Il parlamento e il governo dell'Albania si preparano ad assestare il colpo di grazia alla libertà di stampa nel silenzio assordante della comunità internazionale. La prossima settimana comincerà l'iter parlamentare della proposta di legge, fortemente voluta dal governo, che con il pretesto di contrastare il fenomeno delle fake news, permetterà ad un'autorità pubblica di nomina governativa di chiudere e oscurare i siti web di informazione.
La Federazione nazionale della Stampa italiana «fa sua la denuncia dei colleghi albanesi e invita l'Unione europea e il Consiglio d'Europa, ma anche il governo italiano, che con l'Albania intrattiene solidi rapporti diplomatici e commerciali, ad accendere i riflettori sulle azioni liberticide messe in atto nel Paese delle Aquile ai danni dei giornalisti e degli operatori dei media», commenta il segretario generale Raffaele Lorusso.
In Albania da anni la stampa non viene messa nelle condizioni di seguire gli eventi cui partecipano il premier, il sindaco di Tirana e i loro partiti. Le conferenze stampa sono cadute in disuso e, quando vengono convocate, non viene permesso ai giornalisti di fare domande.
«È una situazione inaccettabile – incalza Lorusso – che non può lasciare indifferenti le istituzioni e i governi europei. Se è vero che l'Albania è candidata ad entrare nell'Unione europea, è impensabile che i negoziati possano svolgersi soltanto su questioni di natura economico-finanziaria e non essere estesi alla garanzia del rispetto delle libertà e dei diritti fondamentali, a cominciare dalla libertà di espressione e di stampa».