«Il Cdr dell'Agi, parafrasando le parole dell'onorevole Antonio Angelucci, tiene a sottolineare che "non c'è nulla di divertente" nella vertenza che da 6 mesi vede i giornalisti dell'agenzia opporsi al tentativo di acquisizione messo in atto dal gruppo imprenditoriale che fa capo allo stesso Angelucci». Lo si legge in un comunicato diffuso dai rappresentanti sindacali dei giornalisti dell’Agenzia Italia lunedì 24 giugno 2024.
«Un parlamentare – prosegue la nota - dovrebbe sapere che l'informazione primaria è per sua natura imparziale e pluralista, e non esiste Paese in Europa dove una agenzia di stampa sia di proprietà di un gruppo editoriale riconducibile ad un esponente politico. Le affermazioni rilasciate dall'onorevole Angelucci alla trasmissione Report, in cui ironizza sulla possibile cessione dei quotidiani di cui è già editore, avvalorano e aggravano le nostre preoccupazioni sulla stabilità occupazionale e sulle prospettive future qualora l'Agi diventasse di sua proprietà. L'informazione è una cosa seria, non è una merce di scambio né un bene volatile».
I rappresentanti sindacali chiudono rinnovando «l'appello al nostro editore, capace per decenni di garantirci pluralismo ed autonomia, a declinare offerte provenienti da editori che al contrario non appaiono in grado di offrire rassicurazioni sulla stabilità occupazionale e l'indipendenza. Finora l'unico effetto di questa offerta è stato quello di suscitare molti dubbi - a partire da autorevoli testate internazionali - sull'opportunità di questa operazione».