Vertenze 17 Feb 2014
Alla vigilia dell'incontro tra le Agenzie e il Governo
Siddi: confronto con il Sindacato, non solo con le imprese
Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha inviato al Sottosegretario per l’Editoria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Onorevole Giovanni Legnini, la seguente lettera: “Alla vigilia di un preannunciato incontro con le imprese titolari di agenzia di stampa sottoscrittrici di contratti con il Governo e con la Pubblica Amministrazione, desidero farLe pervenire alcune osservazioni a nome del Sindacato nazionale unitario dei giornalisti italiani. La fase che stiamo attraversando nel settore pare fondarsi su troppi equivoci e piccole furbizie. La Fnsi ritiene che l'ipotizzato percorso di riforma dei rapporti Stato-Agenzie di Stampa nazionali debba acquisire anche il confronto con le rappresentanze dei lavoratori, di cui i giornalisti - nello specifico - sono parte essenziale e insostituibile. Sarebbe perciò incongruo, e per noi non comprensibile né accettabile, un percorso di riforma del comparto delle agenzie di stampa con il confronto con la sola parte degli editori.
Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha inviato al Sottosegretario per l’Editoria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Onorevole Giovanni Legnini, la seguente lettera: “Alla vigilia di un preannunciato incontro con le imprese titolari di agenzia di stampa sottoscrittrici di contratti con il Governo e con la Pubblica Amministrazione, desidero farLe pervenire alcune osservazioni a nome del Sindacato nazionale unitario dei giornalisti italiani. La fase che stiamo attraversando nel settore pare fondarsi su troppi equivoci e piccole furbizie. La Fnsi ritiene che l'ipotizzato percorso di riforma dei rapporti Stato-Agenzie di Stampa nazionali debba acquisire anche il confronto con le rappresentanze dei lavoratori, di cui i giornalisti - nello specifico - sono parte essenziale e insostituibile. Sarebbe perciò incongruo, e per noi non comprensibile né accettabile, un percorso di riforma del comparto delle agenzie di stampa con il confronto con la sola parte degli editori.
Alla luce di tentazioni emerse in alcune sedi aziendali, rischiano di vanificarsi le migliori intenzioni riorganizzative. Sarebbe, perciò, del tutto inaccettabile se il Governo immaginasse di poter avviare un percorso di riforma del comparto delle agenzie di stampa riservando il confronto alla sola parte degli editori. Così, allo stesso modo – senza correttivi - diventerebbe presto del tutto impropria alterazione delle regole del libero mercato delle stesse agenzie di stampa l'opera del Dipartimento editoria della Presidenza del Consiglio con l’introduzione, in sede di convenzioni 2014, di una norma che tutela le concentrazioni delle imprese ed i loro fatturati, in quanto, allo stato, del tutto sganciata da criteri di garanzia della qualità dell’informazione e di salvaguardia dei livelli occupazionali.
Alla vigilia del tavolo tecnico convocato con i rappresentanti legali delle agenzie di stampa, la Fnsi ribadisce, perciò, con forza la inaccettabilità dei comportamenti delle società editrici che, all’indomani della sottoscrizione delle convenzioni con Palazzo Chigi, hanno avviato procedure di licenziamento come nel caso di Adn-Kronos o prospettato piani di ristrutturazione con riduzione di personale come nel caso della ipotizzata fusione delle testate Asca e TmNews.
La Fnsi chiede, a questo punto, al Governo non solo azioni di ‘moral suasion’ nei confronti delle imprese, bensì l’assunzione di comportamenti coerenti che portino, attraverso uno specifico piano di settore concordato tra le parti sociali interessate, a sostenere, anche mediante l’intelligente uso dei fondi stanziati dal Parlamento in materia di editoria, le trasformazioni in atto nel comparto, nel riconoscimento del ruolo determinante che nello sviluppo di contenuti sul web è chiamata a svolgere l’informazione professionale di carattere primario per la conferma di valori come verità, pluralismo, qualità.
Agli editori va sollecitato il coraggio di intraprendere la via dell’innovazione di prodotto e di processo, abbandonando logiche assistenzialistiche che li portano a vedere negli strumenti messi a disposizione dal sistema solo mezzi di galleggiamento congiunturale, a spese prevalentemente dei lavoratori (in questo caso delle stesse agenzie di stampa) con l’introduzione in sede di convenzioni 2014 di una norma che, con le eventuali concentrazioni delle imprese, non tuteli solo i loro fatturati e sia perciò agganciata a criteri di garanzia della qualità dell’informazione e di salvaguardia dei livelli occupazionali”. Roma, 11 febbraio 2014
EDITORIA. URAS (SEL): GOVERNO INTERVENGA SUI LICENZIAMENTI ALL'ADNKRONOS E A 'SARDEGNA 1'
«La priorità del Governo sia da subito quella di assicurare stabilità occupazionale, pluralismo e vera libertà di stampa, in ogni parte del Paese. Per questo, chiediamo all'Esecutivo di intervenire immediatamente sui licenziamenti all'agenzia giornalistica Adnkronos e all'emittente televisiva regionale “Sardegna 1” al fine di tutelare i diritti dei lavoratori e dei cittadini-utenti dell’informazione»: così il senatore di SEL Luciano Uras, primo firmatario di una mozione sottoscritta anche da Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto, e dai senatori di SEL, Giovanni Barozzino, Massimo Cervellini, Peppe De Cristofaro, Alessia Petraglia, Dario Stefàno, e dalle senatrici di GAPp, Adele Gambaro e Paola De Pin.
«La solidarietà ai lavoratori interessati non basta. Impegniamo il Governo ad acquisire ogni utile elemento conoscitivo sui comportamenti aziendali sia dell'Adnkronos che di Sardegna 1, due società che non hanno alcun giustificato motivo per annunciare licenziamenti collettivi, avendo un solido bilancio. Si tratta di un modo di procedere illegittimo, ancor più grave, perché adottato da soggetti interessati da commesse e contributi pubblici e pertanto obbligati al rigoroso rispetto delle norme in materia di lavoro, previdenza e tutela sindacale».
«Chiediamo anche al Governo di avanzare proposte concrete per il rilancio dell’editoria, con riguardo all’informazione e alla comunicazione istituzionale, anche tramite soggetti no-profit».
