“La Giunta della Fnsi e la consulta delle associazioni regionali di stampa denunciano il comportamento degli editori della Voce di Romagna che tentano di impedire con ogni mezzo la costituzione del primo comitato di redazione negando di fatto da ben sette anni, l’agibilità sindacale all’interno dell’azienda, di cui è socio Alberto Donati, capo-delegazione della Fieg nelle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “La Giunta della Fnsi e la consulta delle associazioni regionali di stampa denunciano il comportamento degli editori della Voce di Romagna che tentano di impedire con ogni mezzo la costituzione del primo comitato di redazione negando di fatto da ben sette anni, l’agibilità sindacale all’interno dell’azienda, di cui è socio Alberto Donati, capo-delegazione della Fieg nelle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico. La Giunta e la consulta esprimono piena solidarietà alla redazione che sta attuando lo “sciopero delle firme” per protestare contro la mancata comunicazione da parte del direttore e dell’editore del cambio della testata e della linea editoriale del giornale. L’azienda, anziché aprire un confronto con la redazione ha risposto con trasferimenti improvvisi e mancati rinnovi di contratto a termine. Chiediamo un immediato intervento della Fieg per ripristinare, i diritti sindacali e contrattuali in un azienda nella cui proprietà è presente il Capo delegazione degli editori.” "Non c'è stato nessun cambiamento nella linea editoriale della Voce di Romagna". Lo dice il direttore Franco Fregni che replica così alla Fnsi. E sottolinea: "lo sciopero delle firme è attuato da una minoranza dei redattori". "Riguardo alla situazione sollevata dalla Fnsi sul Cdr della 'Voce di Romagnà - si legge in una nota firmata dal direttore del quotidiano - il direttore Franco Fregni, non entrando nel merito delle questioni che riguardano l'azienda e la sua situazione sindacale, precisa che lo sciopero delle firme è attuato da una minoranza di redattori, 5-6 su un totale di 25 e che non c'è stato nessun cambiamento della linea editoriale del giornale. L'unico cambiamento - prosegue Fregni - è stato l'inserimento in prima pagina di una effige della Statua della libertà con le bandiere italiana, israeliana, britannica e statunitense accompagnate dalle parole ‘Le ragioni dell'Occidente’ che è il titolo del mensile che la 'Voce pubblica da due anni". Infine, conclude la nota, "il direttore specifica che i trasferimenti improvvisi e i mancati rinnovi di contratto di cui parla Serventi Longhi sono in realtà un trasferimento e un mancato rinnovo di contratto dovuti esclusivamente a motivi professionali". (ANSA)