La Federazione internazionale dei giornalisti condanna l'arresto di Evan Gershkovich, inviato del Wall Street Journal in Russia. Il sindacato mondiale, insieme con tutte le associazioni dei Paesi aderenti, chiede l'immediato rilascio di Gershkovich.
«Il vergognoso arresto di Evan Gershkovich – afferma Dominique Pradalié, presidente della Ifj – è un altro palese tentativo di mettere a tacere le voci indipendenti in Russia. Putin deve smetterla di tenere in ostaggio la stampa. Chiediamo l'immediato rilascio di Evan».
Parole condivise e sottoscritte da tutti i membri della Federazione internazionale dei giornalisti. La Fnsi, con Raffaele Lorusso, componente del comitato esecutivo della Ifj, ha rinnovato l'appello ai media occidentali a dare spazio a tutti coloro, a cominciare dalle voci sempre più flebili dell'opposizione russa, che cercano di far emergere il dissenso nei confronti delle politiche del presidente Putin.
Com'è noto, il Servizio di sicurezza federale della Federazione Russa (Fsb) ha arrestato Evan Gershkovich, giornalista del Wall Street Journal residente a Mosca, a Ekaterinburg, in Russia, giovedì 30 marzo 2023.
La Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), la Federazione europea dei giornalisti (Efj), le loro affiliate in Russia e negli Stati Uniti, Jmwu e NewsGuild-Cwa, insieme con i sindacati degli altri Paesi aderenti, hanno chiesto alle autorità russe di rilasciare immediatamente e senza condizioni il giornalista cittadino statunitense.
Il collega rischia fino a 20 anni di carcere poiché il Servizio di sicurezza federale russo afferma che stava «raccogliendo informazioni riservate». Gershkovich è il primo giornalista di una testata statunitense ad essere arrestato con l'accusa di spionaggio in Russia dai tempi della guerra fredda.