Il Consiglio Nazionale dell’Unione Cronisti, e i giornalisti italiani tutti, rappresentati dal presidente e dal segretario generale della Fnsi, Roberto Natale e Franco Siddi, chiedono che il processo di appello al collega afgano Sayed Perwiz Kambakhsh riconosca la sua assoluta innocenza, annulli la precedente condanna a morte e ne stabilisca la immediata scarcerazione.
La richiesta è contenuta nella mozione finale del Consiglio Nazionale riunito a Viareggio in occasione della consegna dei riconoscimenti del Premio Cronista 2008 - Piero Passetti ai cronisti italiani. A Sayed Perwiz e al fratello, anche lui giornalista, Sayed Yaqub Ibrahimi, che è venuto a ritiralo da Kabul, è stato attribuito l’International award Reporter of the Year, per il loro impegno in difesa della libertà di espressione e di stampa. La mozione finale del CN dell’Unci chiede al Presidente della Repubblica Afgana, Hamed Karzai, di garantire a Sayed Perwiz un regolare e giusto processo di appello che, riconoscendone l’assoluta innocenza, annulli la precedente condanna a morte di un tribunale tribale, rilasciandolo immediatamente in libertà. Il documento, inoltre. inviata il presidente della Repubblica italiana, i Presidenti di Camera e Senato, il Presidente della Corte Costituzionale, il Governo italiano, il Presidente della Commissione Europea e il Segretario Generale delle Nazioni Unite a promuovere, nell’ambito della generale azione contro le pene capitali, una attività specifica e immediata contro l’applicazione della pena di morte per i reati di opinione e per l’esercizio dell’attività giornalistica. Ai fratelli Sayed Perwiz Kambakhsh e Sayed Yaqub Ibrahimi il presidente dell’Unci, Guido Columba ha consegnato la tessera dei cronisti italiani.