«Sel sarà la spina nel fianco di Renzi affinché non ci siano inaccettabili atteggiamenti di intolleranza verso le azioni di difesa sindacale e verso il ruolo delle rappresentanze e affinché - conclude Uras - siano sempre rispettati in pieno i diritti e le prerogative dei lavoratori». 20.2.2014
ALLE 17 ASSEMBLEA PRESIDIO DELLE REDAZIONI DI ADNKRONOS E MAK
L’ASR ADERISCE E INVITA TUTTI I COLLEGHI A PARTECIPARE
I Cdr della agenzia Adnkronos e di Mak Multimedia hanno indetto una assemblea-presidio per oggi alle ore 17 davanti al Dipartimento per l’Editoria, in coincidenza con l’incontro fra il Sottosegretario Giovanni Legnini e i rappresentanti aziendali delle Agenzie di Stampa Nazionale. Il presidio è stato indetto per proseguire le iniziative di protesta contro l’avvio di una procedura di licenziamento per 20 giornalisti e 3 poligrafici. L’Asr aderisce all’iniziativa e invita tutti i Cdr e i singoli colleghi a portare la loro solidarietà ai Cdr del Gruppo Marra.
“La posta in gioco è altissima - dichiara il segretario della Asr Paolo Butturini - se dovesse passare la prassi di utilizzare la legge 223, si aprirebbe uno scenario drammatico per moltissime testate, soprattutto medie e piccole. E’ un tentativo che va respinto con decisione, mobilitando tutte le forze a disposizione del sindacato e creando alleanze all’interno del tessuto sociale, economico e politico. In ultima istanza si tratta di difendere l’autonomia della professione e la libertà di informazione, principi fondanti dell’esistenza stessa della categoria dei giornalisti”. Roma, 12 febbraio 2014
EDITORIA: DI GIOVANNI (AGI), RAGGRUPPAMENTI TEMPORANEI AGENZIE
"Raggruppamenti temporanei d'impresa". È questa la forte e impegnativa proposta che l'amministratore delegato dell'Agi Gianni Di Giovanni presenterà oggi pomeriggio al tavolo tecnico convocato dal sottosegretario con delega all'informazione Giovanni Legnini e che vedrà riunite undici agenzie stampa per ridiscutere le convenzioni con la presidenza del Consiglio. "Ribadisco di essere assolutamente favorevole all'iniziativa del Governo in questa materia", dice Gianni Di Giovanni, "pur continuando a pensare che sia un traguardo non facile da raggiungere".
"La mia proposta - spiega Di Giovanni - è quella di costituire, sul modello dell'accordo che noi dell'Agenzia Giornalistica Italia abbiamo già concluso con Italpress e che ci ha portato a rinunciare ad occuparci in prima persona di sport ma di utilizzare l'eccellente notiziario di quell'agenzia, una sorta di 'raggruppamenti temporanei di impresa, stabili e durevoli' che armonizzino sinergicamente e rendano piu' efficiente e appetibile un mercato su cui è di tutta evidenza presente un numero troppo alto di agenzie.
Quando parlo di raggruppamenti temporanei di impresa non voglio esprimere un concetto di precarietà ma di non invasività per le proprietà editoriali. Certo però è che, a fronte di questo nostro impegno che richiederà un notevole sforzo di ingegneria industriale e giornalistica, chiediamo al governo un corrispettivo onere a sottoscrivere un contratto triennale senza riduzioni di costo, condizione indispensabile e necessaria per consentire il mantenimento della qualità informativa". (ROMA, 12 FEBBRAIO – AGI)
IL COORDINAMENTO DEI CDR DELLE AGENZIE E IL SEGRETARIO ASR INCONTRANO LEGNINI
“IL GOVERNO TENGA CONTO DELLE NOSTRE PROPOSTE, LA FNSI VARI UN COORDINAMENTO NAZIONALE”
Il Coordinamento dei Comitati di redazione delle Agenzie di Stampa, organismo costituito nel 2011 dall’Associazione Stampa romana, ha incontrato oggi, insieme al segretario Asr Paolo Butturini, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria Giovanni Legnini. L’incontro è avvenuto alla vigilia della riunione che si terrà domani fra il Sottosegretario e i rappresentanti aziendali delle Agenzie di Stampa.
Il Coordinamento ha, prima di tutto, ribadito la propria indignazione e contrarietà per l’avvio della procedura di licenziamento per 20 giornalisti e 3 poligrafici alla Adnkronos, sottolineando come questo avvenga all’indomani della conferma delle convenzioni con Palazzo Chigi per il 2014, per altro allo stesso budget dell’anno precedente. Il Coordinamento ha chiesto a Legnini di porre la questione nell’incontro di domani con i rappresentati delle Agenzie di Stampa, chiedendo il ritiro della procedura e la sospensione di qualsiasi atto unilaterale.
Il Coordinamento ha poi manifestato la propria preoccupazione per la situazione del comparto agenzie alla luce delle più recenti e inaccettabili iniziative degli editori e dell’annunciata intenzione del Governo di sovrintendere a una riorganizzazione/razionalizzazione del settore.
Attorno all’informazione prodotta dalle agenzie ruota l’intera editoria italiana, tanto quella “tradizionale” (cartacea o radio-tv) quanto quella “nuova” del web e del settore mobile, mentre cresce l’allarme per i rischi di una pseudo informazione prodotta dalla diffusione tanto dei social network quanto di mille testate precarie che vivono ai margini del mercato del lavoro e delle regole professionali. In questo quadro le agenzie di stampa rappresentano e dovranno rappresentare in futuro un pilastro del pluralismo e dell’affidabilità dell’informazione, elemento determinante per la stessa vita democratica del Paese.
I Cdr delle agenzie di stampa hanno espresso al Sottosegretario apprezzamento per l’inizio di un confronto che coinvolge il Governo, gli editori e la Federazione della stampa (confronto che la Asr ha contribuito ad avviare già nel giugno 2012 con il convegno “Un take al futuro”) e l’interesse manifestato dall’Esecutivo per la tutela dell’occupazione e del pluralismo informativo delle agenzie. Il Coordinamento ha dichiarato al Sottosegretario la positiva valutazione per la seria impostazione data dal Dipartimento alla prospettiva di riorganizzazione.
Il colleghi dei Cdr hanno poi sottolineato come al tavolo non possa mancare la rappresentanza delle redazioni: spetta innanzitutto alla Fnsi, alla quale i Cdr presenti chiedono da subito un incontro, riconoscere il ruolo di un Coordinamento Nazionale delle Agenzie nell’elaborazione di una visione strategica per il futuro del comparto.
Ma va resa permanente anche l’interlocuzione con il Governo, al quale si chiede di non sottrarsi alle responsabilità: quello delle agenzie di stampa è un settore il cui assetto è stato nel tempo determinato dalle scelte dell’Esecutivo e la cui consistenza dipende, ancora oggi, per una parte rilevante dalle convenzioni pubbliche.
