«Le parole che resistono sono parole che difendono il pensiero critico. Le parole di chi si prende cura degli altri con azioni concrete. A chi parla di "passerelle mediatiche" ricordo le aggressioni contro le croniste e i cronisti insultati, minacciati e aggrediti per il solo fatto di essere in piazza a fare il proprio lavoro». Questa la riflessione del presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, al XVI Congresso dell'Usigrai in corso, dall'8 al 10 novembre, a San Donato, alle porte di Milano.
Citando Maria Grazia Cutuli, Antonio Russo, Ilaria Alpi, Giulietti ha ricordato l'importanza di tenere accesi i riflettori sulle loro storie e ha poi ringraziato le scorte dei giornalisti minacciati e i colleghi costretti a vivere sotto la tutela dello Stato, come Nello Scavo, Paolo Berizzi, Federica Angeli, Carlo Verdelli. «Chi li attacca si appunta sul petto medaglie al disvalore civile», ha tuonato, per poi ribadire: «Il sindacato c'era, c'è e continuerà ad esserci».
Ancora un ricordo per Roberto Morrione e Santo Della Volpe e un ringraziamento a Lorenzo Frigerio, di LiberaInformazione, e poi una stoccata «a chi guarda a Polonia e Ungheria come modelli: si svegli per tempo. Noi non possiamo guardare al sovranismo estremista come riferimento per l'articolo21 Costituzione. Spero che questo ci accomuni nella stragrande maggioranza».
Prima dell'intervento del presidente Giulietti, fra le altre testimonianze, spazio anche al ricordo di Maria Grazia Cutuli, affidato all'ex direttore Carlo Verdelli. «Ha resistito a ogni tentazione che la allontanasse dalla sua ossessione: fare la giornalista dove la terra brucia, dove c'è una ferita sanguinante del mondo da raccontare. Per il suo compleanno – ha raccontato – mi chiese di farle un regalo: lasciarla in Afghanistan».
L'intervento integrale del presidente Giulietti è disponibile sul sito web di Radio Radicale (qui il link diretto, dal minuto 2:44:00)