25° Congresso mondiale Ifj ad Atene: I giornalisti devono costruire ponti con la società civile per difendere la qualità dell’informazione
La crisi provocata dal processo di globalizzazione, che sta interessando l’intero panorama mediatico, sta minacciando non solo gli standard del giornalismo ma anche quelli della democrazia facendo emergere la necessità di un confronto con la società civile. Al congresso dell’International Federation of Journalists, che si sta tenendo in questi giorni ad Atene, è stato analizzato il fenomeno della globalizzazione e dei continui attacchi al servizio pubblico proponendo il ritorno ad un giornalismo che si basi sulla qualità e l’indipendenza. Il dibattito sulla globalizzazione si è aperto con l’intervento dello statunitense John Nichols il quale si è concentrato sulla profonda crisi che ha investito il giornalismo negli Stati Uniti e che potrebbe colpire altre regioni. Nichols ha invitato tutte le organizzazioni a instaurare legami con la società civile per analizzare il fenomeno che sta caratterizzando l’intero panorama. Jean Reveillon, Segretario Generale dell’European Broadcasting Union, ritiene che siano necessari maggiori sforzi per difendere il servizio pubblico, in modo particolare in quei paesi in cui la cultura di questo è fortemente radicata. Altri, tra coloro che sono intervenuti, hanno insistito sulla necessità di sostenere le associazioni giornalistiche nei paesi in cui questo non si sono ancora pienamente affermate, di proteggere la libertà e le fonti dei giornalisti. Guillame Cheneviére, il direttore di Media and Society Foundation, ha ricordato l’importanza di fissare obiettivi di qualità all’interno delle società dell’informazione e ha presentato nuovi standard di qualità di valenza internazionale. “I giornalisti sono i guardiani della democrazia in un mondo in cui i poteri economico e politico stanno tentando di controllare l’informazione,” ha dichiarato Aidan White, segretario generale dell’IFJ. “La BBC ha attraversato una brutta crisi in seguito al caso Hutton, allo stesso tempo i giornalisti hanno visto i loro diritti attaccati dai giganti dell’informazione che guardano a questa come ad un prodotto da vendere per soddisfare gli interessi particolari”. Traduzione di Anja Gepponi per Informazione senza frontiere