Non può essere abbandonato a scelte unilaterali degli editori i quali, hanno affermato i Cdr, adottano inaccettabili scorciatoie come gli immotivati licenziamenti collettivi all’Adnkronos, o prospettano aggregazioni tra testate diverse “a spese dei dipendenti” attraverso pesantissimi piani di ristrutturazione come ipotizzato nel caso Asca-Tmnews. Scelte che, di fatto, utilizzerebbero le casse di palazzo Chigi e quelle della previdenza di categoria come Bancomat per un ennesimo intervento a carico dei lavoratori, ma privo di una qualsivoglia visione per il futuro.
Se il Governo intende promuovere una riorganizzazione nel settore Agenzie di Stampa questa deve avvenire in un arco di tempo pluriennale, con passaggi progressivi di verifica aperti alle parti sindacali, con crescenti garanzie perché i contratti in convenzione promuovano la tutela dell’occupazione e i necessari investimenti in innovazione tecnologica e formazione. Roma 11 febbraio 2014
FNSI: ROTTAMAZIONE DI LAVORATORI SENZA UNA GIUSTIFICAZIONE
L'AZIENDA VIETA I LOCALI AI COLLEGHI, ASSEMBLEA ALL'APERTO
Assemblea all'aperto, in piazza Mastai a Roma, per la redazione dell'Adnkronos, impegnata in una vertenza contro l'azienda che ha avviato la procedura di licenziamento a carico di 20 giornalisti e 3 poligrafici. "L'azienda - spiega Paolo Butturini, segretario di Stampa Romana - non ha concesso l'uso dei locali per l'assemblea e a me e' stato impedito di entrare. Una nota della Fieg appena arrivata ha spiegato che da domani, con un preavviso adeguato, i locali torneranno a disposizione. In ogni caso prepareremo un nuovo ricorso per comportamento antisindacale" dopo quello predisposto qualche giorno fa "per il tentativo messo in atto dall'editore, Giuseppe Marra, e dal direttore, Alessia Lautone, di vanificare lo sciopero indetto dalla redazione il 25 e 26 gennaio scorsi".
L'assemblea si è riunita subito dopo il primo incontro tra azienda e cdr, al quale hanno partecipato anche Butturini e il segretario Fnsi Franco Siddi: "L'azienda - spiega Butturini - ha ribadito l'intenzione di andare avanti con la procedura di licenziamento collettivo, in base alla legge 223 del 1991", finora mai applicata nel settore dell'editoria. (ANSA - 5 febbraio 2014)
PRESIDENTE DEL SENATO INCONTRA ASR E GIORNALISTI ADNKRONOS.
GRASSO: “STUPORE E SCONCERTO SU LICENZIAMENTI. CONTINUERÒ A SEGUIRE LA VICENDA”
Il Presidente del Senato Pietro Grasso ha ricevuto oggi a Palazzo Giustiniani il segretario dell'Associazione stampa romana Paolo Butturini e una delegazione in rappresentanza dei giornalisti dell’agenzia Adnkronos e del sito internet Mak-Multimedia Adnkronos. Al Presidente del Senato è stata espressa la forte preoccupazione per la grave decisione dell’azienda di procedere ad un licenziamento collettivo di 20 giornalisti e 3 poligrafici.
Il Presidente Grasso ha assicurato che continuerà a seguire la vicenda e ha ricordato la sua recente visita al Palazzo dell’Informazione, lo scorso novembre, in occasione delle celebrazioni per il 50esimo anniversario dell’agenzia. “Cosa c’era da festeggiare se poi si decide di licenziare?”, si è chiesto il Presidente del Senato, manifestando stupore e sconcerto per l’evoluzione della vicenda.
Associazione Stampa Romana
Cdr Agenzia Adnkronos e Mak-Multimedia Adnkronos
EDITORIA: LEGNINI A AGENZIE STAMPA, STOP LICENZIAMENTI
NELLE MORE RIFORMA SETTORE, CONVOCATO TAVOLO PER 12/2
"Per il 12 febbraio ho convocato il tavolo per avviare la riforma e nelle more chiederemo a tutte le agenzie di stampa la sospensione delle procedure di licenziamento". Lo afferma il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanni Legnini, riassumendo l'intervento in commissione Cultura alla Camera. (ROMA, 6 FEBBRAIO - ANSA)
EDITORIA: LEGNINI, SCRIVERO' A ADNKRONOS SU IMPEGNI CONTRATTO
VOGLIAMO SAPERE SE AZIENDA IN GRADO RISPETTARE CONDIZIONI
"A seguito della risoluzione scriverò all'Adnkronos per sapere se nel caso in cui proseguissero nelle loro azioni sarebbero nelle condizioni di rispettare gli impegni contrattuali". Lo afferma il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanni Legnini, riassumendo l'intervento in commissione Cultura alla Camera dove è stata votata una risoluzione relativa all'editoria. (ROMA, 6 FEBBRAIO – ANSA)
EDITORIA: APUZZO (SLC CGIL), BENE LEGNINI SU ADNKRONOS
"Prendiamo atto con soddisfazione della richiesta fatta dal Sottosegretario Legnini alle agenzie di stampa di sospendere o di non avviare licenziamenti nelle more di definizione dell'accordo per la razionalizzazione del settore". Lo dichiara Barbara Apuzzo, segretaria nazionale Slc Cgil.
"Si tratta di una moral suasion - prosegue la sindacalista - dalla nostra organizzazione sindacale più volte auspicata, necessaria per riportare entro un codice etico e di regole chiare la questione dei licenziamenti. All'indomani dell'incontro con le agenzie chiederemo dunque un tavolo per discutere delle modalità con le quali si intende procedere affinché razionalizzazione non significhi perdita di posti di lavoro in un settore in cui la crisi ha già fatto grandi danni". (ROMA, 7 FEBBRAIO - ANSA)
EDITORIA: COMM.CULTURA,GOVERNO SI IMPEGNI PER CRISI ADNKRONOS
APPROVATA RISOLUZIONE ALLA CAMERA, M5S SI ASTIENE
Via libera della commissione Cultura della Camera, con la sola astensione del M5S, alla risoluzione che "impegna il governo a adottare tutte le iniziative atte a contribuire a una soluzione della crisi dell'occupazione giornalista ed editoriale apertasi all'AdnKrnos Spa e nella società Mak-Multimedia AdnKronos Srl e delle gravi ripercussioni che la stessa può esercitare sul settore dell'informazione che lamenta sempre più spesso l'attacco ai propri spazi di libertà".
