«L’assemblea dei redattori del Messaggero, considerato che l’ultimo contratto nazionale di lavoro giornalistico Fieg-Fnsi è stato firmato nel 2014 per il periodo 2013-2016 ed è scaduto ormai da oltre 7 anni. Che l’ultimo aumento riconosciuto sui minimi sindacali previsti dal contratto (escluso l’Edr che non incide su gran parte della busta paga e che comunque risale a 9 anni fa) è stato sottoscritto nel 2011, 12 anni fa, e che l’ultimo adeguamento dei salari è scattato nel giugno del 2012, 11 anni fa, praticamente un’altra epoca. Che per circa un decennio l’inflazione si è mantenuta vicino a zero e che quindi le retribuzioni non subivano una erosione evidente ma che invece negli ultimi due anni l’inflazione è arrivata a superare il 10% e la svalutazione delle retribuzioni è ormai non più sopportabile. Che dal 2012 a oggi, il periodo in cui non sono più stati riconosciuti adeguamenti delle retribuzioni, i salari a causa della crescita dell’inflazione hanno perso il 21% del potere di acquisto. Che solo per recuperare la svalutazione subita dalle retribuzioni negli ultimi 11 anni il minimo contrattuale del redattore ordinario con più di 30 mesi di anzianità dovrebbe passare da 2122 euro a 2569 euro. Invita il Cdr a chiedere con urgenza all’Associazione stampa romana, alle altre associazioni regionali della stampa e alla Federazione nazionale della stampa di avviare subito una trattativa per il rinnovo perlomeno della parte economica del contratto giornalistico, ormai non più procrastinabile». Lo si legge in un documento approvato dall'assemblea dei giornalisti de Il Messaggero e diffuso martedì 16 gennaio 2024.
L'assemblea chiude la nota invitando «altresì il Cdr a coinvolgere nella mobilitazione i comitati di redazione delle altre testate della carta stampata, della tv e delle agenzie».