«Il governo è fortemente convinto dell'esigenza imprescindibile di intervenire nel comparto delle agenzie di stampa per superare l'incertezza del sistema delle proroghe e prospettare un quadro di regole chiare e risorse stabili, nell'ambito del quale siano garantiti i principi di rilevanza costituzionale relativi alla qualità e al pluralismo dell'informazione e al tempo stesso siano tutelati i livelli occupazionali». Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria Alberto Barachini rispondendo a una interrogazione di Marco Sarracino (Pd) sulla situazione dell'agenzia di stampa Dire.
«Il governo – ha aggiunto – è consapevole dello stato di crisi del comparto dell'informazione primaria e dell'urgenza di intervenire senza lasciare passare altro tempo assegnando risorse in ottica pluriennale e per investimenti per l'innovazione delle realtà editoriali».
Il sottosegretario ha quindi citato il recente intervento inserito nel decreto milleproroghe, «sia per introdurre i principali elementi dell'auspicata riforma dei criteri per l'acquisizione dei servizi di informazione primaria, sia per fissare tempi molto stringenti per la definizione degli aspetti attuativi», ed espresso l'auspicio che si possa pervenire «al più presto a un assetto stabile, con un quadro di regole certe in grado di garantire il pluralismo dell'informazione e di promuovere l'informazione di qualità, sulla base della convinzione che il giornalismo professionale e qualificato è la miglior risorsa contro la disinformazione».
Quanto alla situazione dell'agenzia Dire, «sono pienamente consapevole della crisi nella quale versa l'azienda e ho già incontrato l'editore, il direttore dell'agenzia e un membro del Comitato di redazione, con il quale manterrò i contatti per avere un aggiornamento costante», ha riferito Barachini.
In una nota in cui si dà conto dell'incontro con i giornalisti, il sottosegretario ha anche espresso «sconcerto e viva apprensione per la grave situazione in corso e per la mancata corresponsione degli stipendi arretrati, a fronte della continuità delle risorse sempre garantita nei tempi previsti dal dipartimento della presidenza del Consiglio».
Assicurando che continuerà a prestare «la massima attenzione alla vicenda», il sottosegretario, «alla luce del piano di esuberi presentato dall'azienda e del conseguente stato di agitazione dei giornalisti» ha quindi ribadito che ritenere «auspicabile che l'attuale editore faccia tempestivamente chiarezza sulla situazione finanziaria attuale e pregressa dell'agenzia».
Il Comitato di redazione, è scritto in una nota dei rappresentanti sindacali, «ha apprezzato le parole di solidarietà espresse dal sottosegretario» e «prende atto che, contrariamente a quanto comunicato dall'editore, da parte di palazzo Chigi in questi mesi è stato garantito il corretto flusso di pagamenti per onorare la convenzione con l'agenzia Dire».
Confidando che «il governo proceda nel lavoro di riforma del settore delle agenzie di stampa - la riflessione -, il Comitato di redazione apprezza l'apertura di un dialogo diretto tra l'esecutivo e i lavoratori e conferma il giudizio fortemente critico nei confronti di un piano di esuberi che mortifica il lavoro dei giornalisti della Dire e la sua natura di agenzia di stampa a carattere nazionale con una capillare presenza sui territori».