La risoluzione impegna inoltre il governo a "contenere eventuali propositi di contrazione di organici nel settore delle agenzie in conseguenza di eventuali processi di fusione ritenendo che la razionalizzazione non possa avere come radice il ridimensionamento dell'occupazione giornalistica correttamente inquadrata, senza la quale non si 'produce' il bene informazione plurale, per il quale si legittimano le convenzioni con le agenzie di stampa". (ROMA, 6 FEBBRAIO - ANSA)
EDITORIA: CDR TG5, SOLIDARIETÀ A COLLEGHI ADNKRONOS
"I giornalisti del Tg5 esprimono piena solidarietà ai colleghi dell'Adnkronos per quello che sta avvenendo all'interno dell'agenzia di stampa per la quale lavorano". E' quanto si legge in una nota del cdr del Tg5.
"Riteniamo gravissimo che un'azienda - prosegue la nota -, dopo aver annunciato di voler procedere a un significativo piano di licenziamenti, non preceduto o motivato da alcuno stato di crisi, si rifiuti di concedere una sala per tenere un'assemblea sindacale, costringendo di fatto i suoi dipendenti a riunirsi in strada. Risulterebbe che l'editore si sia rifiutato di concedere i locali per esaurimento delle ore a disposizione da parte del corpo giornalistico. Auspichiamo che la vertenza possa ricomporsi al più presto e che i colleghi di Adnkronos possano tutelare e conservare il loro posto di lavoro". (ROMA, 7 FEBBRAIO - ANSA)
La procedura di licenziamento collettivo avviata dall'AdnKronos "non ha fondamento etico, morale e a nostro avviso neanche giuridico: la dichiareremo illegittima. Al Parlamento chiediamo un appoggio in termini di moral suasion, e forse qualcosa di più, se andrà avanti". È la posizione della Federazione nazionale della stampa, sintetizzata dal segretario Franco Siddi, ascoltato oggi dalla commissione Cultura della Camera in merito alla vertenza.
I tagli annunciati, improvvisamente e improvvidamente – ha sottolineato Siddi - con ricorso alla legge 223, scelta a nostro avviso non praticabile nel settore dell'editoria, rappresentano l'avvio di una procedura di rottamazione dei lavoratori che non ha alcuna chiara giustificazione". Tra l'altro, ha ricordato il segretario Fnsi, "l'editore Marra continua a ribadire che la sua azienda non è in crisi. Allora qual è lo scopo del suo comportamento? Creare paura nei lavoratori, dire loro 'o stai alle mie regole o salti'? Avviare un nuovo sistema in cui l'informazione non è più un bene pubblico? Si vuole forse tener fede alla convenzione firmata dal governo sostituendo i giornalisti con collaboratori pagati a 4,50 euro a pezzo? Sarebbe intollerabile. Al governo, nella persona del sottosegretario Legnini, abbiamo appena rappresentato questa problematica. So bene che può scattare il ricatto: se salta questa procedura, chiudiamo e mandiamo a casa 80 giornalisti. Ma il Parlamento non può tollerarlo".
Siddi ha ricordato che, in sede di rinnovo delle convenzioni, "il governo ha inteso avviare un percorso di riforma e razionalizzazione del settore, incentivando tra l'altro le fusioni tra le agenzie di stampa. Si parla di fusione tra TmNews e Asca, con esuberi pari a 24 dipendenti, cioè il 25% dell'occupazione: ma se le fusioni servono a questo, allora è meglio che non le facciamo. Al Velino succede di peggio, non vorremmo avere altri problemi con l'Agi". Le convenzioni, ha ricordato ancora Siddi, "sono state confermate negli importi, in cambio il governo ha chiesto che venissero mantenuti i livelli di qualità e i servizi giornalistici con le medesime prestazioni, promuovendo miglioramenti in termini di specializzazione e internazionalizzazione. L'AdnKronos si è qualificata su questa strada: certo, il governo non è il suo unico committente, ma resta quello principale. Era da immaginare che, a fronte dell'impegno pubblico, l'azienda mantenesse i livelli occupazionali". (ROMA, 30 GENNAIO – ANSA)
SIDDI, NO A LICENZIAMENTI E A PROVE MUSCOLARI DA PARTE DI EDITORI
"No a licenziamenti e a prove muscolari da parte di alcuni editori per esempio all'agenzia Adnkronos dove sono stati annunciati 23 esuberi o nelle tv private locali": lo ha detto il segretario della Fnsi, Franco Siddi, a margine di un incontro a Milano. "E' inaccettabile l'apertura della procedura di licenziamento collettivo con legge 223 - ha sottolineato Siddi -. Di fronte a una categoria che nel suo complesso - Federazione della Stampa, Inpgi, Casagit, Fondo di previdenza complementare - fa la sua parte proprio per incoraggiare le imprese a mantenere la presenza qualitativa e professionale anche con interventi di solidarietà sociale importanti pagati dai giornalisti, editori che procedono in questa direzione mostrano di guardare solo un angolo. Quello dei propri ricavi e dei conti di oggi. Significa fare un danno all'informazione e al lavoro e perdere di vista i conti di domani". SI (MILANO, 1 FEBBRAIO - ANSA)
EDITORIA: INTERPELLANZA PER INTERVENTO GOVERNO VERTENZA ADNKRONOS
Conoscere "gli orientamenti del governo in merito alla vertenza in atto" alla Adnkronos, "anche in relazione al recente rinnovo della convenzione con la presidenza del Consiglio dei ministri", e se il governo stesso "non ritenga opportuno, nell'ambito delle competenze che gli sono proprie, adottare iniziative finalizzate a favorire una soluzione che salvaguardi i livelli occupazionali della testata". È quanto si chiede in una interpellanza urgente al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, presentata alla Camera a prima firma Antonello Giacomelli (Pd) e sottoscritta da deputati di Pd, FI, Ncd, Sel, Scelta civica, Per l'Italia, Psi, Lega, Fratelli d'Italia.
