andamento delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro Fnsi-Fieg (e le successive integrazioni dei vicesegretari nazionali Guido Besana e Daniela Stigliano), esprime il suo pieno sostegno all'azione finora condotta dalla Segreteria della Federazione nazionale della stampa e agli sforzi compiuti per tenere aperta la strada del dialogo nel difficile confronto con gli editori.

L'innovazione tecnologica e gli sviluppi multimediali hanno indotto profonde trasformazioni nel giornalismo e nell'industria dell'informazione italiani negli oltre sette anni trascorsi dall'ultimo rinnovo contrattuale del 2001. E le prospettive del settore, anche a livello internazionale, fanno prevedere nuovi, veloci cambiamenti, che impongono agli editori importanti investimenti in un contesto di forte competitività e di fronte a una crisi economica mondiale che ha riflessi profondi anche nel mercato editoriale. È necessario insomma costruire da subito un quadro di riferimento normativo e contrattuale che confermi e rilanci il ruolo dei giornalisti anche nella professione del futuro prossimo venturo. Il Consiglio Direttivo afferma che gli editori non possono usare l’alibi di una crisi reale per destrutturare il Contratto Nazionale di lavoro dei giornalisti. Il Direttivo dell'Alg invita dunque la Segreteria della Fnsi a continuare con determinazione sulla strada della trattativa serrata con gli editori e della ricerca di un rinnovo contrattuale che tuteli la dignità anche economica della categoria e dia regole certe e garanzie al lavoro giornalistico di oggi e di domani. Con l'obiettivo di consolidare l'occupazione, fronteggiare i pericoli di crisi e porre le basi per uno sviluppo futuro dell'intero settore e un ampliamento dei posti di lavoro. Un rinnovo contrattuale che rifiuti con forza la flessibilità e la mobilità selvaggia e incontrollata che qualche editore insegue, ma che preveda al contrario una partecipazione piena e normata dei giornalisti alla multimedialità, forme anche innovative di organizzazione redazionale, nuovi percorsi di carriera, forte attenzione all'aggiornamento professionale e adeguati riconoscimenti retributivi. Approvato all’unanimità