La Corte d’appello di Perugia, accogliendo la richiesta della difesa, ha ammesso l’istanza per la revisione del processo a carico di Hasci Omar Hassan, l’unico colpevole - secondo la giustizia italiana - dell’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Sarà l’occasione per fare finalmente luce su una vicenda in cui “verità e giustizia – scrivono Giuseppe Giulietti e Vittorio Di Trapani – sono le vere assenti”?
È cominciato a Perugia, davanti ai giudici della Corte
d’appello, il processo di revisione per Hashi Omar Hassan, l’unico colpevole -
secondo la giustizia italiana - dell’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin,
la giornalista Rai e il suo operatore uccisi a Mogadiscio nel 1994: 21 anni fa.
Un caso sul quale sembra possa finalmente accendersi il faro della verità:
l'uomo, grazie ad un'inchiesta realizzata dalla collega di “Chi l’ha visto?”
Maria Chiara Cazzaniga, è stato infatti scagionato dal teste che lo aveva
incolpato e il tribunale di Perugia ha quindi dato oggi il via “all'iter che
potrebbe annullare la condanna e, di conseguenza, riaprire la strada alla
ricerca della giustizia. Verità e giustizia - scrivono in una nota il
presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, e il segretario dell'Usigrai,
Vittorio Di Trapani - che sono le vere assenti di questa tormentata
storia".
Accogliendo la richiesta della difesa, la Corte d'appello di Perugia ha infatti
ammesso l'istanza per la revisione del processo a carico di Hasci Omar Hassan e
rinviato l'udienza al 5 aprile prossimo per sentire i primi testimoni.
"Mai come oggi – commentano Giulietti e Di Trapani – siamo vicini ai
familiari di Ilaria e di Miran e a chi, nonostante, tutto non si è mai voluto
rassegnare”.
In aula oggi erano presenti lo stesso Omar Hassan, che ha scontato 16 anni di
reclusione dei 26 ai quali è stato condannato ed è ora affidato ai servizi
sociali, e la madre di Ilaria Alpi, Luciana.