Nell'interpellanza bipartisan si ricostruisce la vicenda della Adnkronos a partire dalla "comunicazione al comitato di redazione con cui veniva annunciato l'avvio della procedura di licenziamento di 20 giornalisti e 3 poligrafici", "oltre un quarto dei lavoratori dell'agenzia", secondo la legge 223 del 1991 "che però, fino ad oggi, non ha mai trovato applicazione nel settore dell'editoria, in quanto tale materia è, invece, disciplinata ai sensi della legge n. 416 del 1981". Nell'interpellanza viene richiamata, poi, l`audizione del 30 gennaio in commissione Cultura "alla quale l'azienda non ha voluto partecipare" e si sottolinea che "la decisione da parte dell'Adnkronos giunge, tra l'altro, subito dopo il rinnovo di una importante convenzione con la Presidenza del Consiglio, alle stesse condizioni economiche del 2013". In più, si spiega che "la stessa Azienda ha inoltre più volte ribadito di non essere in stato di crisi e di avere un solido bilancio, cosa che non giustificherebbe pertanto il ricorso alla normativa citata". I firmatari dell'interpellanza sono Giacomelli, Carbone, Anzaldi, Saltamartini, Lainati, Pierdomenico Martino, Garofani, Costantino, Fratoianni, Marazziti, Buttiglione, Molea, Andrea Romano, Rampelli, Francesco Saverio Romano, Villecco Calipari, Rosato, Carra, Ascani, Zanetti, Misiani, Fiano, Morani, Ermini, Di Lello, Marantelli, Chaouki, Rotondi, Galan, Buonanno, Gregorio Fontana, Bergamini, Richetti, Malpezzi. (ROMA, 5 FEBBRAIO - AGI)
30/01/2014 RAI 3
TG3 - 14.20 - Durata: 00.02.05
Conduttore: VENDITTI MARIELLA - Servizio di: Sara Segatori
Editoria. Scattano i licenziamenti per 20 giornalisti e 3 poligrafici dell'agenzia Adn Kronos. Applicata norma del contratto manifatturiero e non giornalistico. Protesta davanti a Montecitorio. Int. Marco Liconti (Comitato di Redazione Adn Kronos); Cristiana Deledda (Comitato di Redazione Adn Kronos); Franco Siddi (Segretario FNSI)
Clicca qui per vedere il video (Apertura diretta del player)
EDITORIA: ADNKRONOS; CIPRIANI (FIEG), LAVOREREMO PER SOLUZIONE
RICORSO A LEGGE 223 INUSUALE MA LEGITTIMO, SPERIAMO IN ACCORDO
L'impegno della Federazione degli editori è "cercare di trovare tutte le soluzioni possibili" per la vertenza AdnKronos. Lo ha spiegato Francesco Cipriani, responsabile area lavoro e welfare della Fieg, ascoltato oggi in commissione Cultura alla Camera, chiarendo però che il ricorso alla legge 223 del 1991 in materia di licenziamenti collettivi, invocato dall'azienda, "non è vero che è illegittimo: è vero che la legge che regola il settore è la 416, ma non sostituisce altre leggi dello Stato, altrimenti non potremmo applicare al settore neanche le norme sulla solidarietà".
A fronte di una crisi ritenuta strutturale, la legge 223 – ha spiegato Cipriani - ammette il ricorso allo strumento del licenziamento collettivo: "L'imprenditore ha ritenuto l'esubero dei lavoratori strutturale: si tratta di una libera scelta rispetto alle leggi del nostro ordinamento". In ogni caso la procedura di licenziamento collettivo, "in cui la Fieg assisterà l'azienda", è "una procedura complessa e lunga, che prevede il confronto in sede aziendale e eventualmente amministrativa: la durata - ha detto Cipriani - è finalizzata proprio a cercare possibili soluzioni alternative che preservino la legittima esigenza dell'azienda di recuperare efficienza e insieme la tutela dell'occupazione. A giorni interverremo e cercheremo di trovare tutte le soluzioni possibili per gestire questa situazione di crisi".
Quanto alla convenzione con il governo, "non mi risulta – ha precisato ancora Cipriani - che faccia riferimento ai livelli di occupazione. Peraltro l'attività dell'azienda non si limita a quella prevista dalla convenzione con la presidenza del Consiglio: la riduzione dell'attività si basa sull'interno perimetro aziendale. Se poi vi saranno forme di inadempimento contrattuale con il governo, sarà il committente a giudicare. Ad oggi questo non è".
Sulla vicenda, in ogni caso, l'intenzione della Fieg è "fare di tutto per arrivare ad un accordo. Concordo con il segretario della Fnsi Siddi sul fatto che si tratta di una situazione inusuale, ma la crisi del settore ha raggiunto livelli tali che evidentemente alcuni imprenditori hanno ritenuto di affrontare in nodi in maniera strutturale. Confido che il confronto con le parti sindacali possa consentire di affrontare la situazione", ha concluso. (ROMA, 30 GENNAIO - ANSA)
ADNKRONOS; PRESIDIO A CAMERA ANTI-LICENZIAMENTI
IN ARRIVO INTERROGAZIONE BIPARTISAN A LETTA E GIOVANNINI
Assemblea dei giornalisti Adnkronos stamattina davanti a Montecitorio, dove si è svolta un'audizione in commissione Cultura sulla vertenza in corso con la procedura di licenziamento per 20 giornalisti e 3 poligrafici messa in atto dall'azienda. Un presidio silenzioso - sottolinea il comitato di redazione in una nota - "per testimoniare la gravissima forzatura operata dall'azienda che, pur non essendo in stato di crisi e avendo appena rinnovato una importante convenzione con la presidenza del Consiglio, sta attuando una procedura di licenziamento collettivo".
La vicenda al centro dell'audizione di questa mattina sarà oggetto di un'interrogazione urgente al premier Enrico Letta e al ministro del Lavoro Enrico Giovannini, sottoscritta dalla quasi totalità dei gruppi parlamentari. Al termine dell'audizione a Montecitorio diversi parlamentari hanno portato la loro solidarietà ai giornalisti Adnkronos: tra questi Sandra Zampa, Maria Coscia e Walter Verini del Pd, Giorgio Lainati di Fi, Barbara Saltamartini di Ncd e Nicola Fratoianni di Sel. (ROMA, 30 GENNAIO - ANSA)
ADNKRONOS; SLC-CGIL, INTERVENGANO ISTITUZIONI
"Slc Cgil esprime ancora una volta tutta la propria solidarietà ai lavoratori Adnkronos interessati dalle procedure di licenziamento", dichiara Barbara Apuzzo, segretaria nazionale del sindacato.
