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Walter Tobagi in un particolare della locandina dell'evento organizzato in sua memoria nel 2015 dall'Associazione lombarda dei giornalisti
Anniversario 28 Mag 2016

36 anni senza Walter Tobagi, il ricordo di amici e colleghi

Il 28 maggio di 36 anni fa, un commando di terroristi assassinava a Milano Walter Tobagi, 33enne giornalista del Corriere della Sera, presidente dell'Associazione lombarda dei giornalisti, fondatore della componente sindacale Stampa democratica. Come ogni 28 maggio da allora, anche quest'anno amici e colleghi hanno voluto ricordarlo ritrovandosi al cimitero di Cerro Maggiore, alle porte di Milano, per una cerimonia organizzata dall'Alg.

Il 28 maggio di 36 anni fa, un commando di terroristi assassinava a Milano Walter Tobagi, 33enne giornalista del Corriere della Sera, presidente dell'Associazione lombarda dei giornalisti, fondatore della componente sindacale Stampa democratica.

E, come ogni 28 maggio da allora, anche quest'anno amici e colleghi hanno voluto ricordarlo ritrovandosi al cimitero di Cerro Maggiore, Comune alle porte di Milano dove Tobagi è sepolto, per una cerimonia molto intima organizzata dall'Alg, alla presenza del sindaco, delle autorità e degli studenti di una scuola della città, a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche il presidente dell'Assostampa, Paolo Perucchini, e Giovanni Negri, consigliere nazionale della Fnsi.

«Se mio padre fosse vivo, oggi, esorterebbe i miei figli e i loro coetanei a guardarsi attorno con occhi curiosi. A ragionare sul mondo e spiegare, almeno a se stessi, anche ciò che appare più difficile da capire, sapendo che capire non significa accettare. Ad agire per il bene, con un impegno serio, senza clamore. A far emergere quell’umanità che sta dentro di noi e intorno a noi e che proprio per questo, forse, è più difficile portare in superficie», lo ricorda il figlio Luca in un articolo pubblicato su Corriere.it.

«Quella mattina a Milano, in via Salaino, uccisero non soltanto un giornalista precoce e geniale, ma un intellettuale che rifletteva sulla società italiana, sul ruolo della stampa per la difesa della democrazia, sulla necessità che i giornalisti fossero autonomi, preparati, coscienti e rispettati, e i giornali credibili e autorevoli, per poter rendere un servizio essenziale alla democrazia e alla vita civile», scrive Marco Volpati sul sito internet dell'Associazione lombarda dei giornalisti.

Mentre Giovanni Negri, storico leader di Stampa democratica, nella sua testimonianza rievoca le parole dello stesso Tobagi: «Walter diceva sempre di "voler capire per poter spiegare". E anche in merito all'attività sindacale aveva idee chiare, semplici quanto rivoluzionarie. "Non sono le parole tonanti ma i comportamenti di ogni giorno che modificano le situazioni, danno senso all'impegno sociale: il gradualismo, il riformismo, l'umile passo dopo passo sono l'unica strada percorribile per chi vuole elevare per davvero le condizioni dei lavoratori", era la frase che usava per raccontare il senso del suo impegno al fianco dei colleghi. Si possono uccidere gli uomini – conclude Negri – ma non le idee».

MULTIMEDIA
A questo link la videoscheda di RepTv dal titolo "L'assassinio di Tobagi, attacco alla verità"

 

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