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Carta di Roma 25 Set 2013

Appello del Papa a giornalisti e mezzi di informazione: “Non alimentate sospetti e paure”

“I mezzi di comunicazione hanno una grande responsabilità… tocca a loro, infatti, smascherare stereotipi e offrire corrette informazioni” quando si parla di migrazioni. Questo l'appello che ha lanciato Papa Francesco nel suo messaggio di ieri in vista della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che sarà celebrata domenica 19 gennaio 2014.

“I mezzi di comunicazione hanno una grande responsabilità… tocca a loro, infatti, smascherare stereotipi e offrire corrette informazioni” quando si parla di migrazioni. Questo l'appello che ha lanciato Papa Francesco nel suo messaggio di ieri in vista della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che sarà celebrata domenica 19 gennaio 2014.

Carta di Roma esprime apprezzamento per le parole del Papa, che ancora una volta sottolinea la contemporaneità del tema della migrazione e ricorda la necessità di adeguare la narrazione dei mezzi di informazione a questa sfida in divenire.
Una sfida, quella sul linguaggio, colta già dal 2008 da Carta di Roma, il codice deontologico su migranti e richiedenti asilo siglato da Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) e Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti (CNOG) su sollecitazione di UNHCR. Un codice deontologico che i giornalisti si sono dati e che sottolinea proprio la necessità di riappropriarsi del diritto/dovere di raccontare la realtà nel rispetto di tutti.
Con questo appello Papa Francesco ci dice che eravamo e siamo sulla strada giusta, nel ricordarci di “non alimentare sospetti e paure”, ma di approfondire e chiarire all'opinione pubblica le dinamiche e le complessità di questi temi, superando visioni schematiche ed analisi dozzinali.
Purtroppo, nonostante molte redazioni e testate stiano recependo positivamente le indicazioni di Carta di Roma, permangono alcune storture e un utilizzo, per fortuna minoritario, ma non meno grave, di un linguaggio urlato e scorretto.
Titoli quali “Bimbi più asini se c’è uno straniero in classe” o “Con gli stranieri in classe il rendimento cala a picco” non solo contribuiscono ad alimentare paure infondate, ma travisano dati e non forniscono elementi informativi per una reale comprensione dei problemi. L’incoraggiamento dato dal Papa con il suo appello viene, quindi, raccolto da Carta di Roma per andare avanti sulla strada intrapresa fin dal 2008 e rilanciare con forza il tema del linguaggio a tutti i colleghi che delle parole fanno uso quotidiano e portano quella responsabilità, richiamata da Papa Francesco, più di altre categorie professionali.

@fnsisocial

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