"E' intollerabile - sottolinea Apuzzo in una nota - continuare ad assistere ad una vera e propria 'liquidazione' dei lavoratori anche, come in questo caso, in assenza di gravi motivazioni economiche e ci auguriamo che davvero nessuno pensi di far ricorso alla forza per sopprimere legittime e costituzionali manifestazioni di protesta"
"Slc Cgil, unitamente a Fistel Cisl e Uilcom Uil, ha già chiesto un incontro alla Fieg per cercare soluzioni riguardanti i lavoratori poligrafici. Tuttavia siamo fermamente convinti che la politica debba fare la sua parte. Il Governo, anche in rappresentanza di quelle istituzioni pubbliche che hanno in essere contratti di collaborazione con l'agenzia di stampa, non può più ignorare lo scempio delle regole e deve far sentire la sua voce anche su questa vicenda. Se le aziende perdono la bussola - conclude la nota - le istituzioni devono esser pronte a far ritrovare loro la strada". (ROMA, 30 GENNAIO - ANSA)EDITORIA: ADNKRONOS; IACOPINO, AZIENDA RISPETTI LEGGI CORRETTE
PERCEPISCE SOLDI PUBBLICI, SI ATTENGA A NORME DELLO STATO
"L'Adnkronos percepisce soldi dello Stato, cioè di tutti noi: l'idea che chi percepisce soldi dello Stato non rispetti le leggi corrette dello Stato è un'idea da respingere con la determinazione che questo comportamento merita". È il passaggio centrale dell'intervento del presidente dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, ascoltato oggi in commissione Cultura alla Camera sulla vertenza AdnKronos, dopo l'avvio della procedura di licenziamento collettivo per 20 giornalisti e 3 poligrafici annunciata dall'azienda che intende fare ricorso alla legge 223 del 1991. (ROMA, 30 GENNAIO - ANSA)
L’ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA CONTRO IL GRUPPO MARRA:
“COMPORTAMENTO ANTISINDACALE STAGISTI AL POSTO DI GIORNALISTI IN SCIOPERO”
L’Associazione Stampa Romana ha dato mandato all’avvocato Bruno Del Vecchio di presentare ricorso al giudice competente per comportamento antisindacale, ex articolo 28 della legge 300/70, contro l’agenzia Adnkronos. Al centro del ricorso il tentativo messo in atto dall’editore, Giuseppe Marra, e dal direttore, Alessia Lautone, di vanificare lo sciopero indetto dalla redazione il 25 e 26 gennaio scorsi. Azione legittima messa in atto per protestare contro l’avvio, da parte dell’azienda, di una procedura di licenziamento di 20 giornalisti e 3 poligrafici.
“Editore e direttore - spiega una nota della Associazione Stampa Romana -, non soltanto hanno continuato a pubblicare take e notizie, ma hanno adoperato per farlo il lavoro di alcuni stagisti presenti in redazione e utilizzati al posto dei redattori in sciopero. Questo - prosegue la nota della Asr - nel pieno disprezzo delle relazioni sindacali e della legge che vieta alle aziende di servirsi di lavoratori non contrattualizzati per sostituire personale in sciopero”.
“L’Asr stigmatizza l’escalation di violazioni che l’Adnkronos sta mettendo in atto - conclude la nota del sindacato - e che finora ha raccolto la pressoché unanime condanna del mondo politico, sindacale e associativo. L’Asr invita l’editore a ritirare la procedura e ad aprire un tavolo di confronto in cui, come il sindacato ha sempre fatto, discutere serenamente del futuro delle società del gruppo, alla luce di quel piano editoriale di rilancio e sviluppo che l’Asr ha inutilmente chiesto a Marra da oltre un anno a questa parte”. 30 gennaio 2013
ORA L'EDITORE MINACCIA ANCHE L'INTERVENTO DELLA POLIZIA
“Appare sempre più incomprensibile l’atteggiamento dell’editore dell’AdnKronos che dopo aver avviato una inaccettabile e immotivata procedura di licenziamenti collettivi, arriva ora a minacciare l’intervento della forza pubblica contro l’assemblea permanente dei lavoratori decisa come legittimo atto di protesta e contrasto a quanto annunciato. “….Ulteriori aggregazioni, quali ad esempio l’assemblea permanente, non potranno essere tollerate. In caso contrario l’Azienda non esclude il ricorso alle forze dell’ordine”: questo lo sconcertante “avviso” firmato da “L’Editore”, in una nota inviata alle redazioni dell’agenzia.
La Fnsi resta al fianco dei giornalisti e rimane vicina a tutti i lavoratori dell’AdnKronos nella tutela del lavoro e nell’impegno per assicurare, anche nel futuro, la qualità e il prestigio dell’attività dell’agenzia di informazione nazionale in tutte le sue articolazioni operative e societarie. Il Sindacato nazionale dei giornalisti con il Cdr e le Associazioni Regionali interessate, svilupperà questo impegno con costanza e determinazione in tutte le sedi di relazioni sindacali e istituzionali in cui le problematiche dell’AdnKronos debbano essere, o meritano di essere, affrontate con correttezza e lealtà”. 29 gennaio 2014
“E’ intollerabile l’annuncio di un atto ritorsivo, illegittimo e fuori da ogni regola che disciplini qualsiasi rapporto di lavoro, l’annuncio come l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 20 giornalisti e 3 poligrafici da parte dell’Agenzia Adn Kronos. Ferma restando ogni azione di tutela in ogni sede a garanzia dei colleghi e della condizione di esercizio della professione secondo i canoni dell’autonomia fissata dall’ordinamento, Fnsi e Associazione della Stampa Romana denunciano la gravità del comportamento dell’editore e chiedono, sin d’ora, al Governo di monitorare rapidamente la situazione intervenendo secondo le sue competenze, anche in ragione dei rapporti pubblici esistenti.Si chiede, inoltre, alla Fieg di fare la sua parte di garante degli accordi pattizi sul lavoro giornalistico e di concorrere a riportare le vicende, che oggi generano uno scontro senza precedenti, sul tavolo delle corrette relazioni sindacali.” 23 gennaio 3014
LA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA COMUNICA:
In relazione alla grave situazione all’ordine dello sciopero dei giornalisti all’ Ad Kronos e a nuovi venticelli di restrizione dell’occupazione in altre agenzie di stampa, il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha scritto una lettera al Sottosegretario all’Editoria, Giovanni Legnini, e ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“L’intollerabile situazione determinatasi nell’agenzia di stampa Adn Kronos con l’annuncio unilaterale dell’avvio di licenziamenti collettivi per venti giornalisti e il preannuncio di inasprimento delle politiche di ristrutturazione dell’occupazione a TmNews, nonché le ricorrenti voci di tensioni sul lavoro in altre agenzie di stampa segnalano una nuova emergenza per il sistema dell’informazione. E’ inaudito che all’Adn Kronos si tenti una spallata muscolare contro i giornalisti, i lavoratori. E’ implausibile, poi, il nuovo vento di restrizioni per TmNews.
La Fnsi ha già chiesto, per Adn Kronos, alla Fieg di fare la sua parte di garante degli accordi pattizi sul lavoro giornalistico e di aprire con urgenza un tavolo di confronto in sede sindacale nazionale. Ma è di tutta evidenza che la questione occupazione giornalistica – agenzie, così come si sta profilando, pone una grande questione che va monitorata dal Governo soprattutto in relazione ai rapporti pubblici esistenti con queste imprese editoriali. E’ impensabile che a poco più di 20 giorni dalla firma delle nuove convenzioni con lo Stato, ci siano agenzie di stampa che si muovano in un modo scomposto e grave, come nel caso di Adn, o immaginando di appesantire gli oneri per gli interventi del sistema di solidarietà collettivo, come per TmNews. Per queste ragioni, pertanto, la Fnsi ha chiesto al Sottosegretario all’Editoria, Giovanni Legnini, un’iniziativa urgente, dichiarandosi disponibile ad ogni approfondimento per l’apertura di un tavolo di valutazione, anche in relazione alla specificità delle obbligazioni sociali che debbono essere assicurate da chi ha vincoli di rapporti pubblici”. Roma, 24 gennaio 2014
MARRA MINACCIA L'INTERVENTO DELLE FORZE DELL'ORDINE CONTRO L'ASSEMBLEA.
