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Fnsi 06 Feb 2004

Antonio Lovascio, vicedirettore della Nazione degradato personalmente da Riffeser. L'assostampa della Toscana:"Evidente ritorsione contro il collega che aveva ottenuto ragione dal giudice del lavoro al quale era ricorso contro un provvedimento di

Antonio Lovascio, vicedirettore della Nazione degradato personalmente da Riffeser. L'assostampa della Toscana:"Evidente ritorsionecontro il collega che aveva ottenuto ragione dal giudice del lavoro al quale era ricorso contro un provvedimento di ferie coatte"

Antonio Lovascio, vicedirettore della Nazione degradato personalmente da Riffeser. L'assostampa della Toscana:"Evidente ritorsione
contro il collega che aveva ottenuto ragione dal giudice del lavoro al quale era ricorso contro un provvedimento di ferie coatte"

Il vicedirettore della Nazione Antonio Lovascio è stato degradato sul campo dal proprio editore Andrea Riffeser Monti, con una decisione in aperta violazione delle norme contrattuali e di legge. Con una lettera firmata di proprio pugno, Riffeser ha privato del grado di vicedirettore Lovascio: un’evidente ritorsione dopo che il giudice del lavoro aveva annullato, giudicandola illegittima, un’altra disposizione della Poligrafici con cui il collega era stato posto con decorrenza immediata in ferie coatte per 275 giorni consecutivi. L’Associazione stampa toscana, oltre a manifestare il proprio sostegno e solidarietà nei confronti di un collega oggetto di una campagna di ingiustificata e ingiustificabile aggressione da parte del proprio editore, chiede l’immediato ritiro di un provvedimento umiliante e lesivo della dignità professionale. La vicenda di Antonio Lovascio ripropone il problema del comportamento antisindacale tenuto dall’azienda nei confronti dei propri dipendenti; per questo l’Associazione stampa invita i colleghi e gli organismi sindacali a mobilitarsi prima che il modello Nazione possa fare scuola, sia a livello regionale che nazionale. Il presidente dell’Assostampa toscana ha inoltre inviato una lettera ai presidenti degli Ordini della Toscana e dell’Emilia Romagna affinché verifichino la correttezza deontologica e il rispetto dell’obbligo di lealtà nei confronti dei colleghi a cui è tenuto ogni membro dell’Ordine e da cui non è esentato neppure l’iscritto Andrea Riffeser Monti. IL PRESIDENTE (Carlo Bartoli)

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