Allarme di Franco Siddi presidente Fnsi su pluralismo dell'informazione in Sardegna
"La correttezza e l’autonomia dell’informazione sono beni che attengono alla comunità civile nella sua interezza. Essi sono valori affidati alla responsabilità, innanzitutto, dei giornalisti ma necessitano costantemente di un terreno di fiducia e di senso delle regole democratiche da parte di tutti i detentori di doveri e di poteri: editori, politici, direttori. Troppe volte si tende a dissociare i poteri dal senso del dovere che dovrebbe sempre accompagnare funzioni che hanno impatto e conseguenze sulla collettività. Mi risulta davvero difficile, di fronte alle più che forti polemiche che stanno investendo la stampa sarda e, rispetto ad essa, il mondo politico nazionale e locale, non richiamare tutti al senso della misura, innanzitutto per il rispetto dovuto ai cittadini ed agli utenti dell’informazione". È quanto sostiene Franco Siddi in ordine alla "querelle" che si è nuovamente aperta con dichiarazione autorevoli sulla libertà di informazione. "L’allarme lanciato dal presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, concernente un grave deficit di pluralismo e di autonomia dell’informazione in Sardegna, con specifico riferimento al quotidiano "L’Unione Sarda", appare - continua Franco Siddi - tanto inquietante quanto poco precisato. Ad esso fa da contrappunto la replica del Direttore de "L’Unione Sarda", Roberto Casu, nella quale vengono segnalate pressioni sulla Direzione di quel giornale e sui giornalisti, da parte di un esponente politico della Regione. Ciascuno degli attori della polemica, naturalmente, è di fronte innanzitutto al giudizio della pubblica opinione per le affermazioni fatte. Come presidente della FNSI la natura e l’asprezza della "querelle" in corso, oltre al doveroso richiamo al reciproco rispetto ed alla moderazione dei toni, mi induce a richiamare l’attenzione di tutti sulla funzione del giornalista, sul rispetto che ad essa è normalmente dovuto, non in ragione di improprie e non giustificabili prerogative di casta, ma come condizione imprescindibile per un corretto e normale esercizio dell’informazione in termini di autonomia e libertà. Il giornalismo italiano, e quello sardo nello specifico, ha in sé, anche per la sua storia e le sue tradizioni, tutti i necessari anticorpi per tutelarsi da ingerenze e manipolazioni. A partire da questa consapevolezza, assicurando sin d’ora la costante attenzione della Federazione della Stampa, sta dunque ai colleghi segnalare eventuali forme di pressione e di interferenza (di politici come di qualsiasi potere o interesse estraneo alla corretta informazione), per respingerle con fermezza. Agli organismi rappresentativi della categoria sta il compito di esercitare i poteri di indagine, controllo e denuncia rispetto a situazioni che, dentro e fuori della categoria, possano rappresentare un pericolo per il diritto all’informazione dei cittadini sardi e per la dignità ed il prestigio del giornalismo della Sardegna.