IL SEGRETARIO ASR: "RESTITUISCA L'ONORIFICENZA DI CAVALIERE DEL LAVORO"
"Ulteriori aggregazioni, quali ad esempio l'assemblea permanente, non potranno essere tollerate. In caso contrario l'Azienda non esclude il ricorso alle forze dell'ordine". È la frase finale di una minacciosa comunicazione recapitata ieri dall'Editore della Adnkronos al Comitato di Redazione dell'agenzia che richiedeva la convocazione di una assemblea permanente in concomitanza con l'audizione alla commissione Cultura della Camera dei Deputati.
"Il cavaliere del lavoro Giuseppe Marra - dichiara il Segretario della Asr Paolo Butturini - dovrebbe ripassare lo Statuto dei Lavoratori, ma soprattutto la Costituzione della Repubblica che all'articolo 4 afferma: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto". Che si minacci l'intervento delle forze dell'ordine contro un diritto come quello all'assemblea costituisce una provocazione inaccettabile da parte di chi ha già calpestato le regole e le norme che governano un civile confronto fra lavoratori e aziende. Che cosa ci dobbiamo aspettare ancora dall'editore della Adnkronos? Forse sarebbe il caso che restituisse o il Capo dello Stato gli chiedesse di farlo, l'onorificenza ricevuta. Fra i meriti per ottenerla, infatti, c'è quello di "aver svolto opere intese all'elevazione economica e sociale dei lavoratori, contribuendo in tal modo all'eliminazione dei divari esistenti" l'esatto contrario di quello che sta facendo il Cavalier Marra". 29 GENNAIO 2014
CASO ADNKRONOS. URAS (SEL): AUSPICHIAMO RITIRO DEI LICENZIAMENTI E RISPETTO DEI CONTRATTI
GOVERNO INTRODUCA CLAUSOLE A TUTELA LAVORATORI EDITORIA
“Nell'esprimere totale vicinanza e solidarietà ai giornalisti e ai poligrafici dell'AdnKronos che in questo momento rischiano di perdere il posto di lavoro, chiediamo al Governo che nella definizione dei provvedimenti attuativi delle disposizioni di legge (Legge di Stabilità 2014), relative al finanziamento a favore dell'editoria, siano introdotte clausole di tutela dei diritti dei lavoratori dell'informazione e a favore dell'applicazione delle garanzie occupazionali”.
Lo ha detto il senatore di SEL Luciano Uras, che ha aggiunto:
“Che si tratti di operai, impiegati o giornalisti, la dignità del lavoratore va oltre la categoria e non deve mai essere calpestata. SEL è disponibile a sostenere ogni tipo di mobilitazione e di protesta utile a far valere i diritti dei suddetti giornalisti e poligrafici. Auspichiamo il ritiro dei licenziamenti ed il rispetto delle norme e dei contratti collettivi che disciplinano il settore”.
Roma, 29 gennaio 2014
USIGRAI SU ADNKRONOS
L'Usigrai è al fianco delle giornaliste e dei giornalisti dell'AdnKronos impegnati in questi giorni in una pesante vertenza con il loro editore.
All'indomani dei festeggiamenti per i 50 anni dell'agenzia di stampa, viene annunciato una drastica riduzione dell'organico senza reali motivazioni industriali.
Ancora una volta, si sceglie la via del taglio del costo del lavoro, invece di presentare reali e concreti progetti di sviluppo e di innovazione.
Il sindacato dei giornalisti della Rai sarà accanto ai colleghe dell'AdnKronos per tutte le iniziative che -insieme alla Fnsi e all'Associazione Stampa Romana - si deciderà di mettere in campo. 29 gennaio 2014
L'Esecutivo Usigrai
COMUNICATO ASSEMBLEA ADNKRONOS
L'assemblea dei giornalisti dell'Agenzia Adnkronos e di Mak-Multimedia Adnkronos , riunitasi d'urgenza questa sera, respinge con fermezza l'apertura della procedura di licenziamento collettivo di 20 giornalisti e 3 poligrafici, con ricorso alla legge 223/91, comunicata formalmente oggi dall'editore attraverso la Fieg. Procedura giudicata illegittima , ritorsiva e fuori da ogni regola che disciplina qualsiasi rapporto di lavoro. L'assemblea affida ai Cdr un ulteriore pacchetto di 5 giornate di sciopero e proclama per domani, martedì 28 gennaio, una nuova astensione dal lavoro dopo le due giornate già effettuate la scorsa settimana. Allo sciopero aderiscono anche i colleghi poligrafici dell'Agenzia. L'assemblea rinnova l'appello al Governo e alle Istituzioni per un intervento che porti l'editore a ritirare la procedura avviata. L'assemblea , attraverso la sua rappresentanza sindacale, ribadisce la propria disponibilità a un confronto nelle sedi opportune sulla vertenza aperta. 27 gennaio 2014
Il documento è stato approvato all'unanimità, con 6 astensioni.
EDITORIA: SIDDI, SITUAZIONI INCREDIBILI. GOVERNO CORREGGA REGOLE
Il segretario della Fnsi al Congresso Sel di Riccione: ''Cancellando i giornali non si costruisce una democrazia ma la si impoverisce''.
