Associazione ligure dei giornalisti: Quando uno scoop diventa testimonianza di solidarietà
Giustamente spesso critichiamo la corsa allo scoop che finisce con l’irridere i protagonisti dei fatti che raccontiamo nei nostri servizi giornalistici. Ma questa volta, lo scoop di un collega genovese è diventato testimonianza di solidarietà oltre che di valore professionale. Mesi fa il collega Andrea Ferro, giornalista de Il Corriere Mercantile-Gazzetta del lunedì (testate storiche di Genova, edite da 25 anni dalla coop di giornalisti e poligrafici) aveva centrato un obiettivo importante: aveva ricostruito la vicenda dell’irruzione dei carabinieri nel covo delle Br di via Fracchia, a Genova, conclusosi con l’uccisione di tutti i brigatisti che l’occupavano. Una vicenda rimasta oscura per anni. Andrea ha battuto la pista per anni, sino a riuscire a recuperare atti e fotografie rimaste tabù per lungo tempo. Un successo professionale notevole che è stato poi riacquistato dal settimanale l’Espresso. Andrea ha ora devoluto in solidarietà, a un centro ospedaliero oncologico di Bologna, il provento di quanto ricevuto da l’Espresso. Lo segnaliamo senza retorica, ma con orgoglio. Quell’orgoglio professionale di cui la nostra categoria deve andare fiera quando testimonia il lavoro giornalistico con la passione e la capacità dimostrata da Andrea e, soprattutto, con il suo senso di solidarietà umana e civile.