Impossibilitato ad accogliere il cortese invito al XXVI Congresso della Stampa Italiana desidero rivolgere a tutti i partecipanti il mio fervido augurio di buon lavoro. Mi ha fatto piacere apprendere che a Bergamo sarà rievocato il centesimo anniversario della firma del primo contratto nazionale tra i giornalisti e gli editori con una ideale dedica alla celebrazione del 150° dell’Unità d’Italia. Sappiamo quanto grande sia stato il contributo di tanti giornalisti liberi e coraggiosi alla costruzione dello Stato nazionale.
Sarà un’occasione preziosa per richiamare l’insostituibile esigenza che una rinnovata condizione di libertà, responsabilità e dignità della stampa concorra, anche nella complessa realtà di oggi, a rendere salde le istituzioni repubblicane e vitale la partecipazione democratica.
Giorgio Napolitano
IL MESSAGGIO INVIATO DAL CONGRESSO AL CAPO DELLO STATO
In apertura dei lavori statuari, a scadenza del mandato triennale, del XXVI Congresso della Stampa Italiana, l’Assemblea dei delegati ha approvato e inviato al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il seguente messaggio, proposto in aula dal Presidente del Congresso, Paolo Perucchini
Signor Presidente,
i giornalisti italiani, mentre si avviano a celebrare il XXVI congresso nazionale della stampa, che ricorre nell’anno centenario della firma del loro primo contratto collettivo di categoria, con il quale si apriva, per la prima volta in Italia, la strada nel mondo del lavoro nel nostro Paese, alla contrattazione nazionale, vogliono rivolgerLe il loro saluto e il loro sentito ringraziamento per l’impegno da Lei sempre profuso nella difesa dei valori del lavoro e della libertà di stampa, garantiti dalla Carta Costituzionale.
I reiterati tentativi di interventi legislativi mirati a limitare il libero esercizio della professione giornalistica, a contrarre gli spazi del pluralismo e a ridurre il diritto dei cittadini ad essere informati compiutamente testimoniano quanto sia importante e vitale per una società libera e democratica la salvaguardia della libertà di stampa, che resta insieme alla libertà di associazione e di parola il requisito primario sul quale si fonda lo stato democratico.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, organismo unico e unitario dei giornalisti italiani, sin dalla sua costituzione, per volontà delle Associazioni Regionali di Stampa allora esistenti, nell’ormai lontano 1908, ha posto tra i suoi obiettivi prioritari, oltre alla tutela dei diritti del lavoro dei giornalisti, quello della strenua difesa della libertà di stampa, come valore assoluto alla base della nuova Italia nata dalle lotte per il Risorgimento.
Il giornalismo italiano ha scritto pagine gloriose nei 150 anni di unità del nostro Paese, sempre a difesa di questi valori. Vogliamo, tra gli altri, ricordare due passaggi significativi della nostra storia: il primo, la battaglia condotta dalle organizzazioni giornalistiche alla fine dell’800 contro i tentativi dei governi di Rudinì e Pelloux, che attraverso leggi eccezionali di riduzione della libertà di stampa, tentarono di imprimere all’Italia una svolta reazionaria. In quella occasione la strenua opposizione dei giornalisti e delle loro associazioni bloccò il tentativo autoritario ed aprì con l’inizio del nuovo secolo la stagione del riformismo giolittiano. Il secondo, la battaglia che dal 1922 al 1925 la Federazione della Stampa condusse con fermezza contro i tentativi del fascismo di imbavagliare l’informazione e ridurla al silenzio. Una battaglia, questa volta, persa che significò per l’Italia un ventennio di buia dittatura.
Anche con la nascita della Repubblica il giornalismo italiano attraverso la Federazione della Stampa ha sempre posto la tenace difesa della libertà di stampa come stella polare della sua azione quotidiana.
E’ per questo, Signor Presidente, che il giornalismo italiano Le esprime, anche in questa occasione, la sua profonda gratitudine nella consapevolezza che il Suo alto magistero è garanzia di difesa di quei valori insopprimibili che il legislatore costituente volle riconoscere e articolare nella Carta fondamentale della Repubblica italiana.
Con l’espressione di questi sentimenti e mentre siamo in procinto di aprire i lavori del congresso nazionale della stampa italiana, voglia gradire, Signor Presidente, il più deferente saluto e i più sinceri e fervidi auguri per il Suo lavoro e per il Suo costante e fondamentale impegno a garanzia dei principi democratici e del rispetto della libertà di stampa e di espressione.
FNSI: CONGRESSO A NAPOLITANO, GRATI PER SUA DIFESA VALORI COSTITUZIONE
(ASCA) - Roma, 11 gen - ''Signor Presidente, i giornalisti italiani, mentre si avviano a celebrare il XXVI congresso nazionale della stampa, che ricorre nell'anno centenario della firma del loro primo contratto collettivo di categoria, con il quale si apriva, per la prima volta in Italia, la strada nel mondo del lavoro nel nostro Paese, alla contrattazione nazionale, vogliono rivolgerLe il loro saluto e il loro sentito ringraziamento per l'impegno da Lei sempre profuso nella difesa dei valori del lavoro e della liberta' di stampa, garantiti dalla Carta Costituzionale''. E' quanto si legge nel messaggio inviato al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, approvato dall'Assemblea dei delegati - in apertura dei lavori statuari, a scadenza del mandato triennale - del XXVI Congresso della Stampa Italiana, proposto in aula dal Presidente del Congresso, Paolo Perucchini.
''I reiterati tentativi di interventi legislativi mirati a limitare il libero esercizio della professione giornalistica, a contrarre gli spazi del pluralismo e a ridurre il diritto dei cittadini ad essere informati compiutamente testimoniano quanto sia importante e vitale per una societa' libera e democratica la salvaguardia della liberta' di stampa, che resta insieme alla liberta' di associazione e di parola il requisito primario sul quale si fonda lo stato democratico.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana - prosegue il messaggio -, organismo unico e unitario dei giornalisti italiani, sin dalla sua costituzione, per volonta' delle Associazioni Regionali di Stampa allora esistenti, nell'ormai lontano 1908, ha posto tra i suoi obiettivi prioritari, oltre alla tutela dei diritti del lavoro dei giornalisti, quello della strenua difesa della liberta' di stampa, come valore assoluto alla base della nuova Italia nata dalle lotte per il Risorgimento''.
''Il giornalismo italiano ha scritto pagine gloriose nei 150 anni di unita' del nostro Paese, sempre a difesa di questi valori - si legge ancora nel testo -. Vogliamo, tra gli altri, ricordare due passaggi significativi della nostra storia: il primo, la battaglia condotta dalle organizzazioni giornalistiche alla fine dell'800 contro i tentativi dei governi di Rudini' e Pelloux, che attraverso leggi eccezionali di riduzione della liberta' di stampa, tentarono di imprimere all'Italia una svolta reazionaria. In quella occasione la strenua opposizione dei giornalisti e delle loro associazioni blocco' il tentativo autoritario ed apri' con l'inizio del nuovo secolo la stagione del riformismo giolittiano. Il secondo, la battaglia che dal 1922 al 1925 la Federazione della Stampa condusse con fermezza contro i tentativi del fascismo di imbavagliare l'informazione e ridurla al silenzio. Una battaglia, questa volta, persa che significo' per l'Italia un ventennio di buia dittatura. Anche con la nascita della Repubblica il giornalismo italiano attraverso la Federazione della Stampa ha sempre posto la tenace difesa della liberta' di stampa come stella polare della sua azione quotidiana''.
''E' per questo, Signor Presidente, che il giornalismo italiano Le esprime, anche in questa occasione, la sua profonda gratitudine nella consapevolezza che il Suo alto magistero e' garanzia di difesa di quei valori insopprimibili che il legislatore costituente volle riconoscere e articolare nella Carta fondamentale della Repubblica italiana. Con l'espressione di questi sentimenti e mentre siamo in procinto di aprire i lavori del congresso nazionale della stampa italiana, voglia gradire, Signor Presidente - conclude il messaggio - , il piu' deferente saluto e i piu' sinceri e fervidi auguri per il Suo lavoro e per il Suo costante e fondamentale impegno a garanzia dei principi democratici e del rispetto della liberta' di stampa e di espressione''.
com-vlm/mcc/lv
FNSI: NAPOLITANO, RINNOVATA LIBERTA' DI STAMPA RENDE ISTITUZIONI SALDE
(ASCA) - Roma, 11 gen - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del XXVI Congresso della Federazione Nazionale della Stampa Italiana sul tema ''Il giornalismo e le sfide del cambiamento - Lavoro, qualita' e diritti per la liberta' e la democrazia dell'informazione'', ha inviato un messaggio al Presidente, Roberto Natale e al Segretario Generale, Franco Siddi, in cui rivolge un augurio di buon lavoro ai partecipanti: ''Mi ha fatto piacere apprendere che a Bergamo sara' rievocato il centesimo anniversario della firma del primo contratto nazionale tra i giornalisti e gli editori con una ideale dedica alla celebrazione del 150* dell'Unita' d'Italia. Sappiamo quanto grande sia stato il contributo di tanti giornalisti liberi e coraggiosi alla costruzione dello Stato nazionale. Sara' un'occasione preziosa per richiamare l'insostituibile esigenza che una rinnovata condizione di liberta', responsabilita' e dignita' della stampa concorra, anche nella complessa realta' di oggi, a rendere salde le istituzioni repubblicane e vitale la partecipazione democratica''.