''Non è attaccando i giornali o cancellando i giornali che si costruisce la democrazia. Quando un giornale chiude a volte c'è qualcosa che manca, è la democrazia che si impoverisce. Abbiamo chiesto al governo che si correggano le regole perché qui le voci si stanno spegnendo''. Lo ha affermato il segretario della Federazione nazionale della Stampa, Franco Siddi, intervenendo dal palco del Congresso di Sel, in polemica con il senatore Pd Ugo Sposetti, che nei giorni scorsi aveva dichiarato di essere contrario al mantenimento del Fondo per l'Editoria. ''Capitano cose incredibili come ai lavoratori dell'AdnKronos. Vi ringrazio per la solidarietà ai colleghi dell'AdnKronos e vi chiedo di farlo per tutti i colleghi in situazioni analoghe'', aggiunge Siddi. rep/vlm25 (RICCIONE, 25 GENNAIO 2014 - ASCA)
ASR AL FIANCO DEI COLLEGHI DELL’ADNKRONOS
Il Consiglio direttivo dell’Asr è al fianco dei colleghi dell’Agenzia Adnkronos attualmente in sciopero ed esprime forte contrarietà per la comunicazione da parte dell’Azienda, peraltro illegittima, con la quale si intenderebbe attivare una procedura di licenziamento collettivo che riguarda 23 giornalisti e 3 poligrafici. Il Consiglio direttivo dell’Asr stigmatizza il gravissimo comportamento dell’editore, totalmente lesivo delle regole che disciplinano i rapporti di lavoro, e ritiene assurda la pretesa avanzata dall’Azienda di pensare di chiedere l’applicazione delle legge 223/91 in materia di licenziamenti collettivi, in completa violazione della normativa invece prevista per l’editoria quale è la legge 416/81. L’Asr metterà in campo tutte le iniziative a sostegno dei diritti dei colleghi e chiede, inoltre, che si apra immediatamente un confronto con l’azienda nel rispetto delle leggi e dei principi che regolano le corrette relazioni sindacali.
RAMPELLI (FDI): EDITORIA, RICOMPORRE VICENDA, LEGNINI INTERVENGA
"Siamo al fianco dei giornalisti dell'Adn Kronos sui quali grava la scure dei licenziamenti annunciati dalla proprietà. Sono convinto che esistano margini di una composizione positiva della vicenda. L'Adn Kronos, di cui abbiamo festeggiano qualche settimana fa il 50° anniversario, è un patrimonio non solo editoriale ma anche culturale dell'Italia perché ha contribuito e continua quotidianamente a garantire quel pluralismo dell'informazione che è linfa della democrazia. Ci auguriamo che un'azienda così sana e attiva all'interno del panorama informativo possa continuare a svolgere il suo lavoro valorizzando le sue professionalità. Il governo, e il sottosegretario Legnini, si facciano carico di questa situazione". E' quanto dichiara il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia Fabio Rampelli. 24 gennaio 2014
Editoria: cdr Adnkronos confermano stato di agitazione
Appello a istituzioni contro richiesta licenziamento per 23
I Cdr dell'Agenzia Adnkronos e di Mak-Multimedia Adnkronos confermano lo stato di agitazione promosso a seguito della procedura di licenziamento collettivo di 20 giornalisti e 3 poligrafici avviata dall'Azienda lo scorso 27 gennaio, facendo ricorso alla legge 223/91, e fanno appello alle istituzioni affinche' mantengano "alta l'attenzione sulla vertenza". E' quanto si legge in un comunicato diffuso dai due cdr dopo l'ultimo incontro svolto oggi presso la Fieg tra le organizzazioni Sindacali e i rappresentanti dell'editore. "I Comitati di Redazione dell'Agenzia Adnkronos e di Mak-Multimedia Adnkronos - vi si afferma - prendono atto della richiesta di una pausa di riflessione avanzata dall'Azienda a seguito della ribadita volonta' da parte della Fnsi, dell'Associazione Stampa Romana e dei Cdr di respingere con forza la procedura avviata. I Cdr - aggiunge la nota - rimangono in attesa dell'incontro fissato per il prossimo 3 marzo presso la Fieg, auspicando che in quella sede si possa ricondurre il confronto con l'Editore nell'alveo delle corrette relazioni sindacali e negoziali. I Cdr - infine - confermano lo stato di agitazione e rinnovano l'appello alle Istituzioni, al Governo, alle forze politiche e ai colleghi delle testate italiane affinche' venga mantenuta alta l'attenzione sulla vertenza Adnkronos che rischia di creare un pericolosissimo precedente per tutto il comparto dell'editoria nazionale".(ANSA 17 FEBBRAIO 2014)
CDR DI TMNEWS SU FUSIONE AGENZIE DI STAMPA
L’editore Luigi Abete continua a lanciare incomprensibili ultimatum sul progetto della fusione tra le agenzie di stampa Tmnews e Asca. Si tratta di un progetto industriale che i giornalisti di Tmnews hanno approvato fin dall’inizio, e che stanno finanziando da oltre un anno con il pesante sacrificio imposto loro dal contratto di solidarietà siglato un anno fa e finalizzato proprio a rendere possibile la fusione, secondo quanto ha sempre sostenuto in tutte le sedi formali l’azienda.
Il Comitato di redazione di Tmnews mette in guardia l’editore dal rappresentare in qualunque sede una realtà deformata: la parte sindacale, nella sua unitarietà rappresentata dalla Fnsi e dalle associazioni territoriali, oltre che dai Cdr delle due redazioni interessate, ha adottato espressamente il principio dell’equilibrio del conto economico rivendicato dall’editore; ha offerto, attraverso un approfondito studio dei bilanci e delle previsioni di risparmi formulate dalla stessa azienda, un ventaglio di soluzioni per il contenimento dei costi interni ed esterni, a partire da un intervento sul costo del lavoro quantificabile in oltre tre milioni di euro in un biennio; ha indicato soluzioni sostenibili per l’equiparazione dei trattamenti e delle professionalità delle due redazioni giornalistiche e per il potenziamento della capacità produttiva multimediale, punto di forza ineludibile del nuovo progetto.
Il rispetto dell’impegno assunto per la fusione tra le due agenzie è l’unica strada che Luigi Abete ha per superare la sua situazione di editore “a mezzo servizio” di Tmnews: fin dal 2009, infatti, a causa della sua condizione di editore di due agenzie, non è stato in grado di ottenere per la nostra testata un trattamento contrattuale adeguato, nella fornitura di servizi in convenzione commissionati dal Governo. D’altro canto Palazzo Chigi, principale committente dei servizi di tutte le agenzie di stampa, non potrebbe certamente consentire all’editore, che ha firmato da poco i due nuovi contratti di Tmnews e Asca impegnandosi al mantenimento del prodotto complessivo, di portare a termine una operazione che non perseguisse tale obiettivo anche attraverso un reale efficientamento, in piena trasparenza, di tutti i costi della nuova agenzia.
Indietro non si torna, non sarà indolore e non passerà sotto silenzio la paventata “fuga” dell’editore dalle sue responsabilità. I giornalisti di Tmnews sono pronti a chiamare tutti i soggetti istituzionali, sindacali e imprenditoriali alle loro responsabilità e hanno i mezzi, la determinazione e gli argomenti per rispondere alle minacce della controparte facendo della loro vertenza un caso esemplare di trasparenza sull’uso del denaro pubblico e di quello della previdenza della categoria. 8 maggio 2013
Il Comitato di redazione di Tmnews
@fnsisocial