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Fnsi 15 Gen 2011

XXVI Congresso Fnsi, appello per la liberazione dei prigionieri eritrei in Sinai I ringraziamenti di Don Mussie Zerai dell’Habeshia Agenzia

''Unione europea e Comunità internazionale assumano immediatamente un'iniziativa volta alla liberazione dei 250 africani, in gran parte eritrei, tenuti incatenati dai predoni nel Sinai ormai da quasi tre mesi, con la promessa di liberarli soltanto in cambio di un riscatto di 8 mila dollari''. E' quanto si chiede in un appello lanciato dal Congresso della Federazione nazionale della Stampa, riunito a Bergamo.

''Unione europea e Comunità internazionale assumano immediatamente un'iniziativa volta alla liberazione dei 250 africani, in gran parte eritrei, tenuti incatenati dai predoni nel Sinai ormai da quasi tre mesi, con la promessa di liberarli soltanto in cambio di un riscatto di 8 mila dollari''. E' quanto si chiede in un appello lanciato dal Congresso della Federazione nazionale della Stampa, riunito a Bergamo.

''Si conosce il luogo della detenzione, dieci container metallici in un frutteto alla periferia sud della città egiziana di Rafah, al confine con Israele - si legge nel documento -. Si conosce il nome del capo dei predoni, il beduino palestinese Abu Khaled, che si avvale di 20 uomini armati, e si conoscono addirittura i cellulari dei sequestratori, prestati agli ostaggi per chiedere i soldi del riscatto ai parenti emigrati in Europa e in altri paesi. Il governo italiano ha gravi responsabilità perché‚ molte decine di questi sequestrati furono respinti in mare su ordine delle nostre autorità, nel giugno del 2010, senza poter presentare la richiesta di asilo politico che, nel caso di

cittadini eritrei, viene sempre accettata, a causa del regime sanguinario dal quale fuggono. Otto ostaggi sono già stati uccisi dai predoni, quattro, impossibilitati a pagare il riscatto, sono stati sottoposti a un'operazione di espianto degli organi mentre alcune donne sono state ripetutamente violentate''.

''Il Ventiseiesimo Congresso della Fnsi - prosegue la nota - nel rilanciare la domanda che don Mussie Zerai dell'Agenzia umanitaria Habeshia e i dirigenti della Onlus EveryOne hanno posto nei giorni scorsi: cosa sarebbe mai successo a livello mediatico e politico, se tra i 250 sequestrati ci fossero stati cittadini europei o nordamericani o giapponese, impegna i direttori delle agenzie, dei giornali su carta e online, e tutte

le emittenti radiotelevisive italiane, perché‚ diano il massimo risalto alle notizie che vengono dal Sinai''. (ANSA)

 

FNSI: PEZZOTTA, SINDACATO HA MANTENUTO UNITÀ NEL PLURALISMO

CONTINUATE A SEGUIRE DRAMMATICA VICENDA PROFUGHI ERITREI

 

Il sindacato dei giornalisti ''ha saputo mantenere alto il tratto di bandiera di sindacato unitario e rappresenta la migliore dimostrazione di come sia possibile fare unità nel pluralismo''. Lo ha detto il presidente del Consiglio Italiano dei Rifugiati, Savino Pezzotta, intervenendo al Congresso della Fnsi a Bergamo.

''Vi ringrazio per come avete seguito la vicenda dei 250 profughi eritrei respinti dall'Italia, fatti prigionieri per essere venduti come schiavi - ha aggiunto l'ex segretario della Cisl - La battaglia per liberare queste persone e' necessaria e indispensabile. Appena ne avete la possibilità, tornate su questa drammatica vicenda, continuate a parlarne dalle pagine dei vostri giornali''. (ANSA)

 

I RINGRAZIAMENTI DI DON MUSSIE ZERAI DELL’HABESHIA AGENZIA  


Ringrazio tutti i partecipanti al 26° Congresso della Federazione Nazionale della Stampa, per l'attenzione che avete dedicato con l'approvazione di un documento, per sensibilizzare tutti dirigenti e giornalisti di questo paese, perché si trovi nei programmi TV e Radio, anche nella carta stampata il giusto spazio per informare l'opinione pubblica e l'istituzioni.

Vi ringrazio anche per aver rilanciato l'appello che stiamo facendo da più di un mese all'Unione Europea e alla Comunità Internazionale, perché si adoperino per trovare una soluzione al problema di questi ostaggi nelle mani di predoni del deserto del Sinai.
La vostra Federazione ha fatto un grande gesto di difesa della dignità umana, che nel Sinai oggi viene calpestata, anche la vostra critica al respingimento indiscriminato dei profughi nel mediterraneo, un atto di difesa al diritto di asilo che oggi di fatto viene negato a molti profughi che sono stati respinti verso la Libia.
Viviamo in un epoca dove i diritti umani e civili, perdono terreno, rischiano di essere un privilegio per pochi, dunque il vostro impegno di giornalisti che informano correttamente l'opinione pubblica sul rischio, se oggi non difendiamo la dignità e i diritti di questi profughi, stiamo mettendo in serio pericolo i nostri diritti conquistati con fatica, dopo due guerre mondiali.
La vostra azione nel approvare questo documento, date un volto civile a questo paese, allo stesso momento solevate una questione morale ed etico sul informazione oggi in Italia.
Che spazio hanno oggi nella stampa italiana temi come questi ?
La dignità umana dei rifugiati in Italia costretti a vivere nei baraccopoli?
I molti Rosarno di Italia di cui non si parla, schiavitù moderna in Italia?
Il binomio immigrati = criminalità, che offende 4 milioni di onesti lavoratori?
Grazie per la vostra attenzione, sensibilità alla drammatica situazione di questi profughi eritrei ostaggi nel deserto del Sinai.

Don Mussie Zerai

@fnsisocial

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