com-vlm/mcc/ss
GIORNALISTI: NAPOLITANO, STAMPA LIBERA RENDE SALDE ISTITUZIONI
MESSAGGIO PER IL XXVI CONGRESSO DELLA FNSI
"Sappiamo quanto grande sia stato il contributo di tanti giornalisti liberi e coraggiosi alla costruzione dello Stato nazionale. Sarà un'occasione preziosa per richiamare l'insostituibile esigenza che una rinnovata condizione di libertà, responsabilità e dignità della stampa concorra, anche nella complessa realtà di oggi, a rendere salde le istituzioni repubblicane e vitale la partecipazione democratica". Lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato in occasione del XXVI Congresso della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Il capo dello Stato, nel messaggio inviato al presidente e al segretario generale della Fnsi, Roberto Natale e Franco Siddi, in cui rivolge un augurio di buon lavoro ai partecipanti al Congresso, sottolinea: "Mi ha fatto piacere apprendere che a Bergamo sarà rievocato il centesimo anniversario della firma del primo contratto nazionale tra i giornalisti e gli editori con una ideale dedica alla celebrazione del 150° dell'Unità d'Italia". (ADNKRONOS)
CONGRESSO AL VIA, NAPOLITANO RICHIAMA LIBERTÀ
SCHIFANI, PLURALISMO BASILARE; APERTURA NEL DIALOGO TRA PARTI
La libertà di stampa come condizione essenziale della democrazia è il concetto che ha animato la giornata inaugurale del Congresso della Federazione Nazionale della Stampa a Bergamo. Lo ha sottolineato nel suo messaggio il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e lo ribadito nel suo saluto il presidente del Senato, Renato Schifani. Lo hanno affermato, da prospettive diverse, il segretario della sindacato dei giornalisti, Franco Siddi, ricordando la battaglia contro la legge sulle intercettazioni, e il presidente, Roberto Natale, denunciando la gravità della legge bavaglio in Ungheria.
Napolitano, dopo aver ricordato ''il contributo di tanti giornalisti liberi e coraggiosi alla costruzione dello Stato nazionale'', ha richiamato ''l'insostituibile esigenza che una rinnovata condizione di libertà, responsabilità e dignità della stampa concorra, anche nella complessa realtà di oggi, a rendere salde le istituzioni repubblicane e vitale la partecipazione democratica''. Parole che hanno trovato un'eco nell'intervento di Schifani, che ha sottolineato ''l'importanza del pluralismo a garanzia della democrazia'' e il ruolo della stampa nell'affermare ''il valore costituzionale dell'unità d'Italia''. La seconda carica dello Stato, pur non vedendo rischi per la libertà di informazione nel nostro Paese, ha affermato l'importanza dell'indipendenza e autonomia dei giornalisti e i rischi di subalternità legati alla contrazione occupazionale.
Proprio la crisi e le strategie per uscirne sono state al centro del convegno che ha fatto da prologo al congresso. Siddi ha proposto un nuovo patto tra gli operatori dell'informazione per guardare al futuro, trovando d'accordo il presidente del Gruppo Espresso, Carlo De Benedetti, che ha parlato di ''un'alleanza tra le forze innovatrici'', con gli editori aperti a nuovi investimenti e i giornalisti pronti a una maggiore flessibilità. Un concetto richiamato anche dal presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, secondo il quale i redattori devono dare ''la massima disponibilità sul fronte della multimedialità'', pur avendo tutto il diritto ''a non essere strangolati dal lavoro nero''.
La convergenza tra le parti si è arrestata però quando l'Ingegnere, accolto da un forte brusio in platea, ha sostenuto che i giornalisti, più che chiedere aumenti, dovrebbero ringraziare gli imprenditori per la visibilità offerta dai nuovi media. ''Se aumentiamo il valore dell'azienda – ha replicato con un sorriso Siddi - questo valore va distribuito.
Siamo disponibili a più flessibilità, in cambio però di un allargamento della base produttiva''. Il segretario ha quindi respinto le accuse di complicità con gli editori. ''Se troviamo un'intesa sulle assi portanti dell'innovazione per il futuro è un fatto positivo - ha spiegato -. Se, ad esempio, nel 2009 non avessimo aperto il contratto collettivo alla multimedialità, ora il sindacato sarebbe sfasciato e saremmo tutti sparpagliati in una matassa confusa''.
''Sì al cambiamento, ma nella salvaguardia dei diritti – ha aggiunto il segretario -. Non è accettabile che un articolo venga pagato 2 euro e mezzo, non dovrebbe mai essere pagato meno di un'ora lavorativa''. Sulla difesa dei diritti, ha insistito nel suo intervento anche Natale, ricordando ''la condizione precaria dei 27 mila free lance, la metà dei quali vive con 5000 mila euro lordi l'anno''. Il presidente della Fnsi ha quindi ricordato ''il conflitto di interessi che grava sul sistema'' e ''la necessità di norme che risolvano l'anomalia''. (dell'inviato Michele Cassano) (ANSA)