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Lutto 15 Nov 2011

A 58 anni è morto Giacomo Di Iasio inventore del premio "Addetto Stampa dell'anno"

E' morto questa mattina, nell'ospedale di Arezzo, il giornalista Giacomo Di Iasio. 58 anni, il collega era molto conosciuto, anche in ambito nazionale, per il suo impegno nella professione e nel sindacato. Lascia la moglie Fiorenza che lo ha assistito fino all'ultimo momento. Dopo esperienze pubblicistiche in varie testate (carta stampata e televisive), nel 1988 era entrato, vincitore di concorso, nell'Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Toscana iniziando subito una battaglia sindacale per il riconoscimento del praticantato, la valorizzazione professionale ed etica di questo giornalismo, la contrattualizzazione dei giornalisti occupati negli uffici stampa degli enti pubblici.

E' morto questa mattina, nell'ospedale di Arezzo, il giornalista Giacomo Di Iasio. 58 anni, il collega era molto conosciuto, anche in ambito nazionale, per il suo impegno nella professione e nel sindacato. Lascia la moglie Fiorenza che lo ha assistito fino all'ultimo momento.
Dopo esperienze pubblicistiche in varie testate (carta stampata e televisive), nel 1988 era entrato, vincitore di concorso, nell'Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Toscana iniziando subito una battaglia sindacale per il riconoscimento del praticantato, la valorizzazione professionale ed etica di questo giornalismo, la contrattualizzazione dei giornalisti occupati negli uffici stampa degli enti pubblici.

Negli anni Novanta, fornì un appassionato apporto di competenza nel lungo dibattito che nel giugno 2000 portò al varo, bipartisan, della legge 150: la norma che regola le attività di informazione e comunicazione nella PA.
A lungo presidente del Gruppo toscano di specializzazione (Gus) dei giornalisti di uffici stampa, ha rappresentato le istanze di questo giornalismo in sede di Fnsi. Inventore e segretario generale del premio internazionale “Giornalismo: l'addetto stampa dell'anno”, ha lavorato a Roma, sempre come giornalista, prima alla Conferenza Stato Regioni e poi presso la sede romana della Regione Calabria come collaboratore del presidente Agazio Loiero, per poi rientrare a Firenze nell'Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Toscana; fino al luglio 2010, quando si manifestarono i primi segni della grave malattia, un tumore al cervello, che lo ha portato a una dolorosa morte.

I funerali domani pomeriggio, mercoledì 16 novembre alle ore 15, nella chiesa di Policiano (frazione del Comune di Arezzo dove risiedeva).

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:

“La Giunta esecutiva della Fnsi ha ricordato, con un minuto di silenzio, nel pomeriggio, il collega Giacomo Di Iasio morto stamattina a soli 58 anni stroncato da una lunga e crudele malattia che non lo aveva comunque fiaccato nella voglia di rimanere ancorato alla professione giornalistica. Per anni componente dell'ufficio stampa della Regione Toscana, presidente del Gus toscano è stato sempre tenace assertore della terzietà e dell’indipendenza della professione in particolar modo esercitata nel settore della pubblica amministrazione.  Chi lo ha conosciuto, e sono stati in tanti, lo ricorda come un attento e preciso conoscitore delle problematiche degli uffici stampa, un forte collaboratore alla definizione e, successivamente, alla applicazione della legge 150/2000 sulla comunicazione e informazione pubblica partecipando attivamente, e con competenza alle tante riunioni che si sono svolte nella sede nazionale del Sindacato dei giornalisti a Roma offrendo un suo valido contributo all’elevazione professionale dei giornalisti degli uffici stampa. Di Iasio è stato il creatore e l'animatore del premio giornalistico "Ufficio stampa dell'anno"in stretta collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Ai funerali che si svolgeranno domani alle 14,30 nella chiesa di Policiano, comune vicino Arezzo parteciperà una delegazione della Fnsi”.

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Cari colleghi, questa mattina alle 8 è deceduto Giacomo di Iasio, un collega di grande spessore, ma soprattutto un amico con il quale ho condiviso successi e delusioni. Se l’addetto stampa è uscito dal sottoscala una parte del merito va a Giacomo. Il Gus, con la sua scomparsa, perde una professionalità di alto rilievo e un dirigente illuminato.
Gino Falleri, presidente nazionale del gruppo Giornalisti Uffici Stampa

@fnsisocial

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