Il giornalista Mario Spezi è stato arrestato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare del gip di Perugia su richiesta del pm Giuliano Mignini: sarebbe accusato di aver cercato di depistare le inchieste sull'omicidio di Francesco Narducci e sui delitti del mostro di Firenze
A carico di Spezi verrebbero tra l'altro ipotizzati i reati di concorso in calunnia e di turbativa di servizio pubblico. L'operazione e' stata portata a termine da personale del Gides, il gruppo investigativo guidato da Michele Giuttari e dai carabinieri del comando provinciale di Perugia. Spezi, che come giornalista ha seguito per anni le vicende del 'mostro' di Firenze, aveva già subito alcune perquisizioni disposte dalla stessa procura Perugia che, due anni fa, aveva ipotizzato per lui il reato di favoreggiamento nei confronti di persone indagate per la morte del medico perugino Francesco Narducci. Successivamente è stato ipotizzato anche il concorso nell'omicidio di Narducci. Accuse sempre tutte respinte dal giornalista. (ANSA) La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: "Suscita stupore e preoccupazione l’arresto del giornalista Mario Spezi, da lungo tempo autore di inchieste e controinchieste sul caso de “il mostro di Firenze”. Per questo motivo era stato già indagato con la sconcertante contestazione di “essersi adoperato per demolire le ipotesi accusatorie utilizzando canali televisivi”, una sorta di censura al lavoro di indagine giornalistica da parte di chi ha ritenuto, doverosamente, di andare a vedere non solo come siano andate le inchieste giudiziarie sulla vicenda del mostro di Firenze ma anche di cercare di scoprire quali e quanti fatti oscuri nasconda. A carico del collega sarebbe stato anche ipotizzato il concorso (accusa respinta con forza dal giornalista) nell’omicidio del medico perugino Francesco Narducci, personaggio che era stato collegato alla storia del “mostro”. Nei giorni scorsi alcuni giornali hanno pubblicato servizi che danno conto di una serie di ombre non solo sull’intera vicenda, e di oscuri avvertimenti subiti dal collega Spezi. Oggi improvvisamente l’ordine di custodia cautelare. Non è in discussione la funzione della Magistratura, ma è necessario che al più presto vengano chiariti tutti i contorni giudiziari che hanno determinato l’assunzione di un provvedimento così grave, come la privazione della libertà, a carico del collega Spezi. Considerate tutte le implicazioni connesse con l’esercizio della funzione della libera stampa, del diritto di cronaca, della tutela delle fonti professionali, del dovere del giornalista di indagare anche oltre qualsiasi verità ufficiale, la chiarezza è elemento fondamentale per l’indispensabile rapporto di fiducia che deve presiedere attività